Nuove uscite 2023: tutti i libri sulla Cina pubblicati in Italia

Mese dopo mese i titoli più interessanti sulla Cina arrivati sul mercato editoriale italiano nel corso del 2023. Saggi, romanzi, racconti e libri per bambini di autori cinesi e non, dedicati al Dragone
Capodanno cinese – 春节 di Hu Lanbo (edizione bilingue con audio, traduzione di Lea Vendramel, Cina in Italia, 48 pagine, 15 euro)
In occasione del Capodanno Cinese, Cina in Italia lancia una nuova uscita della collana Incinque. La Festa di Primavera corrisponde al Capodanno del calendario lunare e in Cina è la festività più importante dell’anno. Questo libro racconta come i cinesi passano il Capodanno e, attraverso le loro usanze, aiuta a comprendere meglio la cultura cinese. In ogni libro della collana INCINQUE il lettore può imparare cinque caratteri cinesi. Oltre a spiegarne le origini e l’evoluzione, una griglia consente di esercitarsi attivamente nella scrittura, seguendo il corretto ordine dei tratti. Infine, grazie a due QR code, è possibile ascoltare la corretta pronuncia dei testi sia in cinese che in italiano.
Cathay Hotel. Una storia del Novecento tra Cina e Europa di Massimo Terni (Ponte Sisto, 232 pagine, 18 euro)
La storia del padre e della madre dell’autore tra Cina e Europa, una vicenda privata, diventa un pezzo di storia del novecento. La guerra e la Rivoluzione hanno fatto dei suoi protagonisti degli esuli e degli avventurieri. Il padre che a Shanghai lavorava per l’intelligence giapponese riprende a fare l’avvocato a Londra, ma finisce alcolizzato e in miseria. La madre si occidentalizza e diventa, anche in virtù della sua strepitosa bellezza, una protagonista dei salons littéraires tra Milano e Parigi. Il figlio partecipa di questi fasti e sventure tra lingue e Paesi diversi e si ritrova a non sapere più chi è. Forse non lo ha mai saputo. E suo padre? Una spia e un criminale o una vittima della sua epoca? Forse però il figlio ha un vantaggio rispetto ai genitori. È uno storico non solo delle idee del passato ma anche di sé stesso. È il frutto della sua prima infanzia cinese e della sua formazione europea. In lui convivono il pragmatismo confuciano degli antenati e l’illuminismo della ragione filosofica. E alla fine le sue passioni non sono più così tristi e trovano l’equilibrio di chi sa da dove viene.
Pianeti e ricordi di Wang Weilian (Fiori d’Asia Editrice, traduzione di Fiore Picco, 223 pagine, euro 17,50)
Raccolta di sei racconti proiettati nel futuro e incentrati su varie tematiche tra cui il destino del Pianeta, dell’ambiente e dei suoi abitanti, l’ansia di essere osservati e controllati da altre civiltà, l’esplorazione di mondi paralleli dove l’umanità viene sotituita in parte o del tutto dalla robotica. Restano i sentimenti tipici degli esseri umani-terrestri. Il genere letterario dell’autore oscilla tra il realismo, la fantascienza e il distopico, con una particolare attenzione al dolore, al desiderio e all’impotenza dell’uomo che non può risolvere solo con la tecnologia la sua condizione. Il futuro è incerto, il domani è una supposizione e l’immaginazione è ancora una prerogativa della realtà attuale.
Superfake di Kirstin Chen (traduzione di Roberta Scarabelli, Neri Pozza Beat, 256 pagine, 18 euro)
Impacciata, indigente, spaesata, un’immigrata appena sbarcata dalla nave, con dei cardigan acrilici e dei pantaloni sformati: cosí Winnie Fang comparve al cospetto di Ava nel dormitorio della Stanford, una delle piú prestigiose università californiane. E ora, vent’anni dopo, eccola: pelle bianchissima, occhi sapientemente truccati, camicetta di seta, Louboutin di vernice nera ai piedi e, al braccio, un’enorme Birkin 40 nel classico colore arancione, una borsa da dieci-dodicimila dollari. Nella caffetteria del quartiere di San Francisco in cui si incontrano, Ava Wong si sente improvvisamente banale accanto a quella giovane donna elegante, sbirciata dai clienti abituali con la stessa curiosità con cui si guardano le influencer famose. Ritratto avvincente di una cinoamericana disillusa dalla realizzazione dei suoi rispettabili sogni e di una cinese incurante del fatto che il mondo guardi gli asiatici dall’alto in basso, dato che «bastano un paio di generazioni perché i nuovi ricchi diventino vecchi ricchi». Superfake è un magistrale romanzo sulla contraffazione delle forme di vita e dei beni celebrati nella nostra epoca, contraffazione svelata da due giovani donne moderne decise ad avere di piú dalla loro esistenza.
La città indelebile. Hong Kong tradita e ribelle di Louisa Lim (traduzione di Simone Roberto, add editore, 384 pagine, 22 euro)
Le voci di calligrafi ribelli, archeologi in protesta, curatori attivisti e manifestanti in prima linea sono raccolte da Louisa Lim in questo racconto storico e personale della città in cui è cresciuta. La città indelebile ricostruisce il passato di Hong Kong e le vite dei suoi abitanti, sconosciute e appannate dal pregiudizio etnico e dalla dominazione coloniale. Più di tutti, ad attraversare questo libro è il Re di Kowloon, icona di resistenza di Hong Kong, i cui graffiti ante litteram hanno incarnato e ispirato la personalità della città, luogo di scomparsa e ricomparsa, potere e impotenza, perdita e rivendicazione. Per decenni, le narrazioni ufficiali hanno negato le radici di Hong Kong come luogo di rifugio e opposizione. La sua stessa identità è stata oscurata, prima dall’impero coloniale britannico e oggi dal governo cinese, attraverso forme di controllo e repressione che ne hanno soffocato l’aspirazione democratica. Louisa Lim, di padre cinese e madre inglese, ci porta alla scoperta di storie mai svelate prima, costruendo un’immagine di Hong Kong che ne restituisce finalmente la complessità e la forza.
Rondine vento stella di Ling Zhang (traduzione di Francesca Toticchi, Editrice Nord, 352 pagine, 19 euro)
Quando alla radio viene annunciata la resa del Giappone, in un luogo sperduto nel cuore della Cina tre uomini esultano, sebbene ciò significhi che non si rivedranno mai più: il reverendo Billy, medico da campo delle forze alleate, il giorno successivo tornerà in Canada; l’ufficiale Ian Ferguson negli Stati Uniti; mentre il soldato semplice Liu Zhaohu cercherà di rimettere insieme i cocci di un Paese che presto scivolerà nella guerra civile. Eppure la loro storia non è finita, il legame non è spezzato. Settant’anni dopo, infatti, in quello stesso luogo, i loro spiriti si riuniscono un’ultima volta, per ricordare Ah Yan, la donna grazie alla quale si erano conosciuti e che adesso rivive nei loro racconti. Per Liu Zhaohu, Ah Yan è stata l’amica d’infanzia, cui insegnava a leggere di nascosto, e la ragazza fiera che aveva sfidato l’esercito per salvarlo dalla prigionia. Per il reverendo Billy, la figlia che non ha mai avuto, salvata dopo che i giapponesi avevano devastato il suo villaggio, portandole via l’innocenza e l’onore; ma anche la donna risoluta che ha voluto imparare da lui il mestiere d’infermiera e levatrice, per non dover dipendere mai da nessuno. Per Ian Ferguson, invece, Ah Yan è stata e sarà per sempre la sua anima gemella, nonché il suo più grande rimpianto.
Pechino imperiale di Adriano Madaro (Giunti, 432 pagine, 20 euro)
Solo pochissimi stranieri poterono vedere e ammirare qualche squarcio di quella fantastica “Città Ideale” ritenuta dai cinesi “il riflesso del Cielo”, ovvero Pechino nel XVIII secolo. Adriano Màdaro si è immedesimato nel ruolo di un viaggiatore che segretamente visita la Capitale Celeste del Settecento, all’epoca del suo massimo splendore sotto il regno di Qianlong (1735-1796). E dopo oltre un ventennio di rigorose ricerche ci propone una dettagliata ricostruzione della vita all’interno dei “quattro quadrati”: dalla Città Proibita alla Città Imperiale, la Città Cinese e tutto ciò che stava oltre le imponenti mura tartare.
Instant Filosofia Orientale di Simonetta Tassinari (Gribaudo)
La scrittrice, animatrice di Caffè filosofici e autrice di diversi titoli tra romanzi e testi storici e filosofici, racconta l’India, la Cina e il Giappone, esplorando in profondità un mondo affascinante, ricco di grandi pensatori e di grandi intuizioni, mai come oggi attuali e utili all’uomo. Non esiste un termine, nelle lingue orientali, che sia l’esatto equivalente della nostra “filosofia”, letteralmente “amore per la sapienza”. Esiste tuttavia in tutto l’Oriente un antico e nobile pensiero, che si è interrogato sui più profondi quesiti che riguardano i modi di vivere, i sentimenti, il bene e il male, le relazioni, il mondo, la divinità.
La questione di Taiwan e la riunificazione pacifica della Cina di Marco Costa, Andrea Turi e Stefano Vernole (Anteo, 128 pagine, 16 euro)
La collocazione geopolitica di Taiwan conserva un’importanza vitale in relazione alle vie essenziali del traffico marittimo, attraverso cui vengono trasportati greggio e altre materie prime verso la Repubblica Popolare Cinese: in caso di conflitto, per gli Usa diverrebbe essenziale tagliare o rallentare le forniture di petrolio a Pechino. Taiwan possiede inoltre una posizione geografica strategica globale sulla rotta commerciale marittima che collega l’Asia orientale al Sud-est asiatico e al Canale di Suez.
L’amputazione di Taiwan rappresenta per la Cina una “ferita aperta” e la sua riunificazione alla madrepatria segnerebbe la conclusione definitiva della guerra civile sfociata nella nascita della Repubblica Popolare Cinese; questa è la ragione per cui la diplomazia di Pechino l’ha definita “una linea rossa” nei suoi rapporti con Washington. Il libro scritto da tre ricercatori del CeSEM analizza inoltre la questione di Taiwan cercando di rispondere ad alcune domande: la Cina ha dalla sua parte il diritto storico e quello internazionale? Quali sono i legami economici tra l’isola e la Cina continentale? La formula un Paese e due sistemi è ancora valida? Risposte urgenti, finché una soluzione pacifica è ancora possibile.
Le peripezie di un cinese in Cina di Jules Verne (Luni Editrice, a cura di P. Anders, 224 pagine, 23 euro)
Il giovane Kin Fo ha tutto quello che si può desiderare: è ricco, colto, elegante, erede di un patrimonio invidiabile e non ha alcun bisogno di lavorare, ha una bella fidanzata che lo adora e vive in un palazzo a Shanghai dotato di tutti gli ultimi ritrovati della tecnologia della sua epoca, dal telefono al riscaldamento. Ma tutto questo non gli dà la minima emozione e trascorre i suoi giorni nella noia, indifferente a tutto, finché non riceve una lettera… Una lettera inattesa che dà inizio a una serie di avventure sempre più intricate. Verne ci trasporta in Cina, nell’unico racconto che lo scrittore abbia mai ambientato in un paese dell’Asia. In un susseguirsi frenetico di colpi di scena, rivelazioni inaspettate e personaggi misteriosi, l’inventiva di Jules Verne è inesauribile e come sempre sa dosare perfettamente avventura, humour e divulgazione scientifica.
Storia della Cina a fumetti. Volume 2 di Jiang Zhengqi (traduzione di Lea Vendramel, Cina in Italia, 64 pagine, 15 euro)
A qualche mese dall’uscita del primo volume, prosegue la serie Storia della Cina a fumetti pubblicata da Cina in Italia, in edizione bilingue. I volumi raccontano storie antiche, leggende, personaggi celebri e grandi eventi storici, dall’antichità ai tempi moderni, in uno stile nuovo e divertente. Un libro particolare per studiare la storia della Cina, le leggende popolari e le espressioni idiomatiche.
Jiang Zhengqi si è laureato presso l’Accademia nazionale dell’informazione e della difesa dell’Esercito Popolare di Liberazione ed è un fumettista e scrittore affermatosi negli ultimi anni. Ha pubblicato oltre venti fumetti e romanzi per bambini. Il suo stile è estremamente umoristico, il contenuto è preciso e consente sempre ai lettori di apprendere conoscenze storiche e culturali in modo divertente.
Bao Family. La cucina cinese tra tradizione e modernità di Céline Chung (L’Ippocampo, traduzione di Lucia Corradini, 272 pagine, euro 29,90)
In ogni famiglia cinese il pasto è un gesto d’amore, un momento sacro di condivisione e un’esplosione di sapori. Da colazione a cena, Bao Family contrasta i preconcetti sulla cucina cinese celebrandone la diversità e l’autenticità. Se a fare da star è il bao, l’irresistibile panino al vapore, il libro declina in ottanta ricette i molteplici aspetti della cucina cinese, fra il dolce e il salato, l’acidulo e il piccante: pancake al cipollotto, insalata di pollo al peperoncino, involtini primavera, zuppa pechinese, anatra laccata, pesce in salsa agrodolce, manzo al cumino, melanzane hongshao, riso alla cantonese…
Il problema dei tre corpi. Trilogia di Liu Cixin (Mondadori, Oscar Draghi, traduzione di Benedetta Tavani, 1124 pagine, 28 euro)
Un progetto militare segreto nella Cina della Rivoluzione Culturale. Un messaggio inviato nello spazio. Un mondo alieno destinato a sprofondare nel Caos. Forse l’inizio di una nuova era della storia umana.
Questa nuova edizione comprende l’intera trilogia, composta da Il problema dei tre corpi, La materia del cosmo e Nella quarta dimensione, tutti e tre già pubblicati singolarmente da Mondadori.
Spettri e fantasmi cinesi a cura di Giorgio Casacchia e Patrizia Dadò (Jouvence, 156 pagine, 14 euro)
«Aveva il corpo azzurro, la bocca aperta verso l’alto, gli occhi rotondi, il naso all’insù, le labbra a punta, i capelli rossi, gli speroni da pollo e gli zoccoli da cammello». Il sinistro guazzabuglio appena descritto è uno yaksha, uno dei più comuni esseri subumani che gremivano le strade dell’antico impero cinese. Nel mirabile repertorio di mostri che abitano queste pagine si nascondono anche altre creature: i più classici spettri, i geni dei monti e dei boschi e figure demoniache dalle fattezze femminili. Folgoranti e laconiche, le novelle macabre dell’antica Cina sono attraversate da un soffio di umorismo gelido; ma il tratto che le rende così amabilmente incongrue è il tono con cui il narratore ce ne rende partecipi: protocollare e imperturbabile, lievemente sornione, alieno da qualsiasi compiacimento misterico, tollerante.
1000 anni di gioie e dolori di Ai Weiwei (Feltrinelli, traduzione di Katia Bagnoli, 368 pagine, 28 euro)
Ai Qing, un tempo stretto collaboratore di Mao Zedong e poeta più celebre della nazione, venne bollato come un uomo di destra durante la Rivoluzione culturale. Era il padre di Ai Weiwei. Lui e la sua famiglia furono esiliati in un luogo desolato noto come “Piccola Siberia”, dove Ai Qing venne condannato ai lavori forzati per la pulizia dei bagni pubblici. Ai Weiwei racconta la sua infanzia in esilio e la difficile decisione di lasciare la famiglia per studiare arte in America, dove ha stretto amicizia con Allen Ginsberg ed è stato ispirato da Andy Warhol e dalle opere di Marcel Duchamp. Racconta il suo ritorno in Cina e la sua ascesa da artista sconosciuto a superstar e attivista internazionale per i diritti umani, mostrando come il suo lavoro sia stato plasmato dalla vita sotto un regime totalitario. Le sculture e le installazioni di Ai Weiwei sono state viste da milioni di persone in tutto il mondo e i suoi successi architettonici includono il contributo alla progettazione dell’iconico stadio olimpico Bird’s Nest di Pechino. Il suo attivismo politico lo ha reso a lungo un bersaglio delle autorità cinesi, culminato in mesi di detenzione segreta senza accuse nel 2011. In questo libro, per la prima volta, Ai Weiwei esplora le origini della sua eccezionale creatività e delle sue appassionate convinzioni politiche attraverso la storia della sua vita e di quella di suo padre, la cui creatività fu soffocata.
La Cina rossa. Storia del Partito comunista cinese di Guido Samarani e Sofia Graziani (Editori Laterza, 312 pagine, 26 euro)
Se vogliamo comprendere la Cina contemporanea non possiamo prescindere dalla storia del Partito comunista cinese. Ne ha determinato le sorti e i profondi cambiamenti, trasformando in cento anni un Paese rurale nella seconda potenza economica mondiale. Nel luglio del 1921, quando nacque, il Pcc aveva solo una cinquantina di membri ed era un soggetto politico marginale. Oggi conta oltre novanta milioni di iscritti e, dal 1949, è alla guida di un Paese immenso e molto complesso. Con questa ambiziosa opera, che si avvale delle fonti più aggiornate, Guido Samarani e Sofia Graziani intrecciano la storia del Pcc alla storia della Repubblica popolare cinese, delineandone l’organizzazione, l’ideologia, la strategia interna e internazionale, i momenti gloriosi quanto gli eventi drammatici.
Jade legacy. La saga delle ossa verdi. Volume 3 di Fonda Lee (Mondadori, traduzione di Andrea Cassini, 816 pagine, 26 euro)
La magica giada, la misteriosa sostanza un tempo prerogativa dei guerrieri Ossa Verdi di Kekon, è ora nota in tutto il mondo. Governi, boss criminali e mercenari vogliono avere accesso ai poteri che conferisce, ma anche atleti, registi cinematografici, medici. La lotta per il controllo della giada si fa così ancora più feroce e cambierà per sempre i destini della famiglia Kaul e dei guerrieri Ossa Verdi. Sconfitti dalla guerra e da un tragico destino, i Kaul si dibattono tra rancori e antiche ferite mentre i loro avversari diventano ogni giorno più potenti e il paese è lacerato dalle lotte tra fazioni e dalle interferenze straniere. Il clan deve imparare a distinguere gli amici dai nemici, mettere da parte cruente rivalità e compiere terribili sacrifici… Ma anche gli indissolubili legami di sangue e lealtà potrebbero non essere sufficienti a garantire la sopravvivenza dei clan Ossa Verdi e della nazione che hanno giurato di proteggere.
La traduzione dal cinese. Riflessioni, strategie e tipologie testuali a cura di Nicoletta Pesaro (Hoepli, euro 27,90, disponibile dal 21 aprile)
Un volume organico e completo sulla traduzione dal cinese all’italiano, articolata nelle diverse tipologie testuali e settoriali: dalla letteratura al settore giuridico, dalla politica alle arti visive. Il libro è strutturato in undici capitoli. I primi, di carattere più generale, introducono alla teoria e alla pratica della traduzione del cinese moderno. I successivi sono imperniati sulle diverse tipologie testuali specifiche divise in due macro ambiti: quello letterario, che spazia tra narrativa moderna e premoderna, poesia, teatro e cinema, e quello socio-professionale, dedicato a editoria, turismo e accessibilità, discorso politico e traduzione giuridica. Ogni capitolo fornisce una solida base teorico/metodologica della tipologia traduttiva trattata, aggiornata alla letteratura esistente e corredata da esempi concreti, per illustrarne le caratteristiche principali e le difficoltà. Grande importanza è data alla dimensione culturale che, insieme alla precisione e perizia linguistica, soggiace a ogni scambio traduttivo governandone le dinamiche.
Terra dei grandi numeri di Te-Ping Chen (Racconti Edizioni, traduzione di Milena Sanfilippo, 300 pagine, 18 euro)
Dieci storie che parlano di Cina, della sua tradizione e del suo futuro. La raccolta ritrae un Paese reale e contemporaneo, inquadrato nei suoi aspetti più contraddittori e indagato soprattutto sul piano sociale. È un normale giorno di mercato quando in un villaggio anonimo e millenario irrompe il qiguo, un frutto dolcissimo che prima delizia tutti infondendo ottimismo e poi li strazia, facendo riemergere i drammi e le bugie di un passato collettivo mai davvero espiato. Come quello di Bayi, che in fuga da un ex tossico prova a rifarsi una vita in una città dove i bollettini quotidiani esortano al buonumore mentre i contestatori vengono fatti sparire. Nella nuova Cina il riscatto sembra mescolarsi inevitabilmente all’illusione, soprattutto personale: Cao Cao si arrabatta fra gli scarti del Paese per costruire una macchina volante e ingraziarsi finalmente un disinteressato funzionario del Partito Comunista; Zhu Feng punta tutto sugli indici del mercato azionario, smarrendo se stesso. Sono parabole individuali di un popolo proverbialmente compatto e contraddittorio, come i pendolari della stazione di Gubeikou, costretti da un guasto alla linea a ridefinire una società in miniatura in cui alla libertà vengono preferite la disciplina e le promesse di un’intera nazione. Al cuore di questi dieci racconti ci sono personaggi teneri, bizzarri, talvolta inquietanti e spesso molto soli, persi nei grandi numeri della loro terra e forse uniti da un anelito di rivalsa che non è solo economica o sociale ma riguarda lo scarto tra generazioni, il tentativo di costruirsi un’identità fra ingerenze governative e nuovi modelli culturali. Alternando favole cupe a storie più realistiche e taglienti, Te-Ping Chen ci restituisce un ritratto della Cina, e della diaspora negli Stati Uniti, tanto delicato quanto impietoso.
Nella terra dei peschi in fiore di Melissa Fu (Tea, traduzione di Barbara Ronca, 432 pagine, 9 euro)
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, esce l’edizione economica del romanzo d’esordio di Melissa Fu. Cina, 1938. La guerra contro i giapponesi le ha già strappato il marito e adesso minaccia di toglierle tutto. Con la città in fiamme, Meilin capisce di non avere scelta: per salvare Renshu, suo figlio di quattro anni, deve scappare da Changsha e abbandonare il negozio di antichità di famiglia. È l’inizio di una fuga che sembra non avere mai fine, fatta di marce sfiancanti nelle campagne contese da comunisti e nazionalisti, dove anche un semplice gesto di pietà può portare alla morte, e tentativi di crearsi una nuova vita nelle città martoriate dai bombardamenti. Come unico ricordo e legame con tutto ciò che hanno perduto, un prezioso rotolo di seta su cui sono illustrate fiabe e leggende tradizionali cinesi. Ed è grazie a quel rotolo che madre e figlio sopravvivranno. Prima con la forza delle storie raffigurate, che Meilin racconta a Renshu nei momenti più duri per infondergli speranza e fiducia nel futuro, e poi come moneta di scambio per ottenere due biglietti per Taiwan. Ma quelle storie saranno il filo che continuerà a unirli ancora tanti anni dopo, quando Renshu, ormai cittadino americano, troverà finalmente il coraggio di condividere con la figlia il proprio passato e la storia della loro famiglia. Tre generazioni e due continenti sono il palcoscenico su cui prende vita questo straordinario romanzo, che non solo racconta in modo unico e indimenticabile la tormentata e dolorosa storia della Cina moderna, ma soprattutto celebra il potere dei legami familiari nel percorso per costruirsi un futuro migliore e trovare il proprio posto nel mondo.
Nostalgia dei miei fratelli dei villaggi militari e altri racconti di Zhu Tianxin (Orientalia editrice, traduzione di Luca Pisano, a cura di Rosa Lombardi, 224 pagine, 16 euro)
Probabilmente chi non è vissuto in un villaggio militare o è nato dopo gli anni Sessanta, taiwanese o continentale che sia, non può capire. Molti ragazzi dei villaggi (soprattutto di quelli grandi in cui c’era il mercato, l’emporio, il negozio d’alimentari, la scuola…) arrivavano fino ai vent’anni, ossia fin quando andavano a studiare all’estero o partivano per il servizio militare, senza aver mai conosciuto un taiwanese, a eccezione di quei pochi che avevano la madre nativa e trascorrevano le vacanze dai nonni materni, e di chi aveva in classe un compagno originario dell’isola e ne diventava amico. Per anni, gli unici taiwanesi che le mamme continentali videro erano quelli dei banchi del mercato, perciò per loro i taiwanesi nativi si dividevano in due tipi: chi era nel commercio e chi no.
Una magia infusa di veleno di Judy I. Lin (Mondadori, traduzione di Alice Casarini, 372 pagine, 24 euro)
Per Ning c’è solo una cosa più dolorosa dell’aver perduto la madre: sapere di averne causato la morte. Perché è stata lei che, inconsapevolmente, ha preparato il tè avvelenato che l’ha uccisa, e che ora potrebbe portarle via anche la sorella Shu. Così decide di recarsi nella capitale e prendere parte alla gara per diventare maestra nell’antica arte magica del tè. Il vincitore potrà anche chiedere alla principessa di esaudire un desiderio: per Ning potrebbe essere l’unica possibilità di salvare la sorella. Ma tra intrighi di corte, contendenti senza scrupoli e un bellissimo ragazzo che nasconde un segreto, quella davvero in pericolo potrebbe essere proprio Ning.
Il lungo viaggio di Tang Yaming (Cina in Italia, traduzione di Giulia Carbone, illustrazioni di Yutaka Kobayashi, edizione bilingue cinese-italiano, 48 pagine, 15 euro)
La vicenda si svolge nei ventotto anni che intercorrono tra il terzo anno di regno dell’imperatore Yongle e l’ottavo anno di regno dell’imperatore Xuande della dinastia Ming. L’imperatore affidò al comandante Zheng He una flotta di duecento navi con a bordo oltre ventimila uomini per compiere un viaggio di esplorazione che percorresse, attraverso sette rotte, più di trenta Paesi in Asia e in Africa. Questa è la storia della spedizione via mare della grande flotta di Zheng He che, quasi cento anni prima dell’impresa di Cristoforo Colombo, compì un miracolo nella storia mondiale della navigazione.
Violet made of thorns di Gina Chen (Deagostini, traduzione di Alessandra Maestrini, 448 pagine, euro 16,90)
Violet è una profetessa bugiarda. Vive presso la corte come serva del sovrano: è colei che sa sempre che cosa sussurrare al suo orecchio e quando farlo. Tra Violet e il principe ereditario invece non corre buon sangue: lei non sopporta la sua esuberanza, lui le sue bugie. Quando però, durante il grande ballo in cui il principe Cyrus dovrebbe nominare la sua sposa, Violet ha una reale visione del futuro e tutto cambia. La salvezza o la dannazione del regno dipende infatti da chi il principe designerà come sua regina. E se la scelta non sarà compiuta prima della fine dell’estate, il principe morirà. Violet avrebbe l’occasione di aumentare il proprio ascendente sul reame, presentando al principe la sposa più “conveniente”, ma Cyrus non è manipolabile come suo padre e non vuole un matrimonio di convenienza: lui cerca il vero amore e pur di trovarlo è disposto a tutto, anche alla morte. E poi… se la persona giusta foss
La scuola per le buone madri di Jessamine Chan (Mondadori, traduzione di Simona Vinci, 408 pagine, 20 euro, disponibile dal 9 maggio)
Frida Liu è una donna in crisi. Il suo lavoro non è all’altezza dei sacrifici fatti dai suoi genitori, immigrati cinesi, per permetterle di frequentare buone scuole. L’ex marito Gust l’ha lasciata per una ragazza più giovane di lei, fissata con il salutismo e magrissima. Solo quando è con Harriet, la sua splendida bimba di poco più di un anno, Frida sente di aver raggiunto quella perfezione che tutti pretendono da lei. Sì, Harriet è probabilmente tutto ciò che ha, ma è anche tutto ciò che desidera. Fino alla sua giornata peggiore. Perché lo Stato tiene d’occhio le madri come Frida. Quelle che al parco giochi leggono il New Yorker, per dire, e intanto i loro figli si fanno male. E per un solo momento di debolezza, adesso il destino di Frida dipende dal giudizio di una serie di funzionari governativi, che devono decidere se inviarla in un istituto degno del Grande Fratello dove decretare il successo o il fallimento dei suoi sforzi genitoriali. Davanti alla possibilità di perdere Harriet per sempre, Frida deve dimostrare che una cattiva madre può essere salvata. Che può imparare a essere buona.
Oceano rosso. Il nostro presente/ Il nostro passato di Han Song (add editore, traduzione di Chiara Cigarini e Martina Renata Prosperi, 400 pagine, 22 euro, disponibile dal 26 maggio)
Nelle profondità dell’oceano, Stellamarina nasce e cresce in un mondo brutale in cui l’umanità, organizzata per tribù, è regredita al punto di vivere al solo scopo di superare crisi ed emergenze, in continui cicli di estinzione, migrazione e rinascita. La vita nell’oceano rosso è un’esperienza claustrofobica, piena di pericoli; le donne e il cibo sono mezzi di scambio, i rapporti fraterni soccombono al cannibalismo e l’unico motivo di speranza è una leggenda secondo cui esiste una Città Sottomarina, un luogo utopico sicuro e pacifico. Stellamarina decide di partire alla sua ricerca, in un viaggio costellato di insidie e solo dopo aver trovato dentro e fuori di sé le risposte che cercava, capirà che il suo destino è diventare Re.
Dialoghi in cielo di Can Xue (Utopia editore, traduzione di Maria Rita Masci, 128 pagine, 17 euro, disponibile dal 26 maggio)
I racconti di questa raccolta indagano l’incanto di una civiltà, quella cinese, in perenne sospensione tra l’antico e il moderno. L’autrice si sofferma sulla propria infanzia e sulle oppressioni politiche tipiche del suo Paese, contrapponendo al mondo adulto della persecuzione il limbo dilatato dell’incoscienza. Denuncia la costrizione dei rapporti familiari, tra madri che si sciolgono in catini d’acqua, come fossero di sapone, perché sommerse dall’odio filiale, coppie che si perdono nel dormiveglia in dimore immense e solitarie, in cui regna un’atmosfera minacciosa, e lucernari che si aprono sui misteri inspiegabili della condizione umana. Pennellate e tasselli che formano una sorta di percorso iniziatico, al termine del quale tutto si risolve in emozioni e sensazioni non esplicitamente descritte, ma evocate. La purezza lirica e l’oscurità grottesca si scontrano e si confondono. La logica cede e il lettore si specchia nella pagina, riflettendo la propria immagine.
Il fumetto cinese di Martina Caschera (Tunue, 352 pagine, 35 euro, disponibile dal 26 maggio)
Il fumetto cinese ha le sue personalità multiple, i suoi stili di racconto, la sua complessa storia socioculturale ed estetica. Un saggio rigoroso con numerosi approfondmenti sulla lunga e complessa storia della Cina, necessari per comprendere l’influenza che la società ha avuto sullo sviluppo di un’arte così unica e affascinante, e che inoltre offrono uno sguardo alternativo alla grande e lontana potenza asiatica. Il saggio si rivolge a più tipi di lettori: dai curiosi di Cina, che notano ormai la presenza del gigante asiatico in tutti i telegiornali e si vogliono avvicinare alla sua cultura percorrendo una strada non convenzionale; ai sinologi, che arricchiranno le proprie conoscenze osservando da un punto di vista diverso fenomeni storico-letterari familiari; agli appassionati di fumetto, che si chiedono cos’abbia la Cina da dire e da mostrare di così peculiare e se, su questo discorso, valga la pena di investire tempo ed energie.
La figlia della dea della Luna di Sue Lynn Tan (Mondadori, traduzione di Laura Miccoli, 576 pagine, 26 euro, disponibile dal 30 maggio)
Cresciuta sulla Luna, Xingyin non sa che la stanno nascondendo dal terribile Imperatore del Regno Celeste, che ha esiliato sua madre per aver rubato l’Elisir di Lunga Vita. Quando però, utilizzando inconsapevolmente la magia di cui è dotata, rivela la propria esistenza, è costretta a fuggire abbandonando la madre. Sola, senza poteri e piena di paura, si dirige verso il Regno Celeste, terra di meraviglie e di segreti. Qui, sotto mentite spoglie, impara l’arte dell’arco e della magia insieme al figlio dell’imperatore, cercando di ignorare la passione che presto inizia a divampare tra di loro. Per salvare la madre, Xingyin è costretta a intraprendere un viaggio avventuroso e ad affrontare creature leggendarie e pericolosi nemici. Ma quando la magia proibita minaccia il regno e si ritrova a sfidare il feroce imperatore, sarà costretta a scegliere se rischiare di perdere tutto ciò che ama, o lasciare che il reame sprofondi nel caos.
Ultima notte a Pechino di Golo Zhao (Bao Publishing, 256 pagine, 24 euro, disponibile dal 23 giugno)
Dopo essere cresciuto nella campagna cinese, He Liu si è trasferito nella metropoli di Pechino e fa finta che il suo passato non esista. Una notte, però, una forte nevicata ricopre la città e il ragazzo si ritrova a camminare per le strade di una città che gli sembra quasi di non conoscere. In compagnia di una sua amica, He Liu si sposta di locanda in locanda, costringendosi a fare i conti con il passato e a raccontarsi per la prima volta in maniera sincera. A metà tra il racconto autobiografico e il romanzo di formazione, il ritorno di Golo Zhao è un libro dolcissimo e sognante, proprio come l’autore ha sempre abituato i lettori con i suoi precedenti lavori.
Se ve le siete perse e volete recuperare qualche titolo interessante, qui trovate le nuove uscite a tema Cina del 2021 e quelle del 2022!