Vita e opere di uno degli scrittori cinesi più letti e amati in Cina e all’estero

Yu Hua è uno degli scrittori cinesi più conosciuti e amati in Italia, e non solo, anche tra chi non è appassionato di letteratura cinese. Anzi, molto spesso è proprio da lui che si può partire per avvicinarsi alla letteratura cinese.

 

BIOGRAFIA

Yu Hua è nato a Hangzhou il 3 aprile 1960 ed è cresciuto nella vicina cittadina di Haiyan, insieme al padre medico, la madre infermiera e al fratello maggiore. Trascorre, quindi, l’adolescenza in ambiente ospedaliero, entrando in contatto con la malattia e con la morte, che non solo non lo spaventano, ma eserciteranno una forte influenza sulla sua successiva produzione letteraria.

Sono proprio i genitori a spingerlo a intraprendere gli studi di medicina e la carriera di dentista, ma Yu Hua sente che quella non è la sua strada. Fin dalla riapertura della biblioteca del paese, chiusa durante la Rivoluzione Culturale, comincia ad appassionarsi alla letteratura e, dopo aver lavorato appena cinque anni come dentista, decide di cambiare lavoro e fa in modo di essere assunto al Centro culturale del distretto, dove lavora fino al 1989.

Successivamente lascia Haiyan e si trasferisce prima a Jiaxing e poi a Pechino, dove frequenta l’Accademia letteraria Lu Xun e conosce la sua futura moglie, la poetessa Chen Hong.

Il suo debutto letterario risale al 1983. I suoi racconti iniziano ad essere pubblicati in diverse riviste letterarie e nel giro di pochi anni gli valgono la fama di esponente della neonata letteratura d’avanguardia cinese, di cui fanno parte anche Ma YuanGe Fei, Su Tong e Ye Zhaoyan.

Nel 1991 scrive il suo primo romanzo L’eco della pioggia, considerato come l’opera che segna la transizione dai suoi racconti sperimentali scritti negli anni Ottanta alla scrittura successiva, di stampo neorealista. È accolto però con una certa freddezza sia dal pubblico che dalla critica.

Diversamente dalle opere successive, Morte di un proprietario terriero e Vivere, pubblicate nel 1992, e Cronache di un venditore di sangue del 1995, che segnano via via il passaggio da uno stile più crudo e macabro a uno decisamente più semplice e lineare, in linea anche con il cambiamento dei contenuti, caratterizzati da ironia e situazioni grottesche e tragicomiche. Anche se il tema della violenza non scompare mai completamente dalle sue opere.

La scrittura di Yu Hua, come spesso ha raccontato lui stesso, ha subito l’influenza della letteratura giapponese e occidentale. In particolare, la prima fase della sua produzione letteraria è molto vicina al giapponese Yasunari Kawabata, con cui condivide l’attenzione nei confronti dei sentimenti umani, e a Franz Kafka, ma tra gli autori che apprezza particolarmente ci sono anche gli italiani Italo Calvino e Alberto Moravia.

Tra i numerosi premi di cui è stato insignito nel corso della sua carriera, Yu Hua ha vinto per due volte il Premio Bottari Lattes Grinzane, prima nel 1998 con Vivere! e poi nel 2018 con Il settimo giorno, e nel 2014 il Premio Giuseppe Acerbi sempre con Vivere!

 

BIBLIOGRAFIA

Sono molti i titoli di Yu Hua disponibili in italiano, racconti, romanzi e saggi.

RACCONTI

torture_coverIl primo titolo ad arrivare in Italia è la raccolta di racconti Torture, pubblicata nel 1997 da Einaudi e tradotta da Maria Rita Masci. Nei quattro racconti,1986, Un tipo di realtà, Passato e pene e Errore in riva al fiume, Yu Hua coglie le contraddizioni tra le oscure pulsioni degli individui e l’indifferente razionalità paranoica delle norme sociali. Il risultato è un libro intriso di violenza in cui Yu Hua racconta una lotta fratricida che disintegra una famiglia tra orribili patimenti, la lucida mania omicida di un insegnante che per le strade di Pechino mette in pratica i suoi anni di studio sulle tecniche della pena di morte nella Cina dei mandarini, l’esperto in punizioni che descrive alla sua vittima la sublime meraviglia di morire tagliati in due. Attraverso una galleria di figure esemplari (il bambino, la vecchia, lo sconosciuto, l’esperto in punizioni) e al tempo stesso ferocemente corporee, emerge in questo libro la singolarità di un Paese sospeso tra un passato ormai remoto e un futuro senza più fedi.

le cose del mondo sono fumo_coverAltri racconti scritti negli anni Ottanta da Yu Hua sono quelli pubblicati nella raccolta Le cose del mondo sono fumo (Einaudi, 2004, traduzione di Maria Rita Masci). Nel microcosmo di un cortile, personaggi indicati con le lettere dell’alfabeto intrecciano le loro vite in quella che si presenta come una paradigmatica normalità, ma genera invece una catena di morti bizzarre, quasi rituali. Il figlio di un cavaliere errante parte in una sorta di viaggio iniziatico alla ricerca degli assassini del padre; una coppia stanca, un rapporto che dura da anni nella routine e nella prevedibilità, trova nel racconto dell’episodio più cruciale della sua storia, l’unica forza emotiva che la tiene unita. A cavallo fra realtà e irrealtà, vita e morte, presente e passato, Yu Hua scompone e reinterpreta il racconto della tradizione cinese, trasportando il lettore in un nuovo tipo di percezione e di esperienza estetica.

racconti di amore e di morte_coverSono due i racconti pubblicati in Racconti d’amore e di morte, a cura di Chiara Romagnoli e pubblicati da Hoepli nel 2010, Storia d’amore e Deciso dal fato. Entrambi appartengono al periodo iniziale della produzione letteraria di Yu Hua. Il volume si apre con alcune pagine dedicate allo scrittore. Seguono quindi i racconti in lingua originale, ciascuno preceduto da un riassunto e accompagnato da note di carattere grammaticale, lessicale e culturale per agevolare la lettura. Il testo è inoltre corredato da un ricco glossario che permette al lettore di accostarsi ai racconti in lingua originale senza dover ricorrere all’uso del dizionario. Completa il volume un CD-audio con la lettura integrale dei due racconti.

 

ROMANZI

eco della pioggia_coverNel 1991 Yu Hua pubblica il suo primo romanzo L’eco della pioggia, tradotto in italiano da Nicoletta Pesaro e pubblicato da Feltrinelli nel 2019. Protagonista è Sun Guanglin che attraverso i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza riporta alla luce le storie tragiche e spassose della sua famiglia, ma anche degli amici e dei compaesani. Con un ritmo cadenzato come lo scorrere del fiume, che fa al tempo stesso da sfondo e da personaggio del romanzo, assistiamo alle sue prime esperienze: la scoperta della sessualità, la gioia e il tormento dell’amicizia, la solitudine del mondo degli adulti. Tutti tratti comuni sia alla generazione dei vecchi che a quella dei bambini. La società cinese postrivoluzionaria, e in particolare quella contadina, trova in questo libro un affresco corale, la propria voce “dall’interno”.

vivere_coverMa è il romanzo successivo Vivere!, tradotto sempre da Nicoletta Pesaro e pubblicato prima da Donzelli editore e poi da Feltrinelli, a consacrare Yu Hua come uno dei maggiori scrittori contemporanei cinesi. A narrare la storia di Xu Fugui, un vecchio contadino incontrato in un villaggio non precisato mentre è intento ad arare il proprio campo di riso con il suo bufalo, è un cantastorie che si è recato nelle campagne a raccogliere ballate popolari. La storia di Xu Fugui abbraccia circa cinquant’anni di storia cinese, dagli anni Quaranta agli anni Ottanta. Fugui era un ricco proprietario terriero che, a causa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo, in una notte perde tutti i suoi averi, destinando se stesso e la sua famiglia ad una vita di privazioni, aggravata da una serie di catastrofici eventi. Il contadino, sopravvissuto alla guerra, alla carestia, alla fatica e a una serie interminabile di vicissitudini, nonostante il feroce accanimento della sorte fa trasparire una visione positiva, una gioia di vivere difficilmente distinguibile dalla follia.

A contribuire al successo di Vivere! è anche la trasposizione cinematografica realizzata dal regista Zhang Yimou.

cronache di un venditore di sangue_coverPubblicato in Cina nel 1995, Cronache di un venditore di sangue (Feltrinelli, 2018), tradotto da Maria Rita Masci, narra tre decenni di vita di Xu Sanguan, un modesto lavoratore che si guadagna da vivere portando i bachi da seta dai luoghi di coltura alla fabbrica e che, per mantenere la famiglia, si ritrova costretto a vendere sangue presso gli ospedali locali. Arriverà a venderlo ben dieci volte: per sposarsi con la bella venditrice di frittelle Xu Yulan, per la nascita dei suoi tre figli Felice Uno, Felice Due e Felice Tre, e per far fronte ai problemi che investiranno la sua famiglia. A causa di questa pratica a cui si sottopone per necessità economiche, rischierà il collasso e dovrà a sua volta ricevere una trasfusione di sangue altrui.

brothers_coverNel 2005 in Cina arriva Brotherspubblicato in due volumi usciti a pochi mesi di distanza, tradotti in italiano da Silvia Pozzi e pubblicati da Feltrinelli prima in due volumi, intitolati rispettivamente Brothers e Arricchirsi è glorioso, e successivamente nel volume unico Brothers. La saga. Il romanzo racconta la storia di due fratelli, l’imprenditore sfacciato Li Testapelata, con l’aria da brigante, e l’altruista Song Gang, di indole mansueta, onesta, virtuosa e umile, nella piccola cittadina di Liuzhen sconvolta dalla Rivoluzione culturale. Tra i due fratellastri si mette in mezzo la donna più bella di Liuzhen, Lin Hong, che li metterà uno contro l’altro.

il settimo giorno_coverNel 2013 esce Il settimo giorno, tradotto da Silvia Pozzi e pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 2017. Il romanzo si svolge nell’arco di sette giorni raccontando il viaggio nell’aldilà di Yang Fei, attraverso cui Yu Hua fa un’ironica meditazione sul senso della vita e della morte, sferrando una dura critica nei confronti della Cina contemporanea. Nel corso di sette giorni, il protagonista incontrerà persone care smarrite da tempo, imparando nuove cose di loro e di se stesso. Conoscenti e sconosciuti gli racconteranno, poi, la propria storia nell’Aldiqua: demolizioni forzate, corruzione, tangenti, feti buttati nel fiume come rifiuti, miriadi di poveracci che pullulano in bunker sotterranei come formiche, traffico di organi, consumismo sfrenato. La morte livella finalmente le diseguaglianze, svelando l’essenziale.

 

SAGGI

Sono tre i saggi di Yu Hua pubblicati in Italia, tutti a cura di Silvia Pozzi.

la cina in dieci parole_ yu huaIl primo è La Cina in dieci parole (Feltrinelli, 2011), in cui la Cina viene descritta attraverso dieci parole chiave, tra cui popolo, rivoluzione, leader, inganno, lettura e scrivere, che consente a Yu Hua di cogliere i punti nevralgici di una società malata e svelare cosa si nasconda dietro i numeri trionfali di uno sviluppo tanto rapido quanto sbilanciato. Ma non si tratta di un’invettiva che strizza l’occhio al lettore, ma un canto appassionato delle sofferenze di un popolo, della meschinità degli esseri umani e della loro grandezza.

Mao Zedong è arrabbiato. Verità e menzogne dal pianeta Cina (Feltrinelli, 2018) raccoglie, invece, una selezione di articoli e commenti che Yu mao zedong è arrabbiato_coverHua ha scritto per giornali occidentali. Gli articoli, organizzati in cinque aree tematiche, offrono uno spaccato della Cina contemporanea, descritta in maniera lucida e senza filtri, attraverso aneddoti, riflessioni, vicende lette o vissute, che aiutano il lettore a trovare risposte a molte delle domande più frequenti che l’osservatore occidentale si pone quando guarda alla Cina.

lezioni milanesi_coverInfine, Lezioni milanesi. Letteratura, cultura, civiltà (Unicopli, 2020) nasce dal tour letterario che tra l’ottobre e il novembre 2018 ha portato Yu Hua in numerose città italiane. Partendo da Milano, lo scrittore cinese ha incontrato studenti e lettori a Torino, Enna, Napoli, Roma, Macerata, Siena, Bologna e Venezia, per tornare poi nella città meneghina con tre lezioni aperte, tenute al Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano, in cui ha parlato di letteratura (wenxue), cultura (wenhua) e civiltà (wenming). Il volume raccoglie i testi dei tre incontri che Yu Hua ha tenuto a Milano e nei quali ha tracciato, nella forma di un vivace dialogo con studiosi e pubblico in sala, gli orizzonti della letteratura cinese e della propria scrittura, il panorama della cultura della Cina contemporanea e l’essenza della sua civiltà millenaria. Lo stile semplice e la narrazione ironica e lucida di Yu Hua rivivono nelle traduzioni in italiano delle tre lezioni e nei testi originali in lingua cinese che le accompagnano

Foto tratta dal video di Feltrinelli Editore