È uno dei maggiori scrittori cinesi contemporanei e le sue opere sono tradotte in tutto il mondo

Yan Lianke è uno degli scrittori cinesi contemporanei più conosciuti a livello internazionale. I suoi libri, premiati e tradotti in molte lingue, sono spesso censurati in Cina.

 

BIOGRAFIA

Yan Lianke è nato il 24 agosto 1958 a Tianhu, un villaggio nella contea di Song, nella provincia dello Henan. Nonostante viva a Pechino, è molto legato ai suoi luoghi di origine, diventati anche ambientazioni di molte sue opere. Nato in una famiglia di contadini, ultimo di quattro figli, conosce le difficoltà della vita rurale e della miseria.

Entrato nell’esercito nel 1978, ha la possibilità di studiare prima presso l’Università dello Henan, dove si laurea nel 1985, e poi all’Istituto d’Arte dell’Esercito Popolare di Liberazione, dove si diploma in letteratura.

Il suo esordio letterario risale al 1979. Inizialmente le sue opere sono caratterizzate da uno spiccato tratto realistico, ma con il passare del tempo, intorno agli anni Novanta, Yan Lianke le colora di elementi fantastici, nonostante le tematiche restino fortemente ancorate alla realtà e alle difficoltà della vita.

Con il nuovo millennio, la storia e la realtà cinese prendono il sopravvento e, attraverso i suoi personaggi, lo scrittore mette in risalto l’assurdità e l’insensatezza dell’esistenza umana, raccontando la realtà nascosta, invisibile, e mescolandola sapientemente alla sua interiorità.

Nel 2005 lascia definitivamente l’esercito ed entra a far parte dell’Associazione degli scrittori cinesi come scrittore professionista. Nel 2008 comincia a insegnare letteratura presso l’Università del Popolo di Pechino e dal 2016 ricopre il ruolo di visiting professor presso l’Università di Scienze e Tecnologie di Hong Kong.

I suoi scritti sono caratterizzati da uno stile satirico e, per evitare di incorrere nella censura, da anni pubblica le sue opere solo all’estero.

Se i suoi romanzi e racconti sono stati tradotti in molte lingue e pubblicati in numerosi Paesi, i suoi saggi dedicati all’analisi letteraria non hanno varcato i confini cinesi. Lo stesso vale per i sanwen, genere letterario molto popolare in Cina, in cui si trattano gli argomenti più disparati, con una prosa lirica, intima e ricercata.

Al suo attivo Yan Lianke ha anche sceneggiature di film e serie televisive.

Tra i numerosi riconoscimenti letterari di cui è stato insignito il Premio Lu Xun nel 2000, il Premio Lao She nel 2004 e il Premio Franz Kafka nel 2014.

 

BIBLIOGRAFIA DEI TITOLI TRADOTTI IN ITALIANO

Le opere di Yan Lianke, sottoposte a censura in Cina, sono tradotte in molte lingue e apprezzate dai lettori di tutto il mondo.

Il suo primo libro ad essere stato pubblicato in Italia è Servire il popolo, tradotto da Patrizia Liberati e pubblicato da Einaudi nel 2006.

Parodiando lo stile burocratico che irride alle regole della disciplina militare, Yan Lianke racconta la storia di un audace servitore del popolo il quale, seguendo i dettami di Servire il popolo del Presidente Mao, offre i propri servigi sessuali alla moglie del suo comandante. Ventottenne ambizioso, Wu Dawang è uno zelante rivoluzionario che sa recitare a memoria i 286 articoli del Libretto rosso del Presidente Mao. Senza sapere di essere spiato con il binocolo dalla bella Liu Lian, moglie del comandante, si cimenta nel suo lavoro nell’orto, mostrando la splendida muscolatura lucida di sudore. Dopo un primo rifiuto e il rischio di essere licenziato per indisciplina, diventa l’amante della signora. Censurata in Cina come pornografia, questa storia è una denuncia del travisamento dei precetti rivoluzionari per scopi personali.

il-sogno-del-villaggio-dei-ding-copertinaAnche il successivo titolo pubblicato in Italia nel 2011 da Nottetempo, tradotto da Lucia Regola, Il sogno del villaggio dei Ding, è stato bandito in Cina e pubblicato solo a Hong Kong.

Il romanzo prende spunto da una vicenda drammatica e realmente accaduta negli anni Novanta in Cina: la vendita del sangue. In un villaggio rurale, attirati dalla possibilità di arricchirsi facilmente, tutti vendono il proprio sangue, senza pensare ai rischi che ciò comporta per la salute. Con il passare del tempo, i venditori di sangue cominciano ad ammalarsi di una strana febbre, che si rivela poi essere AIDS e li porterà alla morte. Lo stesso tema è affrontato, seppure in modo diverso, da Yu Hua nel romanzo Cronache di un venditore di sangue.

pensando a mio padre_copertinaDue anni più tardi, Nottetempo pubblica Pensando a mio padre, tradotto sempre da Lucia Regola, in cui Yan Lianke racconta la storia di sua padre, contadino della remota provincia cinese dello Henan, e della sua famiglia, della sua infanzia povera e delle aspirazioni alla fuga verso un futuro piú aperto. Ma, soprattutto, ci racconta la nostalgia per un padre compreso troppo tardi, le cose non dette, le azioni mancate, insieme alla ricerca delle parole giuste che possano restituire, seppure in ritardo, il calore e la durezza della vita di una persona amata.

i-quattro-libri-coverNel 2018 esce I quattro libri (Nottetempo, traduzione di Lucia Regola), pubblicato nel 2009 a Taiwan e finalista al Man Booker International Prize nel 2013.

Con questo libro Yan Lianke torna alla satira politica di Servire il popolo. Ambientato nella zona 99 di un campo di rieducazione per intellettuali nel nord della Cina alla fine degli anni Sessanta, I quattro libri del titolo corrispondono a quattro voci: quella del bambino che comanda il campo incoraggiando la violenza e le delazioni, quella dello scrittore e del filosofo costretti a lavorare lì sodo, più la voce di un narratore onnisciente.

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L’anno successivo Nottetempo pubblica Gli anni, i mesi, i giorni, che ha vinto il Premio Lu Xun. Tradotto sempre da Lucia Regola, raccoglie due romanzi brevi ambientati sui Monti Balou, catena immaginaria della provincia cinese del Henan.

Yan Lianke esplora la durezza delle esistenze dei suoi protagonisti, in balia di destini avversi e di una natura potente, inesorabile, a tratti feroce. Nel primo, protagonisti sono un vecchio e il suo cane accecato dal sole, che combattono strenuamente e in totale solitudine per tenere in vita una piantina di granturco, mentre intorno a quel miracoloso stelo verde la siccità e la carestia accendono il paesaggio di ocra e di un crudele rosso fuoco. Nel secondo, una madre vedova di quattro figli disabili si incaponisce a mutare il destino delle sue creature, fino alle conseguenze estreme.

il-giorno-in-cui-mori-il-sole-yan-liankeIl romanzo più recente di Yan Lianke pubblicato in Italia è Il giorno in cui morì il sole, tradotto da Lucia Regola e pubblicato da Nottetempo nel 2022.

Tutto avviene in un giorno lunghissimo sfinito dalla canicola, il sesto giorno del sesto mese del calendario lunare, che un delirio improvviso trasforma in una notte interminabile: nei villaggi dei Monti Funiu comincia a dilagare, al crepuscolo, un sonnambulismo contagioso, una veglia allucinata e fuori controllo in cui i desideri e i pensieri soppressi durante la disciplinata realtà del giorno prendono forma e guidano le azioni degli uomini, fino alle conseguenze più estreme. Il quattordicenne Li Niannian è il primo ad accorgersene e l’unico a non cadere in balia del fenomeno, mentre osserva tutto con una domanda in testa che si fa sempre più impellente: il sole spunterà di nuovo la mattina?

podestà liu e altri racconti_coverUnica raccolta di racconti di Yan Lianke disponibile in lingua italiana è Il podestà Liu e altri racconti, pubblicata da Atmosphere Libri nel 2016, con la traduzione di Marco Fumian.

Contiene sei racconti che hanno per protagonisti un assassino impenitente che il giudice vuole a tutti i costi salvare dall’esecuzione; un giovane uomo che pur di sposarsi partecipa a una grottesca lotteria; un’orfana così innocente che riesce ad ammansire il suo virtuale stupratore; un vulcanico funzionario comunista che fa arricchire il suo popolo inducendolo a emulare le gesta di una prostituta, un giovanissimo soldato che chiede al superiore il permesso di andare al funerale della madre e un gruppetto di amici giurati che, non sapendo cosa fare, decidono di picchiare le loro mogli. Yan Lianke alterna uno stile tragico, surreale e lirico, dando spazio agli emarginati della Cina di oggi.