Otto racconti, pubblicati tra il 1989 e il 1999, accomunati dalla presenza di elementi fantastici e soprannaturali
Su Tong è sicuramente tra gli scrittori cinesi più conosciuti anche tra i meno appassionati di letteratura cinese (a questo link la sua biografia e bibliografia: Su Tong: biografia e bibliografia dello scrittore neorealista), complice il successo del film Lanterne Rosse, diretto da Zhang Yimou e basato sul suo libro più famoso, Mogli e Concubine.
La raccolta Racconti fantastici (Elliot, 2017) riunisce otto racconti pubblicati in Cina tra il 1989 e il 1999, un decennio in cui la produzione letteraria cinese vede consolidarsi la posizione di una giovane generazione di scrittori portatrice di una narrativa d’avanguardia, caratterizzata da nuove tematiche e innovazioni stilistiche.
Su Tong fa parte di questa generazione, ma si distingue nettamente al suo interno, sia per lo stile che per i temi trattati. Luoghi e tempi in cui ambienta le sue storie sono indefiniti, non c’è la volontà di raccontare le vicende storiche della Cina attraverso i suoi personaggi, ma di dare spazio alle realtà che nei libri di storia non entrano.
Anche nei racconti di questa antologia si ritrovano temi ricorrenti nelle sue opere. Ma la durezza, la violenza e la crudeltà sono condite con elementi fantastici, soprannaturali e misteriosi, che innescano nelle vicende risvolti imprevedibili, inattesi e inspiegabili.
A differenza di altri autori che celano dietro al fantastico la realtà, utilizzandolo per criticarla, Su Tong non sembra però avere questo intento, come spiega nella prefazione Rosa Lombardi, curatrice e traduttrice dell’antologia Racconti fantastici, che ci aiuta anche a ripercorrere la presenza del fantastico nella letteratura cinese.
Riscontrabili già nei racconti in lingua letteraria (zhiguai) del periodo Han (206 a.C.-220 d.C.) e Wei-Jin (220-420), elementi fantastici si rintracciano poi nei racconti fantastici (chuanqi) di epoca Tang (618-907), nella narrativa popolare di argomento religioso (bianwen) e nel teatro di lingua vernacolare, nella narrativa del periodo Qing (1644-1911) e anche in epoca repubblicana. Ma nella seconda metà del Novecento, con l’avvento del realismo socialista, non c’è più spazio per la letteratura fantastica, che si riaffaccia sulla scena letteraria cinese solo alla fine degli anni Ottanta del Novecento.
Nel corso dei secoli, l’elemento fantastico in letteratura assume via via forme e caratteristiche diverse. Esseri soprannaturali, come demoni, fantasmi, immortali e spiriti, popolano la letteratura e prendono vita in leggende e superstizioni che animano la cultura popolare.
Alcuni li ritroviamo anche nei Racconti fantastici di Su Tong, che si collocano proprio nel periodo del ritorno del fantastico sulla scena letteraria. Fantastico che, nei vari racconti, si presenta in diverse forme. Ci sono vere e proprie presenze soprannaturali, come il fantasma di una ragazza morta in giovane età, una donna che è uno spirito-farfalla, un angelo portatore di riso e un bambino mostruoso, ma anche oggetti dal valore simbolico, come una giara, l’ampolla custodita dall’angelo e il fiore di loto rosso che una bambina dice di aver avuto dallo spirito del fiume.
Su Tong inserisce queste presenze e questi elementi nella quotidianità dei suoi personaggi, che vivono in un precario equilibrio tra realtà e fantasia. Così, se in alcuni racconti l’elemento fantastico genera reazioni di meraviglia sconvolgendo i personaggi, in altri viene visto come qualcosa di assolutamente normale. Proprio la normalità del fantastico e del soprannaturale è il tratto distintivo di questi racconti, sospesi tra reale e irreale.
Per chi legge, invece, la presenza dell’elemento fantastico rompe gli schemi e spiazza. Nei Racconti fantastici di Su Tong, infatti, nulla è scontato o prevedibile. Bisogna leggere fino all’ultima riga per comprendere gli esiti delle vicende narrate e le ripercussioni che il fantastico ha sulle storie. Ripercussioni ed esiti crudeli e drammatici.
Nel blog vi ho parlato di altri due libri scritti da Su Tong, di seguito i link:
Un’altra vita per le donne & Tre Lanterne