Il fumettista cinese aggiunge un nuovo tassello al racconto della sua storia familiare, focalizzandosi sulla vita di sua madre

Dopo aver raccontato e disegnato la sua autobiografia nella trilogia Una vita cinese, pubblicata da add Editore, Li Kunwu, fumettista cinese di fama internazionale, fa un passo indietro e ci porta a conoscere la vita di sua madre, aggiungendo un altro tassello alla storia della sua famiglia, attraverso cui, ancora una volta, ci racconta un altro pezzo importante di storia della Cina.

mia-madre_li kunwuSe, infatti, i tre volumi di Una vita cinese coprono sessant’anni di storia cinese, dal 1950 fino al 2009, Mia madre (add Editore, 2020) è ambientato nei vent’anni precedenti, dagli  anni Trenta del secolo scorso fino alla proclamazione della Repubblica popolare cinese da parte del presidente Mao Zedong.

La Cina è immersa nell’instabilità, stretta tra i signori della guerra, l’invasione giapponese, la presenza delle potenze occidentali e la lotta tra il Guomindang e il Partito comunista cinese. È in questo caos che nasce e cresce Xinzhen, la mamma di Li Kunwu.

Non ha un’infanzia facile, la sua vita è profondamente segnata dall’estrema povertà che la circonda e dalle limitazioni legate al suo essere donna in una società in cui le donne non avevano altra scelta che sposare un uomo e dargli dei figli.

Ma l’inaspettata opportunità di studiare le fa vedere la possibilità di avere un destino diverso, nonostante sia costretta a vivere in bilico tra il villaggio della famiglia materna e la città, Kunming, dove lavora suo padre, tra la miseria più tragica e lo spiraglio di un riscatto. Colpisce l’atteggiamento con cui affronta tutto questo, mai ostile, ma nemmeno rassegnato.

Il ritratto che Li Kunwu fa di sua madre è molto intimo. Le pagine e i disegni, realizzati con la tecnica dell’acquerello, trasudano amore e tenerezza nei confronti di colei che gli ha dato la vita, ma anche ammirazione e rispetto per una donna che è riuscita a non soccombere di fronte a nulla. Non solo ha affrontato con forza e determinazione le avversità che le si sono presentate davanti in un’epoca di grandi privazioni e sofferenze, ma ha sovvertito le consuetudini del tempo, ritagliandosi un proprio spazio in una società in cui inizialmente il suo destino appariva come già scritto, anche per la sua stessa madre.

Nella prefazione, Li Kunwu racconta come è nata l’idea di questo libro e ricorda le passeggiate durante le quali sua madre gli svelava la sua storia, facendo nascere in lui il desiderio di raccontarla e rappresentarla. E come ammette lui stesso, non è stato un compito facile tenere a bada le emozioni. Ma ci è riuscito egregiamente, regalandoci un racconto delicato e intenso, arricchito da immagini dal grande impatto visivo, estremamente toccanti, a tratti commoventi, a tratti brutali.

Il risultato del lungo e impegnativo lavoro di Li  Kunwu è una testimonianza preziosa della vita di sua madre, ma anche di quella di un’intera generazione e di un Paese in transizione segnato da privazioni e sofferenze inimmaginabili.

vita-cinese_li_kunwuNelle ultime pagine, Li Kunwu crea un aggancio con Una vita cinese. La trilogia, infatti, si apre con l’assemblea di villaggio tenuta da colui che due anni dopo diventerà il marito di Xinzhen e cinque anni dopo il padre di Li Kunwu. Una tappa fondamentale, quindi, per la storia familiare dell’autore, che in Mia madre scrive:

«Quel giorno di ottobre del 1950 segnò una svolta storica per la nostra famiglia».

Concordo, quindi, con Giada Messetti, che nella prefazione del volume descrive Mia madre come «una sorta di prequel di Una vita cinese».

Quattro volumi assolutamente da leggere per chi desidera provare a comprendere dall’interno, in maniera più profonda, la storia di un Paese e la cultura di un popolo, abbandonando il punto di vista occidentale e tutti i preconcetti che inevitabilmente porta con sé.

 

Sommario
Data
Titolo
Mia madre
Valutazione
41star1star1star1stargray