Romanzi, racconti e saggi per immergersi nelle atmosfere della metropoli situata sul delta del Fiume Azzurro

Shanghai è una metropoli dal respiro internazionale. Bagnata dal fiume Huangpu, situata sul delta del Fiume Azzurro, è nota come la Parigi d’Oriente.

Diventata in epoca Qing (1644-1911) il principale porto commerciale della regione inferiore del Fiume Azzurro, Shanghai si conquistò un posto sulla scena internazionale nel corso del XIX, quando finì nelle mire europee, fu teatro della prima e della seconda Guerra dell’Oppio, fu costretta ad aprirsi ai commerci internazionali e ad ospitare la Concessione internazionale, un’area a controllo straniero, avvenuta in seguito alla firma dei Trattati ineguali.

Nel corso del Novecento il volto della città cambiò nuovamente. Due gli eventi che ne segnarono profondamente la storia: la seconda guerra sino-giapponese (1937-1945) e la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.

Sono tantissimi i libri ambientati a Shanghai, scritti sia da scrittori e scrittrici cinesi sia da autori internazionali. Romanzi, racconti e saggi che ricreano le atmosfere della città, facendoci rivivere il suo passato e comprendere cosa c’è dietro il suo presente.

 

UN VIAGGIO LETTERARIO

shanghai suite_coverUn libro ideale per iniziare questo viaggio letterario a Shanghai è sicuramente Shanghai Suite (Atmosphere Libri, 2014), una raccolta di undici racconti brevi scritti da sei autori, alcuni dei quali sono annoverati tra i nomi più rappresentativi della Corrente di Shanghai. Ci sono La cortigiana malata di Bao Tianxiao, Le sofferenze del Salsiccia e Il signor Hua Wei di Zhang Tianyi, Scarti e Scorrere di Liu Na’ou, La donna di platino e Cinque al night club di Mu Shiying, La numero 7 di Ye Lingfeng, Pioggia in un tramonto primaverile, Gabbiani e La ballerina rococò di Shi Zhecun. Filo conduttore della raccolta è la figura femminile, attorno a cui ruotano i vari racconti. Shanghai, invece, in questi racconti, è una coprotagonista discreta, che resta sullo sfondo e fa da contorno alle storie narrate, che sembrano scene che scorrono su uno schermo cinematografico.

shampista e altre storie d'amore_coverPer chi ama i racconti da leggere anche La shampista e altre storie d’amore di Xi Yang (Pisani, 2004, traduzione di Flavio Aulino), che raccoglie due racconti. Il primo ha per protagonista un impiegato della Shanghai dei nostri giorni, falsa perla d’Oriente, che per evadere dalla monotonia della sua esistenza cerca rifugio, e un po’ d’affetto, in un salone di bellezza: la donna che con dolci movimenti accarezza la sua testa e lava i suoi capelli è l’unico momento di gioia che gli è concesso, mentre nel secondo due ragazze, giovani e belle, pattinano sul ghiaccio e due ricchi e annoiati ragazzi le guardano interdetti, chiedendosi se l’amore esiste, se all’amore si può cedere, ma soprattutto se l’amore potrà dare senso alle loro esistenze.

cipria_coverInfine, imprescindibile tra i racconti lunghi Cipria di Su Tong (tradotto da Maria Rita Masci ed edito prima da Feltrinelli e poi da Theoria), narra la storia di due giovani prostitute inviate nei campi di lavoro per essere rieducate nei primi anni della Repubblica Popolare Cinese.

 

SCRITTORI E SCRITTRICI SIMBOLO

Ci sono, poi, nomi di scrittori e scrittrici indissolubilmente legati a Shanghai, che occupa un posto particolare nelle loro opere.

Prima tra tutti è sicuramente Zhang Ailing che, nata a Shanghai nel 1920, vi ha ambientato molti dei suoi racconti. Con le sue storie ci riporta nella Shanghai del Novecento, dove si incontrano e si scontrano le tradizioni cinesi e quelle occidentali.

vado a shanghai per comprarmi un cappello_coverVent’anni dopo, nel 1940, Shanghai ha dato i natali anche a Bamboo Hirst, figlia di un diplomatico italiano e di una donna cinese di etnia miao. Pur avendo lasciato Shanghai quando aveva appena tredici anni, nei suoi libri alla città è riservato molto spazio. In particolare, sono due i titoli che la vedono protagonista assoluta: Passaggio a Shanghai (Mondadori, 1991) e Vado a Shanghai per comprarmi un cappello (Piemme, 2008). Il primo, ambientato a metà degli anni Trenta, racconta l’amore travolgente tra suo padre e sua madre, in una città che è diventata il crocevia dello spionaggio internazionale, mentre il secondo racconta Shanghai, dall’epoca del suo massimo splendore, negli anni Venti e Trenta, al suo declino dopo la Seconda guerra mondiale. Una città cosmopolita e dai mille volti: cinese ed europea insieme, “prostituta dell’Asia” e “Parigi d’Oriente”, sede di missioni e fumerie d’oppio, focolaio di rivoluzioni e intrighi internazionali, dove si incrociano first lady e star di Hollywood, uomini di Stato e boss della malavita, derelitti, affamati ed emarginati della società.

Ed è nato a Shanghai anche Qiu Xiaolong, nato nel 1953 e trasferitosi negli Stati Uniti nel 1988. Il suo nome e la sua fama sono indissolubilmente legati a quelli del personaggio simbolo dei suoi libri, l’ispettore Chen Cao, protagonista di una serie di romanzi ambientati appunto a Shanghai.

 

INTRIGHI E MISTERI

sherlock a shanghai_coverMa l’ispettore Chen non è il primo famoso detective cinese. Nella Cina repubblicana degli anni Venti, metropoli scintillante di ricchezza e mondanità, ma anche ricettacolo del crimine e dell’ingiustizia sociale, si muovono Huo Sang, noto come lo Sherlock Holmes cinese, e il suo assistente Bao Lang. Le loro indagini sono raccolte in Sherlock a Shanghai (O barra O edizioni, 2009, traduzione di Adriana Crespi), una raccolta di sette racconti polizieschi scritti da Cheng Xiaoqing che, coniugando modernità e tradizione, volontà di istruire e di divertire, per primo ha introdotto in Cina la figura dell’investigatore privato in grado di risolvere i casi più problematici attraverso l’analisi meticolosa dei fatti.

Mistero e spionaggio sono al centro anche dei romanzi di Xiao Bai Intrigo a Shanghai (Sellerio, 2013, traduzione di Paolo Magagnin) e Isolati (Orientalia, 2024, traduzione di Riccardo Moratto).

intrigo a shanghai_coverIl primo è ambientato nella Shanghai degli anni Trenta del Novecento. Una nave attracca nel terzo porto del mondo. A bordo, Xiao Xue, un fotoreporter di padre francese e madre cinese, e la sua bellissima amante, Therese Irxmayer. Poco più in là, o poco dopo, in un attentato cade Cao Zhenwu, un uomo potente ai vertici del Partito Nazionalista. Gli era accanto la moglie Leng Xiaoman, un’ex rivoluzionaria. Xiao Xue incomincia a indagare, per un suo doppio o triplo interesse dal quale non è estranea la russa di Shanghai, Therese dagli affari, anche amorosi, sospetti. L’indagine lo impelaga sempre più in traffici di danaro e di guerre, in morti e segreti di ogni tipo, a iniziare un gioco rischioso con le autorità corrotte del controspionaggio e della polizia cinesi e occidentali, soprattutto a sfiorare Gu Fuguang, massimo leader dei rivoluzionari. È in ballo il controllo della città in vista del tramonto del colonialismo. E la partita è giocata in modo sporco da tutti i contendenti: i nazionalisti, i comunisti, le triadi criminali, i colonialisti, i gruppi affaristici della borghesia compradora.

isolati_xiao bai_coverLa vicenda di Isolati si svolge, invece, in un edificio del Distretto ovest di Shanghai, dove il signor Ding, noto collaborazionista delle forze di occupazione giapponesi, rimane ucciso in un attentato dinamitardo. Sembrerebbe un caso irrisolvibile, ma a condurre le indagini c’è il Maggiore Hayashi, un ufficiale della Kempeitai determinato a trovare l’assassino, anche a costo di isolare l’intero edificio e di sottoporre i sospettati a privazioni e interrogatori sempre più duri. Sullo sfondo della Shanghai degli anni Trenta, Xiao Bai costruisce un noir ricco di colpi di scena in cui tutto è in divenire e nulla è come sembra, e racconta i giorni dell’isolamento facendo muovere i personaggi in uno spazio chiuso che assume la forma di un palcoscenico.

 

LE DONNE DI SHANGHAI

In molti libri ambientati a Shanghai, sia biografie che romanzi, protagoniste sono le donne.

Le signore di shanghai_coverPrime tra tutte tre figure di spicco della storia della Cina, protagoniste del saggio di Jung Chang Le signore di Shanghai. Le tre sorelle che cambiarono la Cina, tradotto da Alba Bariffi e pubblicato da Longanesi. In questo volume l’autrice ricostruisce le esistenze incredibili delle tre sorelle Soong che, grazie ai loro matrimoni e alle innate doti diplomatiche e politiche, si ritrovarono al centro del potere. La maggiore, Ei-ling, sposò l’uomo più ricco della Cina e, in modo non ufficiale, fu consigliera di Chiang Kai-shek, marito della più giovane di loro, May-ling. La sorella di mezzo si chiamava Ching-ling e a soli ventidue anni sposò il quarantanovenne Sun Yat-sen, fondatore e padre della Repubblica cinese. Ma nonostante il potere e i privilegi di cui godettero, le loro esistenze furono turbate dalla costante minaccia di nemici e pericoli.

la pittrice di shanghai_coverBasato su una storia realmente accaduta anche La pittrice di Shanghai di Jennifer Cosy Epstein (Rizzoli, 2008). Protagonista è Pan Yuliang, la pittrice che nei primi decenni del secolo ha scandalizzato la Cina con i suoi nudi. Nel 1957 vive a Parigi, dove si lascia andare ai ricordi e ripercorre la sua vita. Ha quattordici anni e porta ancora il suo vero nome quando le acque color grigio-oro del fiume Yangtze la trascinano per sempre lontano da casa, nella città di Wuhu. Lì, nella Casa dell’eterno splendore, dove le ragazze come lei si comprano e si vendono per pochi soldi, Xiuquing conosce la violenza e l’amore che la faranno diventare Yuliang, primo fiore della casa di piacere. E impara, dura e luccicante come la vera giada, a coltivare in segreto il vizio portentoso che un giorno la farà libera: la passione assoluta e inviolabile per la pittura.

regina di shanghai_coverAnche La regina di Shanghai di Hong Ying (Garzanti, traduzione di Marco Fumian, 2007) prende ispirazione da una storia vera per raccontare le vicende di Yuegui, che appena quindicenne finisce nelle mani della tenutaria del bordello più famoso della Shanghai di inizio Novecento, dove è costretta ai lavori più umili. Fino a quando non viene notata dal venerabile Chang Lixiong, capo della Triade. Colpito dal suo sguardo spavaldo e dalle sue forme generose, Chang, dopo averla iniziata alle raffinate arti dell’erotismo, ne fa la sua concubina. Sotto la sua protezione Yuegui entra nei meandri più oscuri della malavita cinese, ne impara le dure regole e conosce i pericolosi intrighi tra mafia e politica. E alla fine, quando la città sembrerà voltarle le spalle ancora una volta, Yuegui troverà da sola la forza di riscattarsi.

le ragazze di shanghaiSi dipanano, invece, tra Shanghai e Los Angeles le vicende delle sorelle Pearl e May, protagoniste di due romanzi di Lisa See Le ragazze di Shanghai e Le perle del drago verde, entrambi pubblicati da Longanesi. Il primo narra la loro parabola che le porta da una vita agiata nella Shanghai degli anni Trenta al trasferimento a Los Angeles dopo essere state vendute dal padre caduto in disgrazia, mentre nel secondo, ambientato negli anni Cinquanta, da Los Angeles ritornano a Shanghai sulle tracce di Joy, diciannovenne che scopre per caso di non essere figlia di Pearl e Sam, come ha sempre creduto, bensì di May e del suo grande amore di gioventù, un pittore. Sconvolta, la ragazza decide di recarsi nel Paese al quale sente di appartenere, per conoscere il suo vero padre. Ma le cose non andranno come crede.

canzone eterno rimpianot_coverÈ un vero e proprio viaggio in quarant’anni di Shanghai La canzone dell’eterno rimpianto di Wang Anyi (Einaudi, 2011, traduzione di Maria Rita Masci), romanzo in cui la metropoli ha un ruolo da protagonista che condivide con la figura femminile attorno a cui ruotano le vicende narrate, Wang Qiyao. A soli sedici anni partecipa, quasi per caso, a un concorso di bellezza che fa di lei un modello di fascino ed eleganza nella Shanghai dell’immediato dopoguerra e la fa diventare l’amante di un autorevole uomo politico che le consente di vivere negli agi. Ma i profondi cambiamenti che sconvolgono la Cina la costringono ben presto a inventarsi una nuova esistenza assai più dimessa e defilata. Solo negli anni Ottanta per lei e per la sua città si aprono inedite prospettive. L’illusione ha però vita breve e per Wang Qiyao la sfrenata corsa al benessere assume un significato imprevedibile e drammatico.

E Shanghai in tempo di guerra è la protagonista di due romanzi editi da Newton Compton Editori: La rosa perduta di Shanghai di Weina Dai Randel (2022, traduzione di Paola Vitale) e Le orchidee rosse di Shanghai di Juliette Morillot (2022, traduzione di Serena Tardioli e Margaret Petrarca).

la rosa perduta di shanghai_coverLa rosa perduta di Shanghai racconta la storia di Aiyi Shao, proprietaria di un night club nella Shanghai del 1940, ed Ernest Reismann, un ebreo appena fuggito dalla Germania, che non ha un soldo e spera di potersi ricostruire una vita in quella città che dà rifugio a così tanti stranieri. Quando le loro strade si incrociano, sembra che il destino abbia deciso di favorirli: Ernest in patria era un musicista e Aiyi ha bisogno di un pianista jazz per il suo locale. Il talento di Ernest e l’intraprendenza di Aiyi rendono il night club uno dei più gettonati della città e tra i due nasce un’intesa che va al di là del comune amore per la musica. Ma le difficoltà sono dietro l’angolo: le differenze culturali tra i loro mondi sono enormi e inoltre Aiyi è già promessa a un altro uomo. Mentre la guerra infuria, Aiyi ed Ernest sono costretti a separarsi e a compiere delle scelte disperate, che metteranno in gioco il loro amore e la loro sopravvivenza.

le orchidee rosse di shanghaiLe orchidee rosse di Shanghai, prima di portarci a Shanghai, ci porta a Seoul nel 1937, dove Sangmi non si è mai sentita accettata dalla sua famiglia. Il padre, un uomo potente e rispettato in tutta la Corea, le è sempre parso freddo e distante. E sua madre le ha riservato un trattamento diverso rispetto ai fratelli. Quando la ragazzina, nel tentativo di attirare le attenzioni paterne, commette un gesto disperato che rischia di finire in tragedia, la famiglia la allontana da casa, relegandola in un remoto villaggio di campagna. Sola, ancora spaventata per l’accaduto, Sangmi non ha idea di quello che la attende. L’esercito giapponese controlla la penisola e un giorno un manipolo di uomini irrompe nella sua scuola, portando via le giovanissime ragazze. All’uscita, anche Sangmi viene rapita e trascinata con la forza fino a Shanghai, dove, a soli quattordici anni, viene arruolata tra coloro che passeranno tristemente alla storia con il nome di “donne di conforto”, schiave del sesso negli infernali bordelli dell’esercito imperiale. Strappata alla sua cultura, alla sua terra e a tutto ciò che conosce, Sangmi dovrà trovare dentro di sé la forza per resistere, per impedire ai suoi aguzzini di spegnere anche l’ultimo barlume di speranza che custodisce nel cuore.

shanghai baby_coverAmbientato in anni più recenti è Shanghai baby di Zhou Weihui (traduzione di Yuan Huaqing, Bur, 2001), da cui nel 2007 è stato tratto anche l’omonimo film. Il libro racconta la storia di Coco, cameriera di un bar di Shanghai, che sogna di diventare scrittrice e ama al tempo stesso Tiantian, un giovane eroinomane e impotente, e Mark, un uomo d’affari tedesco. Un romanzo fortemente erotico che descrive le inquietudini, la rabbia e le ultime speranze di una generazione che vive come se non esistesse un domani.

 

LIBRI DA RISCOPRIRE

A completare questo viaggio letterario a Shanghai alcuni libri pubblicati nel passato, che però penso valga la pena recuperare.

hotel shanghai_coverInnanzitutto  Hotel Shanghai di Vicki Baum. Pubblicato nel 1937, ebbe un successo mondiale immediato, grazie alla sua capacità di raccontare Shanghai in tutte le sue contraddizioni. Narra le molte e diverse strade che portarono a Shanghai nove persone e la storia della loro vita e della città, assediata e cannoneggiata per ottantotto giorni. Innumerevoli volte si era combattuto per le sue strade ma mai come nell’estate-autunno di quell’anno 1937. E per capire la Shanghai di oggi occorre risalire proprio a quegli anni Trenta.

le parole dimenticate_coverE prende le mosse proprio in un lussuoso hotel di Shanghai la storia raccontata nel romanzo Le parole dimenticate di Xu Ruiyan (Piemme, 2012). Protagonisti sono Li Jing, un giovane e brillante uomo d’affari, e sua moglie Meiling. Li Jing sta pranzando con suo padre in un lussuoso hotel di Shanghai, quando si ritrova sotto le macerie privo di sensi. Al suo risveglio in un letto d’ospedale, Li Jing ha dimenticato la lingua cinese e le uniche frasi che riesce a pronunciare sono in inglese, la lingua che ha accompagnato la sua infanzia in America, ma che è incomprensibile per sua moglie. La speranza di recuperare il linguaggio perduto è affidata a Rosalyn Neal, una giovane neurologa americana arrivata a Shanghai proprio per occuparsi di questo insolito caso.

miliardario a cinque stelle_coverMiliardario a cinque stelle di Tash Aw (Fazi editore, 2018, traduzione di Giuseppe Marano), invece, racconta le vicende di cinque persone che arrivano a Shanghai in cerca di riscatto: Phoebe, che si costruisce una nuova identità fatta di false borse griffate, manuali di self-help e pose studiate con l’obiettivo di trovare un uomo ricco; Gary, giovanissima popstar con un’infanzia difficile alle spalle, catapultato dai miseri villaggi della Malesia rurale alle sterminate platee asiatiche; Justin CK Lim, figlio adottivo di una ricca famiglia di immobiliaristi malesi, incaricato di gestirne gli affari a Shanghai; Leong Yinghui, imprenditrice in ascesa la cui totale dedizione al lavoro nasconde la solitudine della vita privata; e infine Walter Chao, misterioso e accattivante uomo d’affari che è anche autore, sotto pseudonimo, del manualetto per diventare «miliardari a cinque stelle». Mentre le vite dei protagonisti s’intrecciano l’una con l’altra, sullo sfondo lussi sfrenati e architetture ardite convivono con miserie insostenibili e nostalgiche vestigia di un passato in estinzione. Ne emerge il ritratto di una società inarrestabile, dove le vite e le carriere possono conoscere formidabili ascese e catastrofiche cadute nell’arco di pochi mesi, così come interi quartieri possono sparire dal giorno alla notte per lasciar spazio a futuristici grattacieli.