Chi è e cosa ha scritto Lisa See, scrittrice americana con un bisnonno di origine cinese che ha fatto della Cina la protagonista dei suoi romanzi
Nei libri di Lisa See è evidente il legame della scrittrice americana con la Cina. Un legame che nasce delle sue origini familiari e che ha portato la Cina, con la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni, a diventare la protagonista indiscussa dei suoi romanzi.
Biografia
Nata a Parigi il 18 febbraio del 1955, dalla professoressa e scrittrice americana Carolyn See e dall’antropologo Richard See, cresce a Los Angeles, dove risiede ancora oggi con il marito e i due figli. Dopo il divorzio dei suoi genitori, pur crescendo con la madre, ha trascorso molto tempo con la famiglia del padre, che viveva nella Chinatown di Los Angeles.
Il suo debutto nella scrittura risale al 1983, quando ha iniziato a lavorare come corrispondente dalla West Coast per il Publishers Weekly, attività che svolgerà per tredici anni. Nel corso della sua carriera giornalistica, ha scritto anche per Vogue, Los Angeles Times, Washington Post e Cosmopolitan.
Nel 1995, esce il libro La montagna d’oro, in cui Lisa See racconta la storia della migrazione dei suoi antenati cinesi in California. Una storia che diventa poi una rappresentazione teatrale, un’esposizione e un film.
Le sue radici cinesi hanno profondamente influenzato la sua vita e la sua carriera di scrittrice. La montagna d’oro, infatti, è il primo di una lunga serie di libri dedicati alla Cina, che svelano le approfondite ricerche e i numerosi viaggi che Lisa See svolge per scrivere le sue storie, raccontare sfaccettature inedite o poco conosciute della cultura cinese e delineare i suoi personaggi. In particolare, le figure femminili, che occupano sempre un posto di rilievo.
Tra i premi conferiti ai suoi libri, la menzione d’onore dall’Asian/Pacific American Awards for Literature per Le ragazze di Shanghai e Fiore di neve e il ventaglio segreto, rispettivamente nel 2005-2006 e nel 2009-2010. Inoltre, nel 2001 Lisa See è stata nominata Donna dell’anno dall’Associazione delle donne americane di origine cinese.
Bibliografia
Non tutta la produzione di Lisa See è stata tradotta in italiano. Qui mi limito a citare i titoli pubblicati in Italia.
Il primo romanzo è stato In una rete di fiori di loto (Longanesi), candidato al premio Edgar, pubblicato in Italia nel 1999. La storia è ambientata a Pechino dove, pattinando sulla superficie ghiacciata del lago che si stende ai piedi della Città Proibita, un nonno e la sua nipotina scoprono, incastonato nel ghiaccio, il cadavere del figlio dell’ambasciatore americano in Cina, ucciso da un misterioso veleno di origine organica. Un mese dopo, a Los Angeles, il corpo del figlio di un ricchissimo uomo d’affari cinese viene trovato in condizioni simili a bordo di una nave carica di immigrati clandestini. Quale oscuro legame unisce le vittime? Per dare risposta a questo interrogativo, Lisa See scrive una storia di amore, tradimento e spionaggio.
L’anno successivo arriva in Italia anche La montagna d’oro (Neri Pozza), che racconta la storia di emigrazione dei suoi antenati cinesi, arrivati nel Porto si San Francisco nel 1867 decisi a realizzare il sogno americano. Attraverso le vicende di tre generazioni, fotografa una delle più epiche e massicce migrazioni del secolo scorso, ma anche i conflitti e i sogni che segnarono quella stagione.
Ma il suo romanzo più celebre pubblicato in Italia è sicuramente Fiore di Neve e il ventaglio segreto (Longanesi), diventato come altri celebri libri un film di successo diretto da Wayne Wang.
In questo libro Lisa See racconta la storia di due amiche, Giglio Bianco e Fiore di Neve, attraverso il ricordo della prima, che ormai anziana ripercorre le vicende del passato, soffermandosi sul tragico equivoco che ha segnato il loro legame e per il quale continua a provare un profondo rimorso. Fiore di Neve è stata la sua laotong, compagna di parole segrete, scritte tracciando a pennello sui ventagli o messaggi ricamati sui fazzoletti utilizzando il Nüshu (un fenomeno di cui vi parlo in questo post: Il Nüshu – La scrittura che diede voce alle donne), per sfuggire così alla propria reclusione e condividere speranze, sogni e conquiste.
Ci sono poi due romanzi Le ragazze di Shanghai e Le perle del drago verde, entrambi pubblicati da Longanesi, che raccontano le vicende delle sorelle Pearl e May. Il primo narra la loro parabola che le porta da una vita agiata nella Shanghai degli anni Trenta al trasferimento a Los Angeles dopo essere state vendute dal padre caduto in disgrazia, mentre nel secondo, ambientato negli anni Cinquanta, da Los Angeles ritornano a Shanghai sulle tracce di Joy, diciannovenne che scopre per caso di non essere figlia di Pearl e Sam, come ha sempre creduto, bensì di May e del suo grande amore di gioventù, un pittore.
Sconvolta, la ragazza decide di recarsi nel Paese al quale sente di appartenere, per conoscere il suo vero padre. Ma le cose non andranno come crede (Ho scritto un post a riguardo a questo link: Le perle del drago verde, drammi e amori ai tempi del Grande Balzo in Avanti).
Con La ragazza di Giada (Longanesi), invece, Lisa See ci porta nella Cina del XVII secolo e ci racconta la storia di Peonia, quasi sedicenne e già promessa in sposa dalla famiglia a un uomo di cui lei ignora tutto, persine il nome. Per il suo sedicesimo compleanno il padre le regala una rappresentazione teatrale di un classico della letteratura cinese di epoca Ming, Il padiglione delle peonie, nella cui trama sembra rispecchiarsi il destino della ragazza. L’opera, infatti, racconta di una fanciulla che si lascia morire per amore pur di non accettare un matrimonio combinato. Proprio la sera della rappresentazione, Peonia incrocia lo sguardo di un giovane di cui si innamora a prima vista, riuscendo poi a incontrarlo fortunosamente altre tre volte. Ma il suo destino è segnato: dovrà sposare l’uomo che la famiglia ha scelto per lei. E anche Peonia, come la sua eroina, sceglie di lasciarsi morire per amore.
Con Come i fiori di notte (Longanesi) Lisa See ci riporta in America, per la precisione a San Francisco, nel 1938. Protagoniste sono tre ragazze accomunate dalle origini orientali. Grace, Helen e Ruby, che si conoscono poco prima di un provino come ballerine per un nuovo nightclub alle porte di Chinatown. Grace Lee, nata nel Midwest da genitori cinesi, è appena fuggita di casa portando con sé solo le sue ferite e un paio di scarpette da ballo; Helen Fong vive nella dimora tradizionale dei suoi, prigioniera di un futuro che non ha scelto; la spregiudicata Ruby Tom ha lasciato la famiglia alle Hawaii per costruirsi una finta identità. Spinte da questo vuoto, cementeranno un’amicizia fondata sulla condivisione di un sogno. Presto, però, il loro legame sarà messo a dura prova da rivalità e gelosie, oltre che dall’irrompere della guerra.
Nel 2020 è stato pubblicato in Italia Come foglie di tè (Longanesi). Nel villaggio di montagna in cui vivono, Li-yan e la sua famiglia allineano le loro vite al susseguirsi delle stagioni e alla coltivazione del tè. Per il popolo akha di cui fanno parte, la vita procede nello stesso modo da secoli, scandita dai ritmi della natura e dai rituali della tradizione. Ma la prima a cambiare è proprio Li-yan, una delle poche ragazze istruite che popolano il villaggio. Lentamente, Li-yan comincia a mettere in discussione i costumi tradizionali che hanno modellato la sua vita sin dalla nascita, finché non resta incinta di un uomo che i suoi genitori disprezzano. La tradizione impone a Li-yan di uccidere la sua bambina, ma la ragazza fugge e, per salvarla, lascia la piccola davanti a un orfanotrofio. Mentre Li-yan scopre sé stessa e il suo potenziale, studiando e ottenendo un lavoro, conducendo una vita cittadina, la sua bambina, Haley, viene cresciuta da un’amorevole coppia californiana. Ma nonostante la vita privilegiata vuole scoprire le sue origini e conoscere la madre naturale che l’ha abbandonata.
L’ultimo romanzo di Lisa See pubblicato in Italia è Le madri di vento e di sale (Longanesi, 2022). Protagoniste sono Mi-ja e Young-sook sono nate e cresciute sull’isola di Jeju, in Corea. È il 1938 e sull’isola incombe la minaccia della guerra sino-giapponese. La madre di Young-sook è la guida delle pescatrici del villaggio, che per giornate intere si tuffano in acqua e riemergono con il frutto della loro pesca in apnea, unico sostegno delle loro famiglie. Perché a Jeju sono le donne a lavorare, mentre gli uomini si occupano della casa e dei bambini più piccoli. Mi-ja è la figlia di un collaborazionista giapponese e sarà sempre associata all’imperdonabile scelta del padre. Quando le ragazze cominciano la loro formazione comehaenyeo – questo è il nome coreano delle pescatrici – sanno che stanno per iniziare una vita emozionante, ricca di responsabilità, di onori, ma anche di pericoli. Quello che non sanno è che il futuro ha in serbo per loro qualcosa di diverso da ciò che sognavano e che non basteranno le centinaia di immersioni fianco a fianco a tenerle unite. L’irruzione della Storia nella tranquilla Jeju, che rimarrà intrappolata per decenni nello scontro tra le due grandi potenze, accrescerà le differenze e plasmerà le vite delle due donne, che affronteranno ogni avversità senza mai arrendersi.