Sono oltre quattrocento le storie brevi raccolte da Pu Songling, stampate postume e circolate per decenni in forma di manoscritto
Chiunque studi la letteratura cinese, a un certo punto del proprio percorso, si imbatte in Pu Songling e I racconti fantastici dello studio di Liao (Liaozhai Zhiyi), una raccolta di oltre quattrocento storie e aneddoti, di argomento soprannaturale, scritta in cinese classico, all’inizio della dinastia Qing (1644-1911).
PU SONGLING E I RACCONTI FANTASTICI
Pu Songling (1640-1715), originario della provincia dello Shandong, dopo aver superato molto giovane gli esami imperiali ottenendo il diploma xiucai, nonostante il suo grande talento, non riuscì ad avanzare ulteriormente. Mentre lavorava come segretario e insegnante privato presso una ricca famiglia dello Shandong, si impegnò per anni nella raccolta di storie e aneddoti della tradizione popolare, popolati da elementi soprannaturali, come spiriti, fantasmi, mostri e demoni.
Pu Songling terminò I racconti fantastici dello studio di Liao nel 1679 e li aggiornò fino al 1707, ma la raccolta fu stampata dal nipote soltanto dopo la sua morte. La più antica versione stampata di cui si ha testimonianza risale al 1766, secondo alcune fonti però la prima pubblicazione risalirebbe al 1740.
Le novelle di questa raccolta appartengono al genere del chuanqi, termine con cui si indica il racconto scritto in cinese classico che si diffuse a partire dalla metà del II secolo fino al VI secolo, raggiungendo il suo periodo di massimo splendore in epoca Tang (618-907).
Dopo essersi eclissato per un periodo, cedendo il passo ai biji (appunti a pennello), raccolte di brevi annotazioni di argomento disparato, il chuanqi ha avuto un nuovo periodo di fioritura durante le dinastie Ming (1368-1644) e Qing. Proprio I racconti fantastici dello studio di Liao di Pu Songling rappresentano la massima espressione della nuova diffusione del genere.
Come riporta Giuliano Bertuccioli in La Letteratura cinese, citando la Prefazione scritta dall’autore stesso alla sua raccolta:
Non appena mi viene raccontata una storia interessante, prendo il pennello e la scrivo, dandole forma letteraria. Da molto tempo ormai i miei amici mi forniscono del materiale, spedendomelo da ogni parte della Cina, ed io, con l’entusiasmo del collezionista, ne ho già raccolto una gran quantità…
I temi trattati sono i più vari, ma gli elementi più ricorrenti sono l’amore e il soprannaturale. Spiriti-volpe, fantasmi, taoisti, studiosi e demoni animano le brevi novelle di Pu Songling, caratterizzate da una morale e da uno stile semplice e conciso.
LE EDIZIONI IN LINGUA ITALIANA
Per approcciarsi a I racconti fantastici dello studio di Liao, sono reperibili diversi libri in italiano.
Innanzitutto c’è l’edizione pubblicata da Castelvecchi Editore nel 2017, che in un cofanetto di tre volumi ha riproposto la prima e unica traduzione integrale in italiano del testo, curata dal medico Ludovico Nicola di Giura, un intellettuale arrivato nel 1900 in Cina, dove visse per oltre trent’anni ricoprendo cariche ufficiali e divenendo anche medico della famiglia imperiale.
La traduzione di Ludovico Nicola Di Giura era stata precedentemente pubblicata da Mondadori in diverse edizioni. La prima risale al 1926, quando fu pubblicata con il titolo Fiabe cinesi, la seconda al 1955 e una terza al 1977.
La casa editrice La vita felice ha proposto due volumetti dedicati all’opera di Pu Songling. Il primo è stato pubblicato nel 2000 con il titolo Racconti straordinari di Liaozhai e, come recita il sottotitolo, raccoglie sedici racconti taoisti, tradotti da Gabriella Zanoletti, mentre il secondo, edito nel 2012, si intitola Racconti fantastici di Liao, è bilingue e contiene otto storie, presentate prima in italiano e poi in cinese.
Assimilabile a questi due volumi è il Piccolo bestiario cinese, pubblicato dalla casa editrice Elliot nel 2016, a cura di Ilaria Mascia. Anche in questo caso sono stati selezionati sedici racconti tratti dai Racconti fantastici dello studio di Liao. La particolarità è che sono state scelte storie che riguardano gli animali a cui Pu Songling attribuisce capacità spirituali e caratteristiche morali tipiche dell’uomo e spesso a lui superiori.
Si tratta, quindi, di tre libricini utili per approcciarsi all’opera di Pu Songling e farsi un’idea della tipologia di storie che fanno parte della sua raccolta.
Infine, la casa editrice Cina in Italia ha incluso nella sua collana Incinque, dedicata alle storie tradizionali cinesi, pubblicate in edizione bilingue, illustrata e con file audio, anche due racconti tratti dagli oltre quattrocento che compongono I racconti fantastici dello studio di Liao.
Il primo è Il cavallo del dipinto magico. Adattato da A Jia e illustrato da Dai Dunbang, narra la vicenda di un cavallo magico che prende vita da un dipinto appeso nella casa del vecchio Zeng. Il cavallo aiuterà il giovane Cui Sheng a fare fortuna mettendo però in difficoltà il vecchio Zeng che, ignaro di tutto, verrà salvato proprio dal ragazzo.
Il secondo è L’albero di pere scritto da Chen Hui e illustrato da Dai Dunbang e Dai Hongqian, rispettivamente padre e figlio. Protagonisti di questa fiaba sono un avaro venditore di pere, un bambino generoso e un anziano taoista. Il venditore di pere, concentrato unicamente sul profitto, nega a un vecchio mendicante che gli chiede aiuto una delle sue pere. Ma quel vecchio mendicante vestito di stracci è in realtà un taoista, che con un incantesimo fa pagare al venditore di pere la sua avidità.
Esiste anche un edizione Mondadori stampata la prima volta nel 1926. Io possiedo la ristampa 1955
Che bello! Avevo letto di questa edizione, ma credo sia davvero difficile riuscire a trovarla. Comunque aggiungerò questa precisazione, magari qualche estimatore è interessato a recuperarla.