L’omicidio di un italiano scoperchia una rete di intrighi e malaffare dietro un muro di omertà e connivenze

Un italiano a Hong Kong ucciso senza un apparente motivo, un fratello che ne scopre il volto sconosciuto, l’uccisione di una ragazza che punta il suo obiettivo su ciò che avrebbe dovuto restare nascosto, una sequenza di omicidi che uno dopo l’altro portano a mettere insieme i pezzi di un puzzle fatto di intrighi, malaffare, omertà e connivenze. Questi gli ingredienti del giallo I fiori di Hong Kong di Paola Rondini, A dieci anni dalla sua prima pubblicazione con un’altra casa editrice, Polaris ripropone una versione riveduta e corretta del romanzo, incentrato su una storia in bilico tra Oriente e Occidente.

i fiori di hong kong_coverGiorgio Sarli lavora a Hong Kong, per una banca italiana. Dopo aver passato la notte con una prostituta, entra qualcuno in casa sua che spara a entrambi. Il fratello Giorgio, avvertito dall’ambasciata, vola da Roma a Hong Kong per riportare a casa il corpo di Giorgio. Ma quella che la polizia locale intende liquidare come una tragica fatalità si rivela non essere affatto tale.

Più passano i giorni e più Vittorio conosce dei lati di suo fratello che ignorava totalmente. Mettendo insieme i tasselli della sua vita a Hong Kong, parlando con chi frequentava e condividendo i suoi dubbi con l’ispettore Leung, deciso ad andare fino in fondo nelle indagini nonostante i suoi superiori vogliano chiuderle in fretta, capisce che dietro l’immagine che ha di Giorgio si nasconde molto altro.

Sulla vicenda principale se ne intrecciano altre che, come si scopre via via, sono legate tra loro.

Iniziando a leggere questo romanzo, il collegamento con L’impero di mezzo di Andrea Cotti (Rizzoli, 2021) è stato immediato. Anche lì tutto gira intorno alla morte di un italiano che lavora in Cina, di cui si ricostruiscono la vita, le abitudini e i rapporti, condendo la storia con riflessioni sulle differenze culturali tra Italia e Cina. Ma la similitudine tra i due romanzi si ferma qui. La storia è ideata e raccontata in modo profondamente diverso.

Paola Rondini sembra costruire un puzzle. Pezzo dopo pezzo, affianca scene che si susseguono rapide, con capitoli brevi, dialoghi rapidi e descrizioni scarne. Il ritmo del romanzo è veloce, la vicenda nasce, si sviluppa e si conclude in fretta. I personaggi irrompono nel racconto, senza troppe presentazioni o descrizioni approfondite.

È in questo che ho trovato il limite del romanzo. Se, infatti, le premesse mi sono sembrate efficaci, lo sviluppo ha un po’ deluso le mie aspettative. Pagina dopo pagina, non si riesce a immergersi totalmente nella storia, non si riescono a conoscere profondamente i personaggi che la animano. È come se la scrittrice ci facesse sbirciare tutto da lontano, da dietro una finestra chiusa, senza farci entrare nelle loro case, nello loro vite.

I personaggi sono interessanti, le loro storie incuriosiscono, ma non sono abbastanza approfondite e sviluppate per far appassionare il lettore e tenerlo incollato alle pagine per scoprire il loro destino.

La storia è costellata di elementi che avrebbero potuto essere sviluppati, come il rapporto tra il fratello della vittima e l’ispettore Leung, oppure la parte che svela il malaffare legato ai rifiuti, o ancora il rapporto tra l’ispettore e sua figlia. Tutti elementi interessanti ma, a mio parere, solo accennati.

Credo sia per questo che I fiori di Hong Kong, pur risultando un romanzo scorrevole, di facile lettura, non crea quella suspense che ci si aspetta da una storia di questo genere. Peccato, le premesse c’erano tutte!

 

Sommario
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Titolo
I fiori di Hong Kong di Paola Rondini
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