Non solo Qixi, la festività tradizionale che cade nel mese di agosto. In Cina sono cinque le ricorrenze dedicate agli innamorati
Se in Occidente gli innamorati festeggiano ogni anno il loro amore nel giorno di San Valentino il 14 febbraio, in Cina ci sono ben cinque ricorrenze per celebrare l’amore, ognuna caratterizzata da origini, tradizioni e abitudini particolari.
Si comincia con la Festa delle Lanterne, si prosegue con il San Valentino occidentale, il mese successivo arriva il San Valentino Bianco, a maggio si festeggia il 520 e infine ad agosto tocca alla Festa di Qixi.
LA FESTA DELLE LANTERNE
Celebrata il quindicesimo giorno del primo mese del calendario lunare, in concomitanza con la prima notte di luna piena del nuovo anno, è maggiormente conosciuta per essere il giorno che chiude i quindici giorni di festeggiamenti che ogni anno si svolgono in occasione del Capodanno cinese.
Come suggerisce il nome stesso, nel giorno della Festa delle Lanterne, lungo le strade, all’ingresso di abitazioni e negozi, si appendono tradizionali lanterne rosse e la sera si esce a passeggiare tenendo in mano lanterne accese, in attesa di assistere agli spettacoli pirotecnici. Il nome cinese della festa è Yuanxiaojie e gli yuanxiao, palline di riso glutinoso farcite con ripieni dolci di diverso genere e bollite in acqua, sono il cibo tradizionale di quel giorno.
Quello che spesso non viene ricordato è però che il quindicesimo giorno dell’anno coincide anche con la più antica festività cinese dedicata agli innamorati. In passato, quando arrivava la Festa delle Lanterne, i ragazzi e gli uomini coglievano l’occasione per esternare il loro sentimento alla persona di cui erano innamorati, prodigandosi in gesti d’affetto e dimostrazioni d’amore.
Con il passare del tempo, il risvolto romantico è passato in secondo piano, mentre si sono continuate a tramandare unicamente le tradizioni legate ai festeggiamenti del Capodanno cinese, con lanterne rosse, fuochi d’artificio e yuanxiao.
SAN VALENTINO
Solo in tempi più recenti, invece, i cinesi hanno iniziato a festeggiare il San Valentino occidentale, celebrato il 14 febbraio pressoché in tutto il mondo.
Istituito nel 496 da papa Gelasio I, prende il nome dal santo Valentino da Terni, ma solo successivamente, non si sa ancora bene come, ha assunto la connotazione romantica che le è attribuita ancora oggi. Secondo quanto si narra, san Valentino è considerato il protettore degli innamorati perché avrebbe donato a una fanciulla povera il denaro che le serviva come dote per potersi sposare.
Tradotto in cinese come Qingrenjie, cioè festa degli innamorati, pur essendo una ricorrenza importata, è comunque molto sentita in Cina, dove è ormai molto diffusa tra le coppie l’abitudine di farsi regali di svariato genere, dai cioccolatini ai pupazzi, fino a doni più impegnativi.
SAN VALENTINO BIANCO
Esattamente un mese dopo, il 14 marzo, si festeggia il cosiddetto San Valentino Bianco, un’altra festività di origine straniera. Rispetto al San Valentino più noto, in Cina ha preso meno piede, complice probabilmente anche il fatto che si tratta di un’invenzione relativamente recente, che non vanta nemmeno una storia particolarmente interessante.
In Giappone, infatti, è stata istituita circa quarant’anni fa dalle aziende produttrici di dolci, che l’avevano pensata per promuovere l’acquisto e il consumo dei marshmellow, dolcetti di zucchero molto diffusi soprattutto negli Stati Uniti, battezzandola appunto Marshmellow day. L’idea era quella di creare una sorta di “botta e risposta” tra le due festività, affidato ai regali, ma il poco successo riscosso dai marshmellow ha portato ad una successiva evoluzione che si è tradotta in un nuovo nome e in nuove abitudini. Così, se il San Valentino ha cominciato ad essere riservato ai doni fatti da donne e ragazze a mariti e fidanzati, il San Valentino Bianco è diventato l’occasione per gli uomini di ricambiare il regalo ricevuto un mese prima. Solitamente le donne regalano cioccolato scuro, mentre i secondi cioccolato bianco o comunque qualcosa di colore chiaro, che in base alle consuetudini ormai radicate deve avere un valore maggiore rispetto al dono ricevuto.
Anche se ha valicato i confini giapponesi, espandendosi in Corea del Sud e a Taiwan, l’appuntamento non ha conquistato molto gli innamorati cinesi.
520
In cinese si pronuncia Wu’erling, un nome che deriva dalla data scelta per la festa, il 20 maggio, e che ha un suono molto simile all’espressione cinese per dire «Ti amo», Wo ai ni. Proprio per questo, da quando in Cina la comunicazione è affidata in modo così massiccio al web, la combinazione numerica 520 è diventata il modo più diffuso per scriversi “ti amo” via chat.
Anche questa festa è stata introdotta piuttosto di recente, ma sta riscuotendo di anno in anno sempre maggiore successo, soprattutto tra i giovani, che quel giorno inondano il web di messaggi amorosi e cuoricini, prendono d’assalto i fiorai, acquistano dolci e cioccolatini. Non solo. Molti ormai considerano il giorno del 520 una data propizia per sposarsi, proprio per questo il 20 maggio si registra un aumento esponenziale dei matrimoni.
LA FESTA DI QIXI
Tradizionalmente, però, il San Valentino cinese è la Festa di Qixi, le cui origini sono narrate da una delle più famose leggende cinesi, che ha per protagonisti Zhinü e Niulang, la settima figlia dell’Imperatore del cielo, tessitrice di nubi e arcobaleni, e un bovaro. I due si incontrano un giorno mentre le sette figlie dell’Imperatore del Cielo stanno facendo il bagno in un ruscello. Colpito dalla bellezza quella della più giovane, Zhinü appunto, Niulang decide di seguire il suggerimento del suo bue e le ruba i vestiti per farla restare sulla Terra. Zhinü, una volta uscita dall’acqua, non potendo rivestirsi, è costretta a restare sulla terra, mentre le sue sorelle fanno ritorno in cielo. Presa dallo sconforto, scoppia in lacrime e Niulang arriva in suo soccorso restituendole i vestiti. I due finiscono così per innamorarsi, si sposano e hanno due figli. Ma la loro felicità non è eterna, il tempo in cielo e in terra scorre diversamente. Se per la coppia trascorrono gli anni, in cielo passano solo pochi giorni quando la Regina Madre si accorge della scomparsa della sua figlia minore e invia subito dei soldati celesti per riportarla a casa. Il bue, ormai in fin di vita, suggerisce a Niulang di usare la sua pelle per volare in cielo e raggiungere la sua sposa. Il bovaro segue ancora una volta il suo consiglio, ma la Regina Madre lo blocca, si toglie una forcina dorata dai capelli e la lancia provocando la formazione di un largo fiume nel cielo, la Via Lattea, che separa i due innamorati per sempre. Zhinü e Niulang sono in preda alla disperazione e così la Regina Madre concede loro la possibilità di incontrarsi una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese lunare. In quella notte uno stormo di gazze forma un ponte sul fiume celeste consentendo alla coppia di riunirsi.
Negli ultimi anni, soprattutto nelle metropoli, prevale l’aspetto commerciale della festa degli innamorati e molte usanze tradizionali sono meno praticate, ma ci sono zone della Cina, specie nelle aree rurali, dove continuano ad essere tramandate. In particolare, donne e ragazze omaggiano Zhinü e le sue doti di tessitrice, riunendosi a infilare aghi al chiaro di luna e a cucire, mentre i bambini raccolgono fiori di campo da appendere alle corna dei buoi in onore del bue di Niulang.