Primo volume di una trilogia ispirata ad avvenimenti realmente accaduti, conditi con elementi fantastici e combattimenti epici

La Cina non è citata espressamente, ma fin dalle prime pagine de La guerra dei papaveri di Rebecca F. Kuang (Mondadori, 2020), primo volume della trilogia che prosegue con La repubblica del drago (Mondadori, 2021) e La dea in fiamme (Mondadori, 2022), sono innumerevoli gli elementi che portano alla sua storia e alla sua cultura.

guerra_dei_papaveriProtagonista è Rin, quattordicenne orfana di guerra, adottata da una famiglia della remota provincia di Ji, nel Nikan. Per sfuggire a un matrimonio combinato con un ricco mercante molto più anziano di lei, decide di giocare la sua unica carta: gettarsi anima e corpo nello studio e tentare di passare il difficilissimo keju, esame attraverso il quale vengono selezionati i giovani più preparati dell’impero per frequentare la prestigiosa Accademia Sinegard, la scuola militare più esclusiva del Nikan.

Rin riesce nel suo intento e può così lasciarsi alle spalle la famiglia adottiva, trasferirsi nella capitale e intraprendere la carriera militare.

Inizia così un nuovo capitolo della sua vita, a cui è dedicata la prima parte del romanzo La guerra dei papaveri. Ma le difficoltà per lei non sono affatto finite. Una volta entrata all’Accademia, Rin deve fare i conti con i pregiudizi legati alle sue umili origini. Originaria del Sud, non può vantare antenati prestigiosi, non ha alle spalle una famiglia in vista, non ha una formazione all’altezza dei suoi compagni, che non perdono occasione per ricordarglielo e prenderla di mira.

Ma questo non basta a farla desistere. Anzi, le dà la forza per superare le difficoltà, trovando due alleati: il suo compagno Kitay e maestro Jiang, ritenuto da tutti un folle. Accanto a lui, utilizzando i papaveri da oppio, scopre di avere un dono potente, scopre di essere una sciamana, in grado di comunicare con gli dei, e di essere connessa con le forze cosmologiche.

Deve però imparare a gestire e a dominare questo dono, perché solo così può salvare il Nikan, minacciato dalla Federazione di Mugen, pronta a combattere la Terza Guerra dei Papaveri, su cui è incentrata la seconda parte del romanzo di Rebecca F. Kuang. Una parte decisamente cruenta, scandita da scene violente e raccapriccianti.

C’è una netta cesura, infatti, tra le due parti del romanzo. La prima parte è dedicata alla formazione di Rin e dei suoi compagni alla Sinegard, mentre la seconda è tutta incentrata sulla guerra, in un susseguirsi di lotte e combattimenti, conditi da elementi fantastici e soprannaturali.

Tra le due parti ho particolarmente apprezzato la prima, in cui emerge il ritratto di una ragazza decisa a riscattarsi e a cambiare le sorti di un destino che sembrava già scritto. Determinata e pronta a tutto, si impegna per dimostrare il suo valore e assicurarsi un futuro diverso, nonostante le sue origini non le garantissero nulla di buono.

Grazie alla sua determinazione, non solo riesce a piegare la rigida gerarchia che caratterizza la società del Nikan, fronteggiando i pregiudizi dei suoi compagni verso di lei, ma arriva a scoprire qualcosa che non avrebbe mai immaginato sul suo passato.

Quando però dalla formazione teorica si passa alla pratica, il personaggio di Rin è segnato da una svolta. Si tinge di tinte fosche e quella empatia, provata istintivamente dal lettore nella prima parte della storia, lascia spazio a un senso di straniamento, che crea una distanza e rende molti suoi atteggiamenti, pensieri e scelte poco comprensibili e condivisibili. In lei crescono il desiderio di potere e di vendetta, accecata dalla rabbia e dall’orgoglio fa passi avventati, che spesso non considerano le conseguenze su chi la circonda.

Attorno a Rin, gravitano numerosi personaggi. Da Nezha a Kitay, compagni alla Sinegard, fino a Jiang e Jun, maestri all’Accademia, e Altan, capo dei cike, il corpo di sciamani in cui entra anche Rin.

Particolarmente riuscita è l’ambientazione, in bilico tra realtà e fantasia, storia e leggenda, accomunate da crudeltà e violenza, da cui nessuno dei personaggi riesce ad avere tregua.

L’intreccio è complesso, i rimandi al passato sono numerosi e spesso non è facile seguirli e comprendere lo sviluppo della trama, costellata di riferimenti alla storia della Cina.

Sebbene, infatti, non sia mai menzionata chiaramente, è evidente che la storia della Cina sia fortemente presente nel romanzo. Del resto, Rebecca F. Kuang ha dichiarato apertamente di essersi ispirata a eventi storici che hanno interessato la Cina nel corso dell’Ottocento e del Novecento e a personaggi che ne sono stati protagonisti, sottolineando però che il suo obiettivo non era attenersi fedelmente al loro svolgimento.

Leggendo La guerra dei papaveri, quindi, chi conosce la storia della Cina non ha difficoltà a cogliere elementi ad essa riconducibili. Dal keju, l’esame che Rin affronta per entrare alla Sinegard e che ricalca gli esami imperiali in vigore per secoli in Cina per diventare funzionari di governo, all’uso dilagante dell’oppio, che richiama le due guerre dell’oppio, che si svolsero tra il 1839 e il 1842 e il 1856 e il 1860, contrapposero l’Impero cinese guidato dalla dinastia Qing al Regno Unito e si conclusero con i trattati di Nanchino e di Tianjin, che concessero l’apertura di nuovi porti al commercio con l’estero, la cessione dell’isola di Hong Kong al Regno Unito e il libero accesso dell’oppio.

Nel romanzo di Rebecca F. Kuang, se gli occidentali sono identificabili con gli esperiani, Mugen è il Giappone. E lo scontro tra Nikan e Mugen è dunque sovrapponibile alla Seconda guerra sino-giapponese (1937-1945), con la quale il Giappone tentò di espandersi in Cina per cercare di assicurarsi il controllo dell’Asia. Una pagina tragica nella storia della Cina di cui La guerra dei papaveri riprende numerosi elementi. Dal massacro Nanchino, che nella finzione letteraria diventa il massacro di Golyn Niss, agli esperimenti medici inflitti ai prigionieri di guerra, fino all’utilizzo di armi chimiche. Proprio l’ancoraggio alla storia rende questo fantasy così coinvolgente.

Proprio per questo ho già iniziato la lettura del secondo volume, La repubblica del drago. Spero di parlarvene presto.

 

Sommario
Data
Titolo
La guerra dei papaveri di Rebecca F. Kuang
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