Luni editrice è una casa editrice fondata nel 1992, specializzata in orientalistica, studi tradizionali, filosofia, pedagogia, storia contemporanea, medievistica e arti marziali, nelle sue collane ha molti libri dedicati alla Cina

 

CLASSICI E TESTI TRADIZIONALI

Il Libro delle Odi. Classico confuciano della poesia (edizione integrale, traduzione di Vincenzo Cannata)

libro delle odi_coverIn cinese Shijing, è una delle cinque opere denominate i Cinque Classici Confuciani. Libro intramontabile e fondamentale per conoscere e comprendere la Cina antica, la sua storia e la sua civiltà, viene finalmente pubblicato per la prima volta in edizione integrale in lingua italiana, ricca di tutti gli strumenti interpretativi oggi disponibili: dai commenti tradizionali di Mao Heng e Mao Chang (II secolo a.C.), che hanno prevalso, incontrastati, per oltre duemila anni, ai testi interpretativi più vicini ai tempi di Confucio, recuperati con le scoperte archeologiche del secolo scorso, senza ignorare le rilevanti reinterpretazioni dovute a sinologi del Novecento, come Marcel Granet, Bernhard Karlgren, Arthur Waley e Joseph R. Allen.

 

I King illustrato di Li Yan (traduzione di Nan Xinzhi e Vanessa Passoni)

I king illustrato_coverUno dei cinque libri canonici, è la più antica opera filosofica della Cina. Era, per i cinesi antichi, un libro di divinazione: i responsi dei 64 esagrammi e quelli delle sei linee di ogni esagramma rivelano, con i loro rapporti reciproci, le leggi del movimento, della mutazione e dello sviluppo dell’universo. Nel 1987 il professor Li Yan decise di approntarne una versione illustrata, che commentasse l’interpretazione più corretta degli esagrammi e delle linee, convinto che proprio l’intuitività della raffigurazione permettesse di superare la concettualizzazione dei commenti scritti e desse l’accesso al vero elemento arcaico e primordiale dell’I King.

 

Il viaggio in Occidente di Wu Cheng’en (2 volumi, traduzione di Serafino Balduzzi)

viaggio in occidente_coverIl libro, uno dei Quattro grandi romanzi classici cinesi, è il punto d’arrivo dell’elaborazione leggendaria intorno al viaggio compiuto fra il 629 e il 645 dal monaco detto Tripitaka per recarsi dalla Cina all’India a raccogliere sutra buddisti. In effetti Tripitaka riportò in patria e tradusse una porzione considerevole dell’attuale canone buddista. Ma già prima del 1000 circolavano leggende che facevano della spedizione di Tripitaka un’avventura fantastica. L’autore del Viaggio in Occidente vi aggiunge tutti i miti correnti nel Paese, miti indiani (contatti col Râmâyana) fortemente sinizzati, frottole di cantastorie, aneddoti popolari, detti e proverbi in quantità. Al tempo dei Ming si leggeva nelle piazze e oggi il suo protagonista, Scimmiotto, è popolare come Topolino.

 

In riva all’acqua di Shi Nai’an e Luo Guanzhong (2 volumi, traduzione di Serafino Balduzzi e Vincenzo Cannata)

in riva all'acqua_coverIl romanzo Shuihu è uno dei Quattro grandi romanzi classici cinesi. Si diceva che fosse stato scritto da Shi Nai’an e Luo Guanzhong nel XIV secolo, ma a quel tempo risalgono solo remote fonti sparse e non c’è traccia né di Shi né di Luo né del romanzo. Fu invece un’impresa editoriale attiva fra Cinquecento e Seicento, a partire da due centri geografici diversi: Suzhou e Fuzhou. Per questo romanzo, a quanto pare, degli editori inventarono il tema e arruolarono scrittori per sceneggiarlo. Nel rifugio in riva alle paludi dei Monti Liang si raccoglie una tale banda di fuorilegge scatenati che l’Imperatore non riesce a sconfiggere ed è costretto ad affidarle la sicurezza del Paese. I briganti così diventano “giubbe rosse” governative, in funzione antisommossa e antinvasione, e svolgono con successo missioni a piacere. L’ultimo a mettere le mani nella gestazione del romanzo fu Jin Shengtan di Suzhou, che riscrisse la prima parte del libro (più di metà) che narra le vicende personali dei briganti raccolti nelle paludi. Questa è l’edizione integrale della versione di Jin Shengtan e della ricostruzione del testo originale trecentesco, inventata dal grande sinologo Jacques Dars, in attesa di un’improbabile edizione critica. Ovviamente l’organismo romanzesco è arbitrario, ma fra le traduzioni occidentali più recenti ci è sembrato lo sforzo meglio riuscito.

 

Jin Ping Mei (2 volumi, traduzione di Serafino Balduzzi)

jin-ping-meiConsiderato il quinto dei Quattro Grandi Romanzi Classici cinesi, scritto da un autore sconosciuto sul finire della dinastia Ming (1368-1644), racconta la decadenza della Cina attraverso la vita, straordinaria e fantastica, di Ximen. Sesso, intrighi, furberie, cene, balli, bordelli, ricchezza, cortigiane, menzogne e illusioni si susseguono nella narrazione.

Questa versione integrale è ricavata da una traduzione francese di un’edizione sopravvissuta in unica copia, ritenuta la più vicina al manoscritto originale scomparso.

 

Il romanzo dei tre regni di Luo Guanzhong (traduzione di Vincenzo Cannata, tre volumi)

il romanzo dei tre regni_coverIl romanzo dei Tre Regni è uno dei Quattro Grandi Romanzi Classici cinesi, tradotto per la prima volta in lingua italiana e in versione integrale.È la storia delle vicende belliche di tre stati, Shu, Wei e Wu, che si costituirono al tramonto della Dinastia Han rivaleggiando per dar vita a una nuova dinastia imperiale unitaria. I tre volumi sono intrisi di guerrieri e combattimenti, battaglie, colpi di scena, intrighi, sotterfugi, amori e tradimenti, popolate da una fantasmagoria incredibile di personaggi, ambiziosi e umili, intelligenti e sciocchi, virtuosi e depravati, valorosi e vigliacchi, leali e falsi, in altre parole, l’intero spettro delle attitudini umane.

 

Scritti di Mencio (traduzione di Giuseppe Tucci)

scritti di mencio_coverConfucio, vissuto nel VI sec. a.C., imperniò la sua dottrina in una scrupolosa gerarchia sociale, la cui prima base è la famiglia, ove si formano quei sentimenti di subordinazione e di rispetto che, portati nella vita civile, divengono obbedienza cieca verso i superiori per età o per dignità. Nulla è l’individuo, tutto lo stato. La vita deve essere sottoposta alla più scrupolosa osservanza dei doveri e regolata da un complesso cerimoniale che dirige ogni atto dell’uomo saggio. Mencio, vissuto quasi due secoli dopo il Maestro, è uno dei più grandi dottori del Confucianesimo. Anche in lui troviamo lo stesso rispetto per le tradizioni, ma è più moderno e spazia con il pensiero più liberamente che non il suo Maestro. La ricerca filosofica, come è noto, è intimamente connessa con le condizioni storiche e le vicende politiche di un popolo, per quel rapporto costante che sempre corre fra il mondo delle idee e il mondo dei fatti. È chiaro quindi che il pensiero cinese del IV e III sec. a.C. dovesse risentire delle speciali condizioni politiche contemporanee. Mencio voleva la riforma dei costumi e insieme il miglioramento delle condizioni politiche ed economiche.

 

I padri del Taoismo di Lao Tzu, Chuang Tzu e Lieh Tzu (traduzione di Léon Wieger)

padri del taoismo_coverI tre classici del canone taoista, Tao Te Ching, l’opera di Chuang Tzu e l’opera di Lieh Tzu, nella versione in lingua occidentale di un unico traduttore: padre Léon Wieger, missionario gesuita che visse per quasi cinquant’anni in Cina e riuscì, nonostante la sua formazione occidentale, a penetrare l’imperturbabilità ermetica di molti testi fondamentali della tradizione cinese. Il maggior pregio di questa raccolta è di aver reso accessibile alla nostra cultura ciò che cela il pensiero taoista. Trasparente la traduzione del Tao Te Ching, e intelligenti, con il gusto del paradosso, i testi di Lieh tzu e di Chuang tzu.

 

Tao Te Ching di Lao Tzu (traduzione dal francese di Pietro Nutrizio)

tao te ching_coverLao Tzu è una delle figure più rilevanti del panorama filosofico cinese. Secondo la tradizione egli visse nel VI secolo a.C., tuttavia molti storici anticipano la sua vita collocandola nel IV secolo a.C., il periodo noto per le cosiddette Cento scuole di pensiero. L’attribuzione a Lao Tzu della scrittura del Tao Te Ching, vero e proprio testo sacro taoista, fa di lui il fondatore de facto del taoismo.

 

 

L’opera di Chuang Tzu di Chuang Tzu (traduzione dal francese di Pietro Nutrizio)

opera di chuang tzu_coverQuesto è uno di quei libri che creano una linea di confine tra il prima e il dopo: finché non l’hai letto tutto procede bene; dopo averlo letto nulla può più essere come prima. La sua capacità dialettica, in grado di presentare degli insegnamenti dottrinari senza l’intenzione di prevaricare la mente del lettore, è straordinaria: si viene guidati per mano con la gentilezza e la comprensione d’animo che solo la pura saggezza intellettuale orientale è in grado di esprimere. Leggendo queste pagine si è colti da un senso di comprensione e di riuscire a raggiungere il “sottile” senso del vivere, ben degno del nobile umorismo che pervade questi testi, pur nella loro quasi insondabile profondità.

 

L’opera di Lieh Tzu di Lieh Tzu (traduzione dal francese di Pietro Nutrizio)

opera di lieh tzu_coverLieh Tzu è considerato, insieme a Lao Tzu e a Chuang Tzu, il padre del Taoismo come noi in Occidente siamo abituati a conoscerlo. Le tre opere dei Padri del Taoismo sono molto diverse l’una dall’altra pur “vivendo” l’una del riflesso introspettivo dell’altra. I vertici del pensiero del Tao Te Ching di Lao Tzu sono molto lontani dallo scritto di Lieh Tzu, assai pratico e diretto; la soavità letteraria di Chuang Tzu e il suo sorriso “da lontano” intriso di una nobiltà intellettuale senza eguali, non è presente nelle pagine di Lieh Tzu, ma non per questo il testo è meno forte, meno importante.

 

Memorie storiche di Sima Qian (due volumi, traduzione Vincenzo Cannata)memorie storiche_cover

In cinese Shiji, è un’opera monumentale della storiografia e della letteratura mondiale, scritta oltre duemila anni fa, sovente accostata alle Storie di Erodoto. La presente edizione si basa sulla traduzione di Chavannes dei primi 50 capitoli, che sono ampiamente rappresentativi dell’opera intera: offrono il testo integrale delle prime tre sezioni – 12 Annali di base, 10 Tavole cronologiche, 8 Trattati – e 22 dei 30 capitoli della sezione quarta, dedicata ai Casati ereditari. La mancanza di 8 dei Casati ereditari e delle 70 Biografie è indubbiamente una grossa lacuna, ma sono presenti tutte le tipologie espositive che caratterizzano l’opera, oltre alla prima completa biografia del grande Maestro Confucio.

Il viaggio in Oriente di Wu Yuantai (traduzione di Serafino Balduzzi)

viaggio in oriente_coverQuesto libro, scritto a metà del XVII secolo da Wu Yuantai, un autore la cui identità e biografia rimangono completamente sconosciute, è il primo a definire il canone dei Baxian, gli Otto Immortali, che erano già noti da secoli, oltre a essere un’affascinante collezione di leggende taoiste. Nel Viaggio in Oriente troviamo la storia delle loro avventure e il rapporto della loro ascensione spirituale, ma anche, in forma attraente e divertente, una ricchezza di informazioni sulle pratiche del taoismo popolare.

 

Le stagioni blu di Wang Wei (traduzione di Lidia Bonomi)

stagioni blu_coverLe poesie di Wang Wei (701-761 d.C.) vengono qui tradotte nella loro totalità e presentate per la prima volta al lettore italiano. Appartengono alla raccolta anche due prose, La lettera della montagna a Pei Di e la famosa Il segreto della Pittura, nella quale viene espressa l’essenza della pittura paesaggistica a inchiostro, di cui Wang Wei fu l’iniziatore e di cui, ancor oggi, è considerato il maestro assoluto. Wang Wei (701-761 d.C.) è considerato, insieme a Li Bo e Du Fu, uno dei massimi poeti cinesi.

 

Racconti di una fugace esistenza di Shen Fu (Traduzione di V. Cerqua, revisione di A. Pensante)

racconti di una fugace esistenza_coverLe vicende di questo romanzo furono segnate da uno strano destino. Il manoscritto fu trovato per caso verso la metà dell’Ottocento in una bottega di libri usati dal cognato di un importante scrittore e intellettuale di quell’epoca, Wang Tao, direttore di un quotidiano di Shanghai. Wang Tao lo diede alle stampe nel 1877 e il romanzo fu subito un grande successo e nel corso del Novecento è stato tradotto in moltissime lingue, sia in Occidente, sia in Asia. Shen Fu (1763-1825), pittore e letterato, dovette per tutta la vita conciliare il suo talento artistico con le necessità materiali dell’esistenza, adattandosi alla condizione spesso grama di modesto funzionario e segretario. Ma le sue memorie rappresentano un’eccezione, poiché sono anche e soprattutto il racconto di un matrimonio fuori dal comune, o almeno così fu per la società cinese del suo tempo: Shen Fu e sua moglie si erano sposati per amore, fatto allora assolutamente inconsueto, e condividevano una profonda affinità emotiva e intellettuale.

 

FILOSOFIA E CULTURA

La filosofia cinese e dell’Asia orientale di Paolo Beonio-Brocchieri

filosofia cinese asia orientale_coverLeggendo questo libro ci si trova felicemente tuffati dentro un nuovo, fascinoso oceano nel quale riusciamo agevolmente a nuotare, seguendo onde e correnti che, pur se del tutto nuove, non sentiamo come sconosciute, estranee, temibili. La lettura scorrevole e l’immediatezza nel procedere del discorso contribuiscono in maniera determinante a catturare immediatamente il lettore. Bisogna prendere innanzitutto confidenza con categorie e con parole-chiave che costruiscono l’ossatura portante di tutto il volume, come tao, ch’i, hsing, li, che si rincorrono lungo tutto il procedere del testo in un continuo richiamo di significati distinti e pure correlati, a seconda delle differenti interpretazioni che i diversi autori nel corso dei secoli ne hanno fornito. È di grande interesse il vedere come, proprio attraverso queste parole-chiave, le idee fondamentali della riflessione filosofica abbiano viaggiato nel tempo e nello spazio costruendo una solida rete di comunicazione tra le diverse aree geografiche.

 

Confucio a cura di Frédérick Leboyer (traduzione dal francese di Giusy Valent)

confucio_luni editriceQuesto testo offre un lato inedito di Confucio, noto ai più come grande “sistematore” della dottrina etica e politica cinese. Il pensiero confuciano, in realtà, non va mai disgiunto da una via pragmatica di purificazione. Questa prospettiva  ci fa conoscere un Confucio Maestro di Tai Chi Chuan, base della cultura tradizionale cinese: il pensiero e la pratica. Confucio, che ci era noto come un uomo che si occupa di politica e di morale e che finora era stato tradotto da eruditi che co­noscevano perfettamente il cinese, ci viene qui presentato come un Maestro, vale a di­re un insegnante che invece di insegnare la morale o l’arte di governare dall’alto di una cattedra della facoltà insegna di fatto quello che è la base della cultura cinese.

 

Il tesoro delle lettere: un intaglio di draghi di Liu Xie (traduzione di Alessandra C. Lavagnino)

il tesoro delle lettere_liu xieNella tradizione cinese questo volume costituisce il punto di partenza fondamentale per gli studi di retorica e di critica letteraria. Scritto nei primi anni del secolo VI d.C. da Liu Xie, un letterato, monaco buddhista e traduttore di testi sacri dal sanscrito della corte della dinastia meridionale dei Liang, il testo affronta nei 50 capitoli che lo compongono tutte le principali tematiche della creazione letteraria, analizzando in maniera sistematica i generi e le forme, i modi e le tecniche della composizione e i fondamenti della creazione artistica. In un sapiente equilibrio si intrecciano la confuciana teoria didattico-morale della letteratura con quella individualistico-emozionale di chiara influenza taoista, mostrando come queste due concezioni non siano in disaccordo ma focalizzino due aspetti diversi della riflessione poetica, quello «espressivo» la prima, quello «emotivo» la seconda. La traduzione è stata interamente condotta in base ai più recenti commenti cinesi e consente, mediante un ampio supporto di note esplicative e di apparati critici, di ripercorrere il labirinto di citazioni e di connessioni intertestuali.

 

Apologia del Taoismo di Giuseppe Tucci

apologia del taoismo_coverIn questo breve saggio pubblicato nel 1924, il grande orientalista Giuseppe Tucci si propone di fornire una chiave di lettura corretta del Taoismo, evitando le trappole contrapposte dell’identificarlo ora con la religiosità popolare cinese, intrisa di superstizioni e di rituali magici, ora con un sistema speculativo astratto da ogni esigenza etica (due posizioni tipiche degli studiosi di orientalistica del tempo), ora con un’interpretazione esoterica (tipica degli ambienti teosofici)che travisa Lao-tze mettendogli addosso i panni della mistica occidentale cristiana rispetto alla quale il Taoismo presenta «differenze irriducibili».

 

Gli scacchi di Mao di Scott A. Boorman (traduzione di Orazio Pugliese)

scacchi di mao_coverL’autore avanza, in quest’opera, una tesi affascinante: la possibilità che un antichissimo gioco cinese, il wei-c’hi – meglio noto da noi con il nome giapponese di «go» – possa costituire un modello concettuale per l’azione politico-militare di una forza storica della Cina, come il Partito Comunista di Mao Zedong, più aderente di tutte le griglie di lettura estranee (politiche, sociologiche, militari) applicate dagli studiosi Occidentali. questo libro spalanca uno scenario interpretativo di straordinario interesse, che connette in maniera magistrale il «wei-c’hi» o «go», la metafisica taoista che ne costituisce la radice, il pensiero strategico cinese basato sull’Arte della guerra di Sun Zi, e mette concretamente alla prova le proprie tesi, con un’analisi appassionante, verificandole passo a passo su cinquant’anni di storia cinese.

 

I libri in Cina prima dell’invenzione della carta di Edouard Chavannes (traduzione e rielaborazione a cura di Vincenzo Cannata)

libri in cina prima della carta_coverLa tradizione vuole che la carta sia stata inventata in Cina nel 105 d.C., ma è noto che i cinesi, popolo di antica e raffinata cultura, disponevano di libri fin da tempi molto lontani, almeno dall’epoca Shang (XVI – XI secolo a.C.). Ma come erano questi “libri senza carta”? Édouard Chavannes, pioniere della sinologia e finissimo studioso dell’antichità cinese, ha tentato di dare una risposta con questo breve ma prezioso studio, pubblicato nel 1905 a Parigi dalla rivista Journal Asiatique. Con grande competenza e straordinario intuito ha saputo ricostruire l’affascinante vicenda e la struttura dei libri e dei documenti ufficiali della Cina arcaica prima dell’invenzione della carta, grazie a un’analisi di fonti letterarie cinesi antiche e sulla base dei pochi ritrovamenti archeologici allora disponibili. Tra fine Ottocento e inizio Novecento, esploratori e archeologi come Aurel Stein, Sven Hedin, Paul Pelliot avevano individuato vere miniere di documenti cinesi (e non solo) antichi, conservati nei monasteri in grotta delle oasi del Turkestan cinese e ne avevano portato una gran parte in Europa, dando vita a un febbrile fermento di studi e analisi da parte delle diverse scuole di sinologia.Partendo da queste prime acquisizioni, Chavannes compone questo testo ricco di informazioni sorprendenti e di intuizioni fondamentali sulla vera natura dei più antichi libri cinesi e sugli strumenti di scrittura. Intuizioni che hanno trovato conferma nei più recenti sviluppi della ricerca archeologica in Cina.

 

I sei insegnamenti segreti della strategia di T’ai Kung (traduzione di Anna Pensante)

sei insegnamenti segreti_coverUn’opera breve ma ricchissima che analizza le tattiche militari e l’amministrazione civile, riflettendo avvenimenti di notevole importanza nella storia della Cina. Convinti della superiorità di queste strategie, funzionari e intellettuali erano sospettosi nei confronti delle armi e della guerra. I trattati militari erano avvolti nel segreto e i privati cittadini non potevano possederli e neppure leggerli, tanto che in certi casi venivano sepolti insieme al generale che li aveva utilizzati dal momento che le classi dirigenti non sottovalutavano il potenziale sovversivo dei metodi esposti nei trattati strategici. Il trattato del Ta’i Kung ebbe un ruolo fondamentale nella storia cinese. Applicando le sue strategie all’amministrazione civile e all’arte della guerra, la dinastia Chou riuscì a rovesciare la dinastia regnante Shang. T’ai Kung, che si chiamava Chiang Shang, era stato un funzionario della corte Shang, ma le biografie tramandano che l’avesse abbandonata e fosse fuggito, indignato per la corruzione dilagante. Si narra che all’età di 72 anni avrebbe incontrato il re di Chou, che servì per altri venti anni, diventando il suo maestro, consigliere, stratega militare e, probabilmente, anche comandante dell’esercito.

 

Il classico del tè di Lu Yu (Traduzione e cura di Isabella Doniselli Eramo)

classico del tè_coverIl tè è nato in Cina dove circa cinquemila anni fa se ne conoscevano già gli usi alimentari e medicinali. Nell’VIII secolo, durante la dinastia Tang (618-907), un periodo di grande potenza e prosperità dell’impero cinese e di grande fioritura artistica, Lu Yu, poeta e artista di corte, compila Il Classico del Tè, Cha jing, un testo che rimane fondamentale nei secoli per la cultura del tè: vi raccoglie tutti i suggerimenti, le istruzioni, i risultati dell’esperienza fino ad allora maturata in fatto di coltivazione, raccolta, lavorazione delle foglie di tè e tutte le norme per la corretta preparazione e degustazione della bevanda, dall’etichetta, ai protocolli di corte, alla scelta estetica e funzionale degli accessori.
È il primo di una lunga serie di “Libri del Tè” che lungo il corso della storia cinese accompagnano l’evoluzione del gusto, del senso estetico, delle abitudini legate alla consumazione della raffinata bevanda.

 

Il libro dei 36 stratagemmi (traduzione di Anna Pensante)

libro 36 stratagemmi_coverI cinesi hanno sempre esaltato l’arte della strategia e del combattimento, tanto che la tradizione attribuisce un’origine magica o soprannaturale ai testi che ne svelano i segreti. Gran parte dei libri classici di strategia e di arte militare (si contavano più di un migliaio di titoli) è andata perduta, e anche i 36 stratagemmi hanno rischiato di finire dimenticati per sempre, se negli anni Quaranta un funzionario cinese non si fosse imbattuto per caso nell’unica copia ancora esistente. Dopo quel ritrovamento fortuito il libro ha conosciuto una diffusione e una celebrità sempre più vaste. Come per un altro grande classico, L’arte della guerra di Sun-Tsu, anche qui la strategia militare può essere considerata una metafora iniziale a partire dalla quale è possibile elaborare le più diverse applicazioni: in realtà guerra e combattimento rappresentano in questo caso immagini a cui ricondurre altri aspetti della vita umana, gli affari come la politica, le relazioni con gli altri, le competizioni sportive, la comunicazione.

 

Il libro del Tuina. Teoria e pratica di Chen Jun (traduzione di Roberto Tresoldi)

libro del tuina_coverTra le forme di massaggio più utili al benessere dell’organismo si annovera il massaggio tradizionale cinese nella sua forma classica, il Tuina, che, insegnato in Cina in molte scuole e università di Medicina tradizionale, alcune delle quali rinomate in tutto il mondo, sta riscuotendo in Occidente un successo sempre crescente per il numero impressionante di patologie e di disturbi che è in grado di trattare o prevenire. Importante ramo della medicina cinese, il Tuina è una tecnica per agire sull’energia di una persona trattando certe parti del suo corpo con le mani. Il suo concetto centrale è l’energia, il Qi, il suo terreno è costituito dal sistema dei «meridiani» e dei «collaterali», la sua particolarità è che, attraverso il trattamento della superficie, permette di trattare e influenzare tutte le parti del corpo, tutte le sue funzioni, anche interne, perché appunto lavora direttamente sull’energia. Il testo è un vero e proprio manuale che, partendo dalle basi della medicina tradizionale cinese, consente all’allievo di apprendere i fondamenti del pensiero medico cinese (in particolare nel campo dell’anamnesi e della diagnosi), proponendo quindi una serie di esercizi fondamentali per la corretta manipolazione del paziente.

 

Il Tè dell’Imperatore di Song Huizhong (traduzione di Stefano Bertone)

il tè dell'imperatore_coverQuesto libro è stato scritto niente meno che dall’ottavo della dinastia Song. È uno dei numerosi libri del tè pubblicati in Cina nel corso dei secoli. L’Imperatore Huizong è un uomo straordinariamente colto, artista e grande mecenate. È anche un grande amante e cultore del tè e, poiché è imperatore, ha a disposizione il meglio della produzione di tè di tutte le province del suo impero e sceglie le migliori qualità. È anche merito suo se l’epoca Song è stata il momento in cui la cultura del tè in Cina ha avuto una straordinaria fioritura, raggiungendo la massima diffusione e le più alte vette di raffinatezza. Con questo suo libro, l’Imperatore fornisce i suoi consigli di esperto della qualità del tè e i suoi suggerimenti di esteta.

 

Il Tè. Storia, popoli e culture di autori vari a cura di Isabella Doniselli Eramo

il tè_storia popoli culture_coverIl tè è stato filo conduttore di incontri e scambi tra culture, è stato veicolo di diffusione degli ideali estetici dell’Estremo Oriente, ha influito sul gusto occidentale e ha fatto da traino alla ricerca e alla sperimentazione in settori, come quello della ceramica, legati alle esigenze della corretta preparazione e degustazione della bevanda. Il suo uso medicinale e alimentare è testimoniato da fonti scritte cinesi fin da epoche antichissime e la sua raccolta e coltivazione è sempre stata una colonna portante dell’economia delle popolazioni agricole della Cina sud occidentale. Nei primi secoli della nostra era ha iniziato il suo lungo cammino di diffusione nel mondo e oggi, dopo l’acqua, è la bevanda con il più elevato consumo a livello mondiale.

 

Il trattato di strategia di Wu-Tzu (traduzione di Anna Pensante)

Il trattato di strategia di Wu-Tzu_coverWu Qi, ovvero Wu-Tzu, è citato come esempio di intransigenza e di autorità in un altro famoso trattato militare, il Wei Liao-tzu. Fu in effetti considerato il più grande stratega militare della Cina antica, alla pari solo con Sun-tzu, che rimane però una figura avvolta nella leggenda, mentre le notizia storiche su Wu Qi sono ampiamente documentate. I letterati confuciani criticarono ferocemente il suo trattato, sia per lo stile, sia per i suoi metodi, che accusavano di volgare realismo e di brutalità. Alcuni storici moderni hanno messo in discussione le sue imprese, avanzando l’ipotesi che siano un misto di verità storica da una parte, ma anche di esagerazioni dall’altra. In realtà bisogna riconoscere che i testi antichi sono concordi nell’attribuirgli un talento e un’autorevolezza eccezionali.

 

L’arte della guerra di Sun Tzu (traduzione di Anna Pensante)

arte della guerra luni_coverÈ sicuramente il trattato di strategia più famoso e più tradotto del mondo. Reso noto in Europa nel 1772 dal gesuita francese Joseph-Marie Amiot, fu molto studiato anche da Napoleone stesso e da tutti i comandanti fino alla prima metà del Novecento e ha fondato le strategie politico-militari delle nazioni dell’Asia. Il XX secolo lo ha riscoperto e applicato negli ambiti più disparati tra i quali citiamo in particolare il management, lo sport, il marketing; questa nuova ondata di interesse, partita da Hong Kong e dal Giappone, dalla Corea e da Taiwan, ha in breve tempo raggiunto l’Occidente, dando vita a innumerevoli applicazioni in campi molto diversi da quello militare. Nonostante il titolo, Sun Tzu ritiene che la strategia perfetta consista nel sottomettere gli avversari senza combattere nessuna guerra, anzi, nemmeno una battaglia. Per ottenere questo risultato lo stratega ha a disposizione molti modi: la diplomazia, rovesciare i piani e le alleanze del nemico, ostacolarne le strategie, corromperlo, coglierlo di sorpresa e agire in modo inatteso. Il ricorso alla guerra è quindi l’ultima delle opzioni e si basa sul principio dell’ottenere il massimo risultato, limitando al minimo gli sforzi e le perdite.

 

L’arte militare del Ssu-ma (traduzione di Anna Pensante)

arte militare del ssu ma_coverSsu-ma letteralmente significa “ufficiale incaricato dei cavalli” o il “comandante dei cavalli” e, per l’importanza dei cavalli in tutti i settori militari, con il tempo questo titolo passò a indicare il generale, cioè il ministro della guerra per antonomasia. Si tratta di un libro antichissimo, poiché i metodi qui spiegati furono messi in atto dal duca Huan di Ch’i, verso la metà del Settimo secolo a.C. per impadronirsi del potere e anche il re Ching (547-490 a.C.) si ispirò a questi stessi principi per riconquistare il regno di Ch’i. Fino ad allora il testo non aveva un titolo, ma circa un secolo dopo cominciò a essere tramandato come Ssu-ma Fa e ad assumere la sua forma definitiva, circa cent’anni dopo la morte di Confucio (551-479 a. C.).

L’arte militare di Wei Liao-tzu (traduzione di Anna Pensante)

arte militare di wei liaotzuIn questo manuale sono citati molti trattati importanti, tra cui L’Arte della guerra e Le Sei strategie del T’ai Kung, pubblicati in questa stessa collana. Il titolo coincide con il nome del suo autore, su cui non si hanno notizie certe. Probabilmente non fu un comandante militare ma un teorico della strategia; eppure, la sua competenza e le sue conoscenze erano eccezionalmente profonde pur non derivando dall’esperienza sul campo. L’arte militare di Wei Liao-tzu è un trattato diviso in due parti, di cui la prima metà ha un carattere più filosofico e strategico, mentre la seconda si concentra soprattutto su questioni di organizzazione militare.

 

L’ideogramma cinese come mezzo di poesia di Ernest Fenollosa (traduzione di Silvia Galimberti)

ideogramma cinese come mezzo di poesia_coverIl tratto, il carattere, la forza nel tratteggiare l’ideogramma, lo spazio tra una linea e l’altra: ogni cosa è verbo, ogni cosa è respiro. Tutta la poesia cinese è una poesia che respira; questi segni ci insegnano a osservare: quello che vediamo non è ciò che è. L’ideogramma è esso stesso poesia: il «mezzo», il veicolo attraverso il quale la poesia si esprime, grazie al quale il pensiero ancora non si è materializzato, è ancora idea: anche se messo nero su bianco ci racconta la sua storia, il suo percorso, non è ancora diventato «significato», è posto a metà tra l’idea racchiusa nell’attimo della creazione artistica e l’atto materiale di divenire espressione. Ernest Fenollosa entra nel cuore del significato antico del «verbo» e ci presenta per la prima volta una visione straordinariamente nuova per poter interpretare due «poesie» così distanti tra loro, quella occidentale e quella cinese antica.

 

La vera agopuntura cinese di George Soulié de Morant (traduzione di Roberto Tresoldi)

la vera agopuntura cinese_coverLa vera agopuntura cinese del sinologo francese George Soulié de Morant costituisce da anni una delle migliori introduzioni all’agopuntura cinese. Opera di grande valore, perché frutto di un apprendistato dell’autore in Cina sotto la guida di maestri qualificati e di una lunga esperienza diretta di terapeuta e di ricercatore, sia in Cina che in Francia, essa è caratterizzata al tempo stesso da uno stile semplice e chiaro. La teoria e la pratica della Medicina Tradizionale Cinese, in particolare della pulsologia, dell’agopuntura e della moxibustione, sono presentate in maniera graduale e completa e il neofita, dopo aver acquisito dimestichezza con la terminologia e i concetti fondamentali, può entrare nel vivo della trattazione. Gli specialisti, dal canto loro, troveranno utili informazioni per la diagnosi e la terapia di numerose affezioni, descritte sia dal punto di vista della medicina orientale che da quello della medicina occidentale.

 

Le domande dell’Imperatore al generale Li Ching (traduzione di Anna Pensante)

Le domande dell'imperatore al generale Li Ching_coverL’imperatore T’ai-tsung della dinastia Tang nel VII secolo aveva trasformato la Cina in una delle maggiori potenze del mondo medievale. La sua capitale, Chang’an, era diventata la più grande città della Terra, il centro del potere e della cultura dell’Asia intera. Fu un’epoca di sviluppi senza precedenti e l’imperatore T’ai-tsung ne fu il primo artefice. Le conversazioni con il generale Li Ching (Li Jing), se mai si siano svolte veramente, fatto storico di cui non si hanno prove certe, appartengono a questa tradizione. Li Ching (571-649) fu uno dei massimi generali della dinastia Tang; iniziò la sua carriera come ufficiale a Chang’an e nel 630 sconfisse i Turchi Celesti, che da allora divennero vassalli della dinastia Tang. Solo due anni prima, nel 628, l’imperatore T’ai-tsung lo aveva nominato suo ministro della giustizia e fino alla fine della sua vita lo tenne al suo fianco come fidato generale e ministro. Dopo avere guidato numerose campagne militari e pacificato i territori del Sud della Cina, morì nel 649, poco prima dell’Imperatore, e gli fu riservata una sepoltura accanto alla tomba imperiale.

 

Le tre strategie del Duca della Rupe Gialla (traduzione di Anna Pensante)

tre strategie del duca della rupe gialleSi tramanda che questo trattato sia stato composto da Chiang Shang (Jiang Ziya), il T’ai Kung, di cui possediamo le famose Sei strategie segrete, pubblicato in questa collana. Dopo che gli fu concesso come feudo il regno di Chi’i, l’anziano statista si ritirò dall’esercito e, secondo la tradizione, avrebbe insegnato ai suoi seguaci i principi filosofici, amministrativi e militari a cui si era ispirato. Lo storico di corte o più probabilmente qualcuno dei discepoli del T’ai Kung, in seguito, li avrebbero raccolti in questo libro.

 

Massoterapia pediatrica di Luan Changye (traduzione di Roberto Tresoldi)

massoterapia pediatrica_coverLa medicina tradizionale cinese ha diversi meriti, tra i quali quello di aver scoperto la circolazione energetica dell’organismo. Ma ne esiste un altro, non meno importante: l’aver studiato, fin dall’epoca antica, tecniche diagnostiche e terapeutiche specifiche per l’infanzia. Le caratteristiche fisiologiche, energetiche e psicologiche dei bambini, soprattutto nella prima infanzia, obbligano il terapeuta (nel nostro caso il massoterapeuta) ad applicare tecniche diverse da quelle utilizzate nell’adulto, per trattare affezioni e disturbi che hanno, spesso, un’evoluzione diversa nei bambini e negli adulti.

 

Sulla strategia di Huainanzi (traduzione di Valeria Di Bitonto)

sulla strategia_coverIl Huainanzi, manuale del Principe o Maestro di Huainan, è una notevole opera filosofica cinese del II sec. a.C. ancora poco conosciuta ma di fondamentale importanza per la filosofia e il pensiero che racchiude. Il capitolo XV, Sulla strategia, è dedicato all’arte della guerra e alla gestione del conflitto. La sua lettura rivela i principi fondamentali del Dao così come dovrebbero essere applicati alla strategia militare, fino a giungere alla loro massima espressione: vincere senza combattere. È solo seguendo il Dao che l’uomo – nel caso specifico il sovrano e il comandante – può agire in sintonia con il flusso naturale della vita. È questa la strategia più efficace di tutte.

 

Diario di un letterato di epoca Ming di Zhang Dai (traduzione, adattamento e cura di Armando Alessandro Turturici)

diario di un letterato di epoca ming_coverUn raffinato letterato cinese di epoca Ming, Zhang Dai, e il suo diario che per la prima volta viene qui pubblicato in traduzione italiana. Un insieme di ricordi e sogni – Reminiscenze oniriche è, infatti, il titolo originale – che ci rimandano un quadro vivido e palpabile del raffinato mondo delle élite culturali cinesi della fine della grande dinastia Ming (1368-1644). Zhang Dai fa scorrere davanti ai nostri occhi luoghi appartati, angoli di natura incontaminata, templi affollati di pellegrini, monasteri silenziosi, giardini e boschi, montagne impervie, villaggi e città. Descrive feste tradizionali, sagre popolari, rituali intimi e raccolti, la cerimonia del tè, secondo una sapienza antica e condivisa tra i raffinati uomini di cultura dell’antica Cina. Ci presenta anche i piatti tradizionali delle feste, le leccornie preparate nei villaggi durante le sagre, le più golose preparazioni per spensierati momenti conviviali. E poi ci parla di libri e biblioteche, il suo mondo, il suo pane quotidiano: scaffali sovraccarichi di libri, i volumi degli studiosi del suo tempo, i “rotoli” sui quali egli stesso ha costruito la propria cultura e che lui stesso ha contribuito a compilare riempiendoli di colonne ordinate di minuti caratteri di scrittura.

 

VIAGGI ED ESPLORATORI

Confucio e il cristianesimo di Paolo Beonio-Brocchieri

confucio e il cristianesimo_coverL’importanza della figura di Prospero Intorcetta risiede nell’opera filologica, che contribuisce a qualificarlo come uno dei grandi sinologi della prima età moderna. I missionari della Compagnia di Gesù arrivati in Cina, si dedicarono con particolare zelo a tradurre non solo testi teologico-liturgici in cinese, ma anche i testi confuciani in latino. In questi testi ai missionari gesuiti sembrò di scorgere, all’interno del pensiero confuciano, una “religiosità naturale” tale da orientare l’intera strategia evangelica in Cina. Queste traduzioni rappresentano un momento cruciale nella storia della cultura occidentale, quello della scoperta, da parte dell’Europa, del pensiero filosofico cinese. Il presente volume contiene un ampio saggio di approfondimento di Paolo Beonio-Brocchieri, le traduzioni in italiano dei testi latini di Intorcetta e una meravigliosa serie di xilografie di Giulio Aleni che illustrano e commentano in cinese momenti della vita di Cristo. Impreziosisce il testo una introduzione di Mons. Pier Francesco Fumagalli, Vice Prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.

 

Carlo Da Castorano. Un sinologo francescano tra Roma e Pechino a cura di Isabella Doniselli Eramo

carlo da castorano_coverQuest’opera, scaturita dal fermento di studi e ricerche attivatosi in occasione del convegno promosso dall’Associazione Culturale padre Carlo Orazi di Castorano per recuperare la memoria di un concittadino illustre, si propone di presentare la figura di padre Carlo (1673-1755) e la sua significativa opera sinologica, rivalutando il contributo che questo francescano, legato al territorio e alla storia del Piceno, ha saputo dare alla conoscenza delle tradizioni cinesi, fornendo strumenti di studio utili ancora oggi a facilitare la comprensione e il dialogo tra culture. Molta evidenza è data anche al ponderoso contributo di padre Carlo da Castorano nell’ambito della lacerante Controversia dei Riti Cinesi, che fin dal XVII secolo ha segnato profondamente la missione in Cina e i rapporti tra Pechino e la Santa Sede.

 

Gli ultimi giorni di Pechino di Pierre Loti (traduzione di Marco Bevilacqua)

Ultimi_giorni_pechinoGli ultimi giorni di Pechino è un diario autobiografico della permanenza a Pechino di Pierre Loti che, grazie alla marina francese, di cui era ufficiale, ha potuto girare il mondo, descrivendone mirabilmente i Paesi che ha visitato, amato e conosciuto. Era a Pechino in un momento fondamentale della storia della Cina e ha assistito alla guerra dei boxer, alla caduta della città di Pechino e alla preponderanza degli occidentali nelle decisioni dei Paesi dell’Oriente. Ha, quindi, tramandato a noi occidentali, così lontani da quegli spazi, da quella guerra, da quegli intrighi ciò che va oltre la mera cronaca: la vera storia che ha cambiato un mondo e fatto cadere l’Impero Cinese.

 

I viaggi di un alchimista di Li Zhichang (traduzione di Elettra Casarin)

viaggi_alchimista_coverI viaggi di un alchimista. Che fare se si ricevono ripetuti e pressanti inviti a raggiungerlo da parte di un sovrano del calibro di Gengis Khan? Ovviamente ci si mette in viaggio. Così fa nel 1220 il Venerabile monaco alchimista Changchun, autorità assoluta del taoismo, nonostante sia ormai in età avanzata e nonostante sia votato alla vita contemplativa e al raccoglimento nel suo monastero nello Shandong.
Il resoconto, preciso e puntuale, scritto dal discepolo Li Zhizhang che lo accompagna, intitolato Viaggio in Occidente (Xiyou ji) consente ancora oggi di ripercorrere tappa dopo tappa questo lungo cammino, spesso reso faticoso da condizioni climatiche estreme e da mille difficoltà. Attraverso le vivide descrizioni e i racconti di Li Zhizhang si snoda il cammino del Venerabile alchimista per arrivare alla corte dell’allora “Padrone del mondo” Gengis Khan. La storia qui raccontata contiene, nelle pieghe della narrazione, anche preziose fonti per la storia e la geografia del primo periodo della dominazione mongola e per le vicende spesso controverse della Campagna Occidentale di Gengis Khan.

 

Il Lago errante di Sven Hedin (traduzione di Carlo Diano)

lago errante_coverQuesto libro è il supremo coronamento di una vita di avventure, di spedizioni in territori inesplorati dove mai piede d’uomo aveva toccato il suolo, di fatiche, di freddo pungente nelle ossa e tempeste, sempre a sfidare la natura in zone dove quest’ultima vince sempre. Quando Sven Hedin attraversava solitario il Tibet, in Europa ci si organizzava per la prima Guerra Mondiale; quando attraversò il Lop-Nor, il lago errante, si era tra due guerre, una da poco finita l’altra in procinto di nascere, in zone dove gli Occidentali erano considerati sempre delle spie al servizio di questo o quel regno o governo, con pericoli veramente reali e concreti (prigione e morte). Il dottor Hedin, come tutti lo chiamavano, cercò anche di individuare una pista per poter tentare la riapertura di una Nuova Via della Seta, ma fu fermato dagli strumenti inadeguati e dai governanti che lo volevano sotto controllo stretto.

 

L’oceano in un guscio d’ostrica di autori vari (traduzione e cura Maria Rita Masci)

L’oceano in un guscio d’ostrica_coverNella seconda metà del 1800, e precisamente a partire dal 1866, alcuni diplomatici cinesi vengono inviati in Europa in missione ufficiale: nel registrare sul taccuino di viaggio quello che destava la loro attenzione e la loro meraviglia, hanno lasciato una documentazione straordinaria che consente a noi occidentali letture a vari livelli: c’è materiale per lo storico, per il semiologo, per il sinologo e per il lettore curioso di veder descritto il proprio passato prossimo. I viaggiatori cinesi si soffermano soprattutto sulle differenze: il nostro mondo, i suoi costumi, il suo galateo, le conquiste della tecnica e della scienza si offrono alla loro attenzione come un immenso museo animato da osservare e da capire con strumenti e parole che spesso denunciano il loro imbarazzo.

 

Nell’Estremo Oriente di Luigi Barzini

nell'estremo oriente_coverQuesto libro raccoglie le corrispondenze inviate da Luigi Barzini dalle zone di guerra e pubblicate sul Corriere della Sera tra il luglio 1900 e il marzo 1901, articoli nei quali, con una prosa piacevolissima e molto efficace e con perspicace spirito d’osservazione, descrive giorno per giorno l’evolversi degli eventi. Barzini è a Hong Kong alla fine di luglio del 1900. Ha 26 anni ed è al suo primo incarico impegnativo. L’avvicinamento a Pechino, teatro dei tragici fatti della Rivolta dei Boxer, è molto lento e difficoltoso per le precarie condizioni di tutta la zona. Ovunque morti e macerie. Animato da un giovanile spirito patriottico e aggregato al contingente italiano, Barzini arriva a Pechino poco dopo la liberazione dall’assedio del quartiere delle Legazioni. Con fine capacità giornalistica riesce a ricostruire nei dettagli gli avvenimenti delle giornate cruciali dell’assedio delle Legazioni.
A Pechino si rende conto della vera realtà dei fatti: denuncia apertamente sul Corriere della Sera l’infondatezza dell’intervento occidentale in Cina e l’inutilità di tante carneficine scrivendo: «I barbari siamo noi. Perdo la netta percezione di che cosa sia vera civiltà; tutto quanto credevo prima, crolla e si dilegua…».

 

Manoscritti dalla Via della Seta di Alessandro Balistrieri, Giuseppe Solmisazioni e Daniela Villani

manoscritti della via della seta_coverQuesto libro è un viaggio nel tempo lungo i vasti spazi dell’Asia islamica attraversati dalle rotte della Via della Seta terrestre. Comunemente l’espressione Via della Seta evoca poco più che la Cina, Venezia e i viaggi dei Polo, ma in realtà era ben altro: uno spazio geografico di migliaia di chilometri, teatro di eventi di una storia ancora poco nota, abitato da popoli di diverse culture e diverse lingue, percorso da uomini e merci, da idee e conoscenze, religioni e sistemi di pensiero; solcato da carovaniere su cui viaggiavano anche gli strumenti della conoscenza, i libri e i manoscritti. Proprio sulle tracce di alcuni di questi documenti, dall’Egitto al Kashmir attraverso il Vicino Oriente, l’Iran, l’Uzbekistan, il Xinjiang, dal Mediterraneo fino all’Occidente della Cina, questo libro costruisce un percorso a ritroso nel tempo, nella storia e nella cultura di quei popoli, mappando una “Via dei Codici” lungo i secoli dal XIV al XIX, nello spazio asiatico delle civiltà islamiche araba, turca e persiana.

 

Viaggiatori, pellegrini, mercanti sulla Via della Seta di Francesco Surdich e Matilde Castagna

viaggiatori pellegrini mercanti sulla via della setaLa Via della Seta, da sempre crogiolo di incontri e incroci tra popoli e tradizioni diverse, è descritta in questo libro dagli scatti fotografici originali e attenti di Matilde Castagna e ripercorsa nelle sue valenze storiche e culturali dal testo di Francesco Surdich. La Via della Seta è letta come scenario delle gesta e del lavoro quotidiano di straordinari viaggiatori e di mercanti ardimentosi, di missionari ferventi e di studiosi e linguisti-traduttori instancabili, che attraverso i secoli, tra scambi di merci, reciproche influenze artistiche e culturali, diffusione di nuove religioni e sistemi di pensiero, hanno fatto l’impresa di connettere universi culturali diversi e lontani. Volume illustrato con fotografie a colori.

 

TIBET

Tibet. Storia della tradizione, della letteratura e dell’arte di Hugh Richardson e David Snellgrove (traduzione di Giuditta Sassi)

tibet_cover_luniSulla sua montagna di Yarlung discese un Re divino, per mezzo di una corda celeste, unì sotto il suo comando il Tibet e ne fece un regno potente e agguerrito, temuto persino dal grande e solido Impero cinese, a tal punto che per scongiurarne il pericolo una graziosa e nobile principessa cinese venne offerta in moglie a uno dei suoi successori. È da quel momento che il Buddhismo cominciò a penetrare in Tibet e ad affermarsi sempre più ampiamente, conquistando il cuore del suo popolo. Dopo la caduta della monarchia, il Buddhismo si estese a macchia d’olio sull’intero Paese, ramificandosi in diverse Scuole e Ordini, e amalgamando in sé la tradizione tibetana originaria, in modo da divenire qualcosa di assolutamente unico e originale. Questo libro vuole essere una testimonianza della ricchezza della tradizione tibetana e un appello perché essa non sprofondi e non svanisca inghiottita dalla marcia vorticosa del cosiddetto «progresso».

Tibet di Giuseppe Tucci

tibet_tucci_luniGiuseppe Tucci è stato il più grande orientalista del Novecento. La documentazione pubblicata in questo libro è il risultato di trent’anni di ricerche; la maggior parte di queste fotografie restano la sola testimonianza di vestigia distrutte o divenute difficilmente accessibili. Nel corso della sua vita Tucci raccolse moltissimo materiale che per molta parte riversò nelle due opere fondamentali per lo studio della cultura tibetana: Indo Tibetica e Tibetan Painted Scrolls. In questo volume si occupa di portare alla conoscenza del lettore occidentale tutti i materiali che raccolse all’interno dei monasteri: fotografie rarissime di sculture, pitture, oggetti tibetani corredano il testo, guidando il lettore in una incredibile analisi e rappresentazione di un mondo che oggi, per lo più, è andato distrutto o praticamente inaccessibile

 

Antico Tibet, nuova Cina di Alexandra David-Néel (traduzione di Anna Benucci Serva)

antico tibet nuova cina_coverVolume parte di una trilogia di racconti di viaggio in cui l’autrice narra le peregrinazioni compiute nel corso del suo secondo viaggio in Estremo Oriente, tra il 1937 e il 1946, nelle regioni della frontiera sino-tibetana, lungo cammini spesso inesplorati, in luoghi ancora sconosciuti e misteriosi per il viaggiatore occidentale. Scritto tra il 1951 e il 1952, e apparso l’anno seguente, è uno sguardo acuto sul Tibet che, a sua volta, in quegli anni osservava, scrutava una Cina che ne aveva riannesso il territorio. David-Néel descrive il momento del passaggio, pennellando sullo sfondo la tradizione religiosa tibetana, l’ordine sociale, le consuetudini e, soprattutto, il paesaggio umano, con un piglio e una vivacità tale che qualche sua pagina ha perfino la qualità dell’umorismo: un resoconto che, a mezzo secolo di distanza dalla sua stesura, non cessa di sorprendere.

 

ARTE

Giuseppe Castiglione. Un artista milanese nel celeste impero a cura di Isabella Doniselli Eramo

giuseppe castiglione_luni_coverGiuseppe Castiglione (1688, Milano – 1766, Pechino)giovane promessa della pittura milanese, decise di lasciare tutto e dientrare nella Compagnia di Gesù per essere inviato come missionario in Cina. Rimarrà più di cinquant’anni alla Corte del Celeste Impero,servendo tre fra i più grandi e potenti imperatori della Cina: Kangxi (1662-1722), Yongzheng (1723-1735) e Qianlong (1735-1796), e cercando di inserirsi nella realtà sociale del suo tempo, sia come prete, sia come artista. Castiglione portò con sé tutta la sua maestria e tutte le sue conoscenze tecniche sull’uso dei colori a olio e degli smalti, sui principi della prospettiva geometrica, sull’uso del chiaroscuro e delle luci, e fece propri i linguaggi pittorici cinesi, così lontani e così diversi da tutto ciò che aveva appreso in gioventù a MilanoIl risultato è una pittura originale e di eccellente fattura, che “parla” in cinese, ma è compresa magnificamente anche in italiano e in qualunque altra lingua occidentale.

 

Gli insegnamenti della pittura del giardino grande come un granello di senape a cura di Mai Mai Sze

insegnamenti della pittura del giardino_coverLa via della pittura cinese ha un portale d’accesso che è un monumento estetico di valore straordinario: Gli insegnamenti della pittura del giardino grande come un granello di senape o Chieh Tzu Yuan Hua Chuan.
Composto nelle ultime decadi del XVII secolo a Nanchino, il manuale compendia e ricapitola i criteri fondamentali dell’arte stabiliti nelle epoche d’oro della pittura T’ang e Ming, specifica i princìpi di ogni stile pittorico, fornisce dettagliate istruzioni sulle tecniche di base. Nella tradizione dell’antica Cina, l’armonia di un prodotto artistico rispecchia l’armonia universale del Tao, il supremo e imperscrutabile Principio che ha generato il mondo e governa il ritmo segreto della natura. Non è un caso che il tema dominante della grande pittura cinese sia il paesaggio, che è sempre sottilmente realistico e al tempo stesso metaforico.

 

Il drago in Cina. Storia straordinaria di un’icona di Isabella Doniselli Eramo

drago in cina_coverIn Cina, il drago è creatura benevola, simbolo yang della forza e della fertilità maschile, principio attivo dell’energia, della luce, della forza. Trascorre l’inverno sottoterra e al risveglio, nell’equinozio di primavera, provoca il primo tuono e dà inizio alle piogge primaverili, benefiche per l’agricoltura. Il motivo del drago attraversa l’intera storia dell’arte cinese, assumendo innumerevoli fogge a seconda delle credenze dell’epoca, a seconda degli stili e delle possibilità offerte dai materiali e dalle tecniche impiegati. Questo studio ripercorre la straordinaria evoluzione nel tempo dell’icona del drago cinese, dalle essenziali raffigurazioni di epoca neolitica, fino alla fantasmagorica immagine codificata nel momento di massimo splendore della Cina imperiale. Un’icona che diventa spunto di confronto e di dialogo tra Oriente e Occidente.

 

Il giardinaggio orientale di William Chambers (traduzione di Valentina Piccioni)

giardinaggio orientale_coverWilliam Chambers (1723-1796) ha segnato la vita artistica del XVIII secolo inglese soprattutto come architetto. Dopo viaggi condotti in gioventù nel Bengala e in Cina, tornò in patria, dopo aver fatto fortuna, nel 1749, libero di seguire la propria vocazione di architetto, che lo portò a studiare in Francia e in Italia. Chambers è meno noto come paesaggista, campo in cui trae la sua ispirazione e le sue concezioni dai propri ricordi di viaggio, cosa che fa di lui uno dei più originali architetti di giardini inglesi e lo colloca tra i protagonisti dello sviluppo dell’arte del paesaggio che fiorì in quell’epoca Oltremanica, tra moda ed estetica. Questa dissertazione è un testo capitale per la comprensione dell’evoluzione delle teorie estetiche, in senso lato, in quegli anni ruggenti della seconda metà del XVIII secolo. Essa rende possibile comprendere quanto il contributo di un lontano «altrove», o la moda di un esotismo cui il lettore moderno è ancor maggiormente sensibile, siano essenziali, in un periodo dominato dal sensualismo edonista, tanto in Inghilterra quanto nel resto d’Europa.

 

La vera storia di Turandot di François Pétis de la Croix (traduzione di Isabella Doniselli Eramo)

le vera storia di turandot_coverEpiche battaglie e atti di eroismo, vili tradimenti e vendette spietate, fughe e peregrinazioni attraverso le steppe dell’Asia centrale, ospitalità misericordiosa e colpi di fortuna, gesti di lealtà, sacrifici e ricompense, accompagnano il principe Calaf verso l’incontro fatidico con Turandot. Inizia così una storia ormai nota a tutti, quella di Turandot, la bella principessa della Cina, gelida e spietata, vinta solo dalla forza dell’amore e del coraggio di un principe temerario e innamorato che, sostenuto dalla sua cultura e dalla sua passione, risolve i famosi inestricabili enigmi. Una storia resa indimenticabile dalla versione che il genio musicale di Giacomo Puccini ha portato alla ribalta in tutti i teatri del mondo. Ma Puccini non ne racconta che una parte, il cuore. In questo libro si può leggere per intero tutta la vera storia di Turandot, fino a quando il suo primo figlio sale al trono del Celeste Impero.

 

 

ARTI MARZIALI

Ba Ji Quan. I segreti degli otto poli di Stefano Pernatsch e Zu Yao Wu

ba ji quan_coverIl Ba Ji Quan è uno dei metodi di kung fu più efficaci, tanto che si dice sia stato scelto dagli antichi imperatori cinesi per addestrare le loro guardie del corpo dopo che si rivelò un sistema di combattimento migliore tra più di duecento stili. Questo testo, ricco di illustrazioni, tratta in maniera esaustiva e articolata il vasto contenuto storico, strategico e tecnico del Ba Ji Quan originale, quello della famiglia Wu, rimasto nascosto per secoli. Il trattato si struttura attorno a una novità assoluta: per la prima volta viene tradotto in una lingua occidentale un vecchio manuale segreto di arti marziali cinesi, il Quan Pu, finora tramandato gelosamente da maestro a discepolo; in esso si trovano insegnamenti che risulteranno assai preziosi per tutti i praticanti di arti marziali, contemplando aspetti profondi come i concetti filosofici sottostanti la pratica, lo sviluppo delle energie psicofisiche e gli stratagemmi per gestire con sicurezza le fasi dinamiche del combattimento.

 

Come una barca sullacqua. Il gusto del Taijiquan di Wang Zhixian Carlo Born

come una barca sull'acqua_coverManuale per imparare il Taijiquan. Il Taijiquan non è solo un’arte marziale, ma una sintesi di vari aspetti della cultura cinese: vi si possono riconoscere riferimenti al pensiero taoista, che vede nell’acqua il modello ideale, al pensiero confuciano, che predilige la Via di mezzo, alla psicologia buddhista, che analizza i meccanismi della mente, alla medicina tradizionale cinese, che chiarisce il ruolo dell’energia vitale (qi). In questo lavoro gli accenni agli aspetti tecnici certo non mancano ma, come viene più volte ribadito, non sono da mettersi in primo piano quanto i principi fondamentali comuni a ogni stile, enunciati nei quattro Classici del Taijiquan commentati nell’ultima parte del volume. Nelle pagine che seguono sono raccolti, in sintesi, i frutti di oltre quarant’anni di lavoro del maestro Wang Zhixiang, insegnante, medico, calligrafo e divulgatore di conoscenze tradizionali che anche in Italia tanti allievi hanno imparato ad apprezzare.

 

Dachengquan di Wang Xuanjie (traduzione di Anna Pensante)

dachengquan_coverWang Xuanjie è un discepolo di Wang Xiangzhai, il maestro caposcuola del Dachengquan, arte marziale ancora poco conosciuta, ma che rappresenta una delle più evolute tecniche di combattimento cinesi. Wang Xiangzhai ha lasciato diversi trattati sulla teoria e la pratica dell’arte da lui codificata, che sono stati qui raccolti e sistematizzati dal suo erede, Wang Xuanjie. L’autore presenta degli esercizi fondamentali di allenamento, gli esercizi di respirazione e le forme di combattimento della sua scuola, unendo alla parte pratica numerose indicazioni che permettono di attivare e utilizzare l’energia interna. Il Dachengquan, pur avendo origini relativamente recenti, fa parte a pieno titolo delle millenarie tradizioni cinesi che, poco o nulla interessate a studiare il corpo umano nella sua materialità, lo considerano invece come insieme dinamico percorso da energie e soffi vitali, e di questi soprattutto si occupano; perciò anche in quest’arte marziale il gesto tecnico è inseparabile dalla consapevolezza mentale che lo guida, così come il movimento fisico del corpo rappresenta l’espressione esterna della forza interna che lo anima.

 

Enciclopedia delle Arti Marziali di Roland e Gabrielle Habersetzer (due volumi, traduzione di Roberto Tresoldi e Anna Pensante)

enciclopedia arti marziali_coverL’Enciclopedia delle Arti Marziali, scritta da Habersetzer, è la risposta a ogni domanda possa nascere a una qualsiasi persona che abbia qualche dubbio sul mondo orientale e delle arti marziali. I dati sono impressionanti: quasi 10.000 lemmi spiegati nel dettaglio, molto spesso illustrati con specifiche e con le tecniche, riferimenti ipertestuali e rimandi di ogni genere; tutte le arti marziali orientali conosciute sono state analizzate, spiegate, rappresentate: dalla Cina alla Corea alle Filippine al Giappone e moltissime altre arti marziali dei vari Paesi; sono riportati i nomi e le biografie dei grandi maestri e dei fondatori degli stili; i nomi delle tecniche e le stesse tecniche sono spessissimo illustrate con disegni esplicativi molto precisi e dettagliati.

 

Ermeneutica marziale. Biospiritualità, filosofia e arte medica in Cina di Giacomo De Angelis

ermeneutica marziale_coverDovendo individuare la scuola di pensiero più importante dell’antica Cina, quella militare-marziale è senza dubbio la più influente. Questo è dovuto al fatto che la ricerca teorica e pratica delle arti marziali e militari ha sempre tenuto conto delle maggiori problematiche sia di vita che sociali, temi che hanno costantemente focalizzato l’attenzione degli uomini. Da un punto di vista oggettivo la medicina tradizionale cinese ha molti aspetti in comune con le arti marziali e militari, ed è certo che durante il loro processo di sviluppo si è verificato un costante scambio teorico-pratico dal quale è nato un cuore comune. Per la medicina cinese il corpo umano è considerato il riflesso dell’universo, di conseguenza è in continua trasformazione ed è governato dalle stesse regole di sincronizzazione,influenza reciproca, interdipendenza, sinergia e armonia con tutto quello che lo circonda. La stessa cosa vale per le arti marziali tradizionali le cui movenze sono guidate dal concetto di eterno mutamento in relazione all’ambiente circostante. Ecco perché qualsiasi sequenza preordinata non ha senso, non è applicativa ma soprattutto non rispecchia la realtà fenomenologica della natura, dell’universo e di qualsiasi evento, battaglie incluse.

 

Esercizi cinesi per la salute delle persone anziane di Léo Landsman (traduzione di Roberto Tresoldi)

esercizi cinesi per la salute_coverUn piccolo libro che affronta in maniera semplice, ma al tempo stesso accurata e professionale, la tematica dell’esercizio fisico appropriato per il mantenimento del benessere fisico delle persone anziane. È un approccio diverso da quelli cui siamo abituati, che si fondano su una visione specialistica, analitica, medicalizzata e strutturata sugli schemi fissi della ginnastica e della psico-motricità. Si tratta di esercizi basati sulla visione orientale, cinese, dell’uomo e del suo interagire con l’ambiente che lo circonda, visione che sarebbe offensivo chiamare «sintetica», «olistica» e che è quella taoista, capace di abbracciare l’universo intero e il suo divenire, e che ha come motore il perpetuo avvicendarsi dello yin e dello yang. In Occidente non viene fatta una distinzione precisa tra le forme di esercizio fisico che servono per la salute, la ginnastica e lo sport. In Cina, invece, fin dall’antichità, attraverso particolari esercizi fisici, i muscoli intervengono nel mantenimento della salute.

 

Esercizi di scioglimento dei muscoli in 14 serie di Chang Weizhen (traduzione di Valeria Pazzi)

esercizi scioglimento muscoli_coverGli Esercizi di scioglimento dei muscoli sono stati tramandati nel corso dei secoli e appartengono all’arte tradizionale cinese detta oggi Qigong, ispirata al Taoismo e alla medicina tradizionale cinese. Gli Esercizi sono stati a lungo attribuiti al leggendario Imperatore Giallo, ma ormai è stata verificata l’inattendibilità di tale attribuzione; questo, in ogni caso, nulla toglie al loro valore terapeutico e all’efficacia del loro contributo per il benessere generale della persona, poiché aiutano a «prevenire e guarire le malattie, evitare l’invecchiamento fisico precoce e prolungare la vita chiuse». L’autore ha rielaborato il materiale tradizionale, sulla base sia degli insegnamenti ricevuti da un anziano maestro, sia di tecniche tramandate da altre scuole di Qigong. Gli esercizi sono suddivisi in quattordici serie, che possono essere eseguite sia tutte insieme sia separatamente, a seconda del disturbo da curare o dell’organo da rafforzare.

 

Fondamenti di Tai Chi Chuan di Tiziano Grandi e Marco Venanzi

fondamenti tai chi chuan_grandi_venanzi_coverQuesto libro è la traduzione del Dialogo sul Tai Chi Chuan scritto nel 1926 dal professor Ch’en Wei-ming, allievo del grande Maestro Yang Cheng-fu. Il volume è scritto in forma di domande e risposte, per rendere più agevole e chiara l’esposizione di una materia così complessa. Questo volume vuole essere la spiegazione a molte delle domande che i nuovi e i vecchi praticanti spesso si fanno, non trovando purtroppo mai una risposta. Nella sua semplicità, il volume è agevole, semplice, fornendo al contempo una grande quantità di informazioni e chiarimenti che mai sono stati raccolti insieme. Le persone che hanno lavorato alla compilazione, stesura e traduzione del libro sono tutti praticanti che hanno fatto del Tai Chi Chuan la loro vita e sono per capacità e conoscenza fra i migliori interpreti fra l’enorme nugolo di maestri oggi presenti.

 

Gli esercizi superiori dei monaci taoisti di Kim Tawm (traduzione di Matteo Luteriani)

esercizi superiori monaci taoisti_coverQuesto manuale appartiene al filone sull’antica e tuttora attuale tradizione cinese; infatti rappresenta un’esperienza vissuta in prima persona, la cui ricchezza non può essere apprezzata se non con una pratica giornaliera assidua. I frutti promessi agli adepti di questo metodo non possono essere neppure immaginati da parte del neofita. Questa serie di esercizi è una preparazione indispensabile per chi desidera progredire nella «Via», anche se non razionale, per lo meno integrata nella realtà universale.

 

Hung Gar. Il Kung fu della Triade di Giuseppe Giosuè

hung gar_coverCon questo libro l’autore vuole documentare la nascita di uno dei principali stili di Kung fu, lo Hung Gar, emerso dagli ambienti esoterici delle società segrete del XIX secolo e dalle loro lotte per il ripristino della dinastia Ming, spodestata dall’invasione dei Manciuria; di questo stile è stato detto: «Nato dalla rivoluzione, creato in segretezza e risorto dalle ceneri di Shaolin». Ma, per parlare dello Hung Gar, occorre tornare indietro di qualche secolo rispetto agli eventi che hanno creato le condizioni per la sua nascita; così, nel corso dei vari capitoli, il lettore viene coinvolto in un’indagine sulle radici dello stile, che affondano nel Buddhismo Chan e nei templi Shaolin, sugli antefatti politici e sociali che hanno fatto da sfondo alla sua creazione e sulle diverse versioni della sua origine. Infine, viene introdotto al programma didattico e alle metodologie di allenamento, vivendo, in prima persona, l’evoluzione tecnica di questo stile di Kung fu in duecento anni di storia.

 

Il Ba Gua Zhang di stile Cheng di Zhao Min Hua

ba gua zhang_cover«Ba Gua Zhang» è un’abbreviazione del nome «You Shen Ba Gua Lian Huan Zhang». In cinese, la parola «you» indica il movimento nell’acqua o movimenti liberi sulla terraferma, «shen» significa corpo, «Ba Gua» è un termine proprio della filosofia tradizionale cinese, che indica le otto grandi direzioni, «lian» significa continuo, «huan» cerchio e «zhang» palme delle mani Questa disciplina vide la luce in un’epoca relativamente tarda, durante la dinastia Qing (1866 circa). Fu in quell’epoca che, a Pechino, il Maestro Dong Hai Chuan, che una delle tradizioni riconosce come fondatore dell’arte, cominciò a trasmetterne le tecniche. Il Ba Gua Zhang si diffuse in breve tempo in vaste zone della Cina e si perfezionò a tal punto da diventare uno dei principali stili marziali cinesi. In questo manuale il Maestro Zhao Min Hua espone la teoria e la pratica del Ba Gua Zhang di stile Cheng, lo stile oggi più diffuso, che è caratterizzato dalla forma particolare che viene assunta dalla palma della mano: le prime tre dita (pollice, indice e medio) sono separate l’una dall’altra, mentre le ultime due sono strettamente accostate.

 

Il dito e la luna. Il Dao del Prof. Zheng Man Qing di Tiziano Grandi

il dito e la luna_coverPer la prima volta il Maestro Tiziano Grandi svela i segreti che il professor Zheng Man Qing trasmise, prima della sua morte (avvenuta nel 1975), ai suoi allievi diretti per portarli al cuore della pratica del Taijiquan, inteso come arte marziale. Partendo dalla sua conoscenza dell’anatomia e della fisiologia, il professor Zheng esplora inoltre la relazione fra gli organi, la loro patologia ed eziologia, considerando la differente logica tra il punto di vista occidentale e quello estremo-orientale.

 

La forma antica del Taiji quan stile Chen di Flavio Daniele

la forma antica del taiji quan stile chen_coverIl Maestro Flavio Daniele dedica tutto il suo tempo allo studio, alla diffusione e all’insegnamento delle arti marziali cinesi. Questo libro è frutto di un lavoro di squadra che egli ha saputo pazientemente costruire, valorizzando le capacità e le attitudini di alcuni suoi allievi e istruttori, grazie al contributo dei quali ha realizzato quest’opera. La forma antica del Taiji Quan Stile Chen è sia un manuale di consultazione e di riferimento per lo studio e l’apprendimento di questa antica forma di Taiji, costituita da 83 movimenti, come è stata trasmessa al Maestro Daniele dai Maestri Ma Hong e George Xu, sia di diffusione di questo stile affascinante che per la sua complessità è di difficile apprendimento e insegnamento.

 

La Via del Respiro di Mei Sheng Gu (traduzione di Marta Luteriani)

la via del respiro_coverDice l’autore nella Premessa: «In questo periodo finale del Ventesimo secolo, in cui si tende a fare la sintesi di tutte le tradizioni spirituali e ancestrali, questo libro è prima di tutto una testimonianza vivente sul taoismo e sulla sua sperimentazione attraverso il taiji quan. «Il taoismo, spesso mal conosciuto, se non dai grandi specialisti, è uno degli elementi costitutivi dell’anima cinese; presentarlo al pubblico era una cosa non semplice e per lo meno paradossale, anche perché “appena parliamo del dao, ne alteriamo il senso…”. Peraltro, il pensiero orientale non procede per mezzo di dimostrazioni e non è orientato verso un senso finale e definitivo, ma procede per cerchi di sperimentazione successivi affinché la comprensione scaturisca da un ritorno al centro stesso della questione.

 

Le arti marziali tradizionali cinesi in epoca moderna di Giacomo De Angelis

arti marziali tradizionali cinesi in epoca moderna_cover«Questo tipo di ignoranza culturale-marziale, ormai tramandata e consolidata da oltre un secolo, è la causa dell’inefficacia di tali tecniche, e quindi il decadimento di quelli che oggi sono definiti erroneamente stili tradizionali, i quali, assurti ormai a verità assiomatiche, rendono estremamente difficile invertire questa tendenza alla mediocrità». Così questo libro annuncia l’oggetto delle sue pagine: la diffusione dell’ignoranza e della mediocrità all’interno delle scuole di arti marziali tradizionali cinesi e non solo. La trattazione che ne segue è una sorta di genealogia di questa involuzione che, nella prosa spesso scanzonata di De Angelis, tocca campi differenti, dalla politica, all’educazione, dalla filosofia e religione, alla stessa vita sociale, offrendo paragoni e differenti riflessi da Oriente a Occidente, dal passato al presente e viceversa. Tuttavia, per l’autore, questa involuzione è iniziata diversi secoli fa, quando l’arte marziale ha avviato un processo di alienazione dalle tecniche militari, quando l’abilità ha ceduto il posto all’esteriorità, la pratica reale all’idealizzazione del movimento, la competenza alla mediocrità.

 

Qi Gong. Storia e metodo dell’arte del respiro di Sue Koei-Li 

qi gong_cover«Questo libro, profondamente impregnato dell’approccio classico cinese, è soprattutto un metodo di pratica, e gli elementi di spiegazione rispondono alle domande che gli esercizi suscitano, secondo un taglio forse all’inizio sconcertante per il lettore occidentale. Ma quest’ultimo avrà il piacere di «iniziarsi», seguendo la lettura, all’intimo legame del corpo dello spirito che anima questa concezione. Il metodo Suen non pretende di essere l’unico valido, ma è ricollegato, nell’insieme, alle diverse correnti di qi gong. Allo stesso modo, il lettore è ovviamente messo in guardia sulle difficoltà, tra cui la più importante è la lunga perseveranza richiesta, e sui pericoli di alcuni esercizi fatti male.

 

Tecniche del corpo di Pierre Huard e Ming Wong (traduzione di Gianni Caviglione)

tecniche del corpo_coverIn tutte le civiltà si ritrovano le cure e tecniche del corpo con le loro specifiche caratteristiche che talvolta le distinguono, tal­volta le assimilano. In questo volume gli autori hanno descrit­to la loro evoluzione in Eurasia, dove, a partire da un fondo comune pre o protostorico, le grandi culture indiane, cinesi e giapponesi dell’antichità hanno conferito loro uno stile parti­colare. Le cure del corpo rappresentano un fatto culturale, e sarebbe un errore limitare il loro studio a un semplice elenco di mo­vimenti o di esercizi obbligatori o liberi. Ogni gesto è sempre determinato da un’intenzione e un medesimo atto può essere la risultante di diverse intenzioni che devono essere interpre­tate. Diventa pertanto necessario conoscere non solo i modi di vita attraverso cui si esprime materialmente la civiltà dei vari gruppi etnici, ma anche le tradizioni, con i vari aspetti religioso, filosofico, etico ed estetico, che salvaguardano la loro continuità spirituale.

 

Trattato fondamentale di T’ai Chi Ch’uan stile Yang di Yang Chen Fu (traduzione di Franco Malinverno)

Trattato fondamentale di T’ai Chi Ch’uan stile Yang_coverFu Chung Wen che trascrisse gli insegnamenti di Yang Cheng Fu nel Testo Fondamentale sul T’ai Chi Ch’üan di cui rendiamo in italiano la traduzione integrale, per un intero ventennio fu discepolo del grande Maestro, cui si deve la codificazione di ciò che s’intende per T’ai Chi Ch’üan di stile Yang. Il testo originale venne pubblicato in Cina nel 1936, a poco meno di trent’anni dalla morte di Yang Cheng Fu, con l’intento di conservare intatta la trasmissione di ciascuna sequenza che compone la Forma standard e anche le varie tecniche di «Spingere attraverso le mani» (T’ui Shou).
Con successo, quest’opera è venuta guadagnandosi il merito di essere quanto di più credibilmente prossimo ci sia al cuore della tradizione didattica, se per tradizione s’intendano continuità formale e adesione ai principi filosofico-medici che stanno alla base dell’arte del T’ai Chi Ch’üan.

 

Viaggio nel Kung fu. Storia e metodi di Giuseppe Giosuè

viaggio nel kung fu_coverQuesto libro è uno dei pochi saggi sul Kung fu: una guida per tutti quei praticanti che vogliano esplorare il complesso mondo dell’arte marziale cinese non solo da un punto di vista prettamente fisico. L’autore conduce il lettore nei meandri dei metodi, delle scuole e delle ricostruzioni storiche, affrontando gli aspetti teorici; prima mossa è un tentativo di definire la disciplina del Kung fu e di inquadrarla in un contesto socio-culturale quale quello cinese, enormemente diverso dal nostro, per poi definire le basi teoriche e concettuali comuni ai diversi stili. Nella parte centrale del testo l’autore si sofferma sulle origini e sull’evoluzione del Kung fu in rapporto agli eventi storici e politici della Cina nelle diverse epoche; si addentra in seguito nell’incredibile mosaico di stili, classificandoli, tracciandone la storia e analizzandone i principi ispiratori.

 

Xing Yi Quan di Sun Lu Tang (traduzione di Stefano Pernatsch)

xing yi quan_coverXing Yi Quan Xue («Studio del Pugilato di Forma e Mente»), scritto nel tipico stile fiorito di Sun Lu Tang, divenne famoso e lodato in Cina poco dopo la sua pubblicazione, nel 1915, come uno dei primi testi colti sulle arti marziali destinati a un pubblico ampio. Oggi, a quasi cent’anni dalla sua pubblicazione, è divenuto un classico nella letteratura sull’argomento. La vasta erudizione di Sun Lu Tang circa le tradizioni della sua patria si esprime pienamente nel contenuto di questo manuale, lasciando spazio ai numerosi e interessanti collegamenti fra tecnica di combattimento e filosofia cinesi, in particolare il Taoismo e i principi dello Yi Jing (il «Canone dei Mutamenti»). Da questa trattazione emerge in maniera persuasiva la grande efficacia di questo stile, sia nella lotta, sia nella preservazione della salute. Le fotografie d’epoca che numerose corredano l’opera aggiungono fascino e grande interesse, trasportando il lettore nel mondo delle arti marziali cinesi a cavallo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo e fornendogli al contempo un’idea completa di quello che all’epoca era lo Xing Yi Quan tradizionale.

 

Yi Quan di Wang Xiang Zhai (traduzione di Valeria Pazzi)

yi quan_coverL’Yi Quan si pone come obiettivo quello di allenare e istruire il praticante mediante lo sviluppo delle naturali capacità istintive del corpo e della mente, capacità istintive che permettono di sfruttare al massimo le funzioni fisiche e mentali dell’individuo. Secondo la ricostruzione storica che Wang Xiang Zhai compie nel rintracciare le origini dell’arte marziale che ha ricreato, durante la dinastia Han, Hua Tuo creò il Gioco dei Cinque Animali, poi, dalla trasmissione dell’arte di allenare il fisico unita alla tecnica di meditazione insegnata da Bodhidharma nel Monastero di Shaolin nacque l’Yi Quan, «pugilato dell’intenzione» (noto anche come Xin Yi Quan, «pugilato del cuore e dell’intenzione»). In seguito, come dice la leggenda, il generale Yue Fei, nel XIII secolo, sintetizzò gli stili delle varie scuole nel pugilato che avrebbe preso il nome di Xing Yi Quan, «pugilato della forma e dell’intenzione».

 

Arte della guerra e arte della guarigione di W. Rusong, W. Hongtu e H. Ying (traduzione di Roberto Tresoldi)

Arte della guerra e arte della guarigione_coverL’opera di Sun Tsu, L’arte della guerra, essendo basata sui principi della metafisica e della cosmologia tradizionali, è suscettibile di più livelli di lettura e la sua dottrina strategica è applicabile a campi apparentemente lontanissimi da quello militare, come la medicina. In questo libro gli autori, che accoppiano la conoscenza della scienza medica -moderna e cinese tradizionale – con quella della strategia e della storia militare, rendono esplicite queste analogie, a cominciare dall’assioma di base di Sun Tsu: «Combattere solo le battaglie che si sono già vinte». Tradotto nel campo della medicina, esso significa che la visione del medico deve essere così globale, la sua attenzione così concentrata, il suo sapere così profondo, da saper captare i primi sintomi della malattia, quando essa non è ancora penetrata all’interno del corpo. Quando la malattia è ormai penetrata all’interno è già troppo tardi e la cura non può essere che distruttiva per il paziente.

 

Gli esercizi superiori dei monaci taoisti di Kim Tawn (traduzione di Matteo Luteriani)

Gli esercizi superiori dei monaci taoisti_coverQuesto manuale appartiene al filone sull’antica tradizione cinesee rappresenta un’esperienza vissuta in prima persona, la cui ricchezza non può essere apprezzata se non con una pratica giornaliera assidua. Questa serie di esercizi è una preparazione indispensabile per chi desidera progredire nella «Via», anche se non razionale, per lo meno integrata nella realtà universale. Le considerazioni concernenti la dietetica sono molto interessanti e il lettore noterà con curiosità che alcune proibizioni si fondano su vecchie credenze simili a quelle che esistevano durante il nostro medioevo. Chiunque può praticare queste tecniche, che un tempo furono appannaggio esclusivo dei monaci.

 

I tre poteri segreti del Taiji Quan di Flavio Daniele

I tre poteri segreti del Taiji quan_coverIn questo libro Flavio Daniele svela per la prima volta, in maniera chiara e comprensibile con un linguaggio adatto al moderno praticante, gli antichi segreti del Taiji Quan, l’affascinante e misteriosa arte marziale e disciplina di sviluppo spirituale cinese, custoditi gelosamente per secoli da intere generazioni di maestri e praticanti. Gli insegnamenti esposti in questo libro, che se vengono opportunamente applicati possono portare a una comprensione profonda dell’arte marziale, non sono frutto di traduzione o rielaborazione di testi antichi o moderni, ma di una esperienza diretta dell’autore con la più autentica tradizione marziale dei maestri cinesi. II ricco materiale fotografico e l’apparato di disegni chiariscono con evidenza e certezza le spiegazioni teoriche esposte dall’autore: una interpretazione del Taiji Quan volutamente semplice ma esaustiva nella sua completezza che rendono il volume un manuale utile al praticante di qualsiasi arte marziale o via di ricerca interiore.

 

Il potere segreto del corpo nelle arti marziali di Flavio Daniele

Il potere segreto del corpo nelle arti marziali_coverPer far sì che il nostro corpo si muova all’unisono con agilità, potenza ed energia in ogni situazione, sia nel vivere quotidiano sia durante qualsiasi attività sportiva, passando per le pratiche energetiche del Qi Gong, fino alle arti marziali e agli sport di combattimento, i muscoli devono essere in grado di sopportare lo sforzo senza irrigidirsi, mantenendo la loro naturale elasticità, e di lavorare in perfetto sincronismo come un’orchestra bene affiatata; le ossa devono essere connesse e allineate, le articolazioni devono essere libere di aprirsi e chiudersi; i tendini e i legamenti devono essere elastici e potenti come il sartiame che lega le vele di una barca all’albero maestro; il Qi deve scorrere fluidamente, la mente deve essere calma e serena. Un buon praticante marziale deve avere prima di tutto un corpo in armonia e in buona salute. Come allenarsi per coniugare e sviluppare caratteristiche così opposte? Non certo con il solo ausilio delle metodiche di allenamento mutuate dal mondo dello sport, ma rivalutando gli antichi metodi di lavoro interno (Nei Gong) di cui ogni arte marziale tradizionale dispone. Questi metodi tradizionali costituiscono l’oggetto di quest’opera che l’autore descrive e illustra graficamente.

 

Le tre vie del tao di Flavio Daniele

le tre vie del tao_coverUn filo conduttore unisce le varie vie di conoscenza: sia le arti marziali sia le varie tecniche di meditazione e tutte le varie metodologie hanno una rilevante base comune che rimanda a una non sostanziale differenza tra un approccio esclusivamente mentale e uno esclusivamente fisico. Il volume è strutturato in tre parti: nella prima viene esaminato il movimento nelle sue componenti fisiche, energetiche e mentali; si mette in risalto come spesso la scienza e la saggezza antica dicano la stessa cosa, con due linguaggi differenti: una usa un linguaggio logico-razionale, l’altra simbolico-analogico. Nella seconda parte viene evidenziato il sottile rapporto e legame tra la materia e l’energia da un lato, e tra l’energia e la mente dall’altro. Nella terza e ultima parte viene descritto come, lavorando sul nostro vissuto interiore, si possa elevare il nostro livello di chiarezza e consapevolezza.

 

Pre-corso di Feng Shui di Francesco Rossena e Mario Vitale

Pre-corso di Feng ShuiIl metodo proposto in questo libro nasce da una esperienza trentennale nello studio di alcune arti orientali riguardanti l’uomo (meditazione Zen, Zazen, Qi Gong, Tai Chi Chuan, Shaolin Mon) e l’ambiente che lo circonda (Feng Shui), nel tentativo di creare una didattica omogenea e completa attraverso la quale poter costruire una relazione dinamica e armonica tra essere vivente, cielo e terra. Il Feng Shui come viene esposto in questo libro, come un Per-Corso attraverso esempi pratici, esercizi, tavole di spiegazione dettagliatissime, può aiutare il lettore a districarsi nei meandri della “confusione dei luoghi” in cui quasi tutti viviamo, senza dimenticare che ogni disciplina ha sempre e comunque bisogno della parte pratica di quanto studiato in teoria.

 

Tai Chi Chuan. Armonia del corpo e dello spirito di James Kou

Tai Chi Chuan. Armonia del corpo e dello spirito_coverQuest’opera, frutto di ricerche sia teoriche che pratiche, comprende nella sezione teorica gli aspetti storici, filoso­fici e psicosomatici del Tai Chi Chuan. Nella sezione pratica ogni sequenza viene spiegata in modo dettagliato e minuzioso e illustrata con grande precisione, così che possano trarne vantaggio sia il principiante sia il praticante avanzato. Per il suo estremo ri­gore, la sua lettura è utile anche agli istruttori. Nel corso della descrizione delle 85 sequenze (il libro è illustrato da 500 disegni originali che rappresentano i movimenti eseguiti nelle 85 sequenze), il ricercatore troverà risposta e soddisfazione a tutte le sue domande sull’arte del Tai Chi Chuan che, come ogni arte, non si può improvvisare ma si deve apprendere ed esercitare.

 

Tai Chi Chuan. Origine e potenza di un’arte marziale di Kenji Tokitsu

Tai Chi chuan_origine e potenza_coverIl Tai Chi Chuan è semplicemente una ginnastica di origine cinese per la salute, una pratica energetica più o meno mistica o una vera arte marziale? E in questo caso, il Tai Chi Chuan permette di acquisire e sviluppare delle abilità gestuali rapide e potenti con movimenti lenti e morbidi? Per rispondere a queste domande, Kenji Tokitsu analizza dapprima le ipotesi formulate generalmente sull’origine storica di questa antichissima arte marziale attraverso lo studio e presentazione di documenti inediti. La pratica di una intera vita dedicata allo studio delle discipline orientali e alla loro pratica, permettono all’autore, in questo studio estremamente dettagliato, di costruire una teoria completa sui fondamenti del Tai Chi Chuan.