L’albo illustrato racconta la vita della prima donna cinese ad aver ricevuto il premio Nobel per la medicina grazie alla sua ricerca sulle erbe medicinali

È una storia vera che parla di sogni, di determinazione, di fallimenti e di successi quella raccontata nell’albo illustrato L’erba magica di Tu Youyou (Editoriale Scienza, 2018). Scritta dal cinese Xu Lu e illustrata dall’italiana Alice Coppini, ha per protagonista Tu Youyou, primo medico cinese e prima donna cinese a essere insignita del premio Nobel per la medicina e prima ad averlo ottenuto con una ricerca che affonda le proprie radici nella medicina tradizionale cinese.

La storia inizia nella Cina degli anni Trenta del secolo scorso, quando Tu Youyou bambina rimane affascinata da un vecchio esperto di erbe selvatiche e medicina tradizionale cinese. Lo segue, lo ascolta e impara da lui a conoscere le erbe e le loro proprietà medicinali. Nasce in lei il sogno di poter guarire le persone utilizzando queste erbe. Si iscrive così alla facoltà di medicina e approfondisce la conoscenza della medicina tradizionale cinese. Diventata medico, le viene affidato un incarico speciale e diventa responsabile del progetto 523, avviato il 23 maggio 1969 con l’obiettivo di trovare una cura dalla erbe medicinali per la malaria, malattia che in quel periodo stava dilagando. Dopo lunghi studi e innumerevoli tentativi andati a vuoto, Tu Youyou e la sua squadra riescono a ricavare un estratto dall’Artemisia annuada cui poi elaborano l’artemisinina, efficace contro la malaria. Grazie a questo successo, nel 2015 riceve il premio Nobel per la medicina.

Il suo merito maggiore è stato quello di aver saputo combinare medicina tradizionale cinese e medicina occidentale moderna, portando avanti una ricerca ibrida il sui risultato ha permesso di salvare milioni di vite in tutto il mondo. Per dirla con parole sue, «la scoperta dell’artemisinina può ispirare ad affrontare la ricerca attraverso l’integrazione di discipline diversificate».

L’erba magica di Tu Youyou racconta in modo semplice la storia di una scienziata di cui fino al conferimento del premio Nobel si sapeva ben poco. Le illustrazioni, dal tratto alla scelta dei colori, hanno la capacità di portare i piccoli lettori cui l’albo è rivolto a immergersi in un’atmosfera cinese che si ritrova nei tetti a pagoda, nel cappello a cono di paglia indossato dal vecchio esperto di erbe selvatiche e nei vasi di porcellana in cui ripone le erbe essiccate, oltre che nei tratti somatici dei personaggi che animano la storia.

In un periodo in cui in libreria, negli scaffali dedicati a bambini e ragazzi, si moltiplicano le storie di donne eccezionali che hanno saputo distinguersi negli ambiti più disparati, L’erba magica di Tu Youyou ha il pregio di raccontare la figura di una donna che ha studiato e lavorato esclusivamente in Cina, sottolineando anche le difficoltà affrontate, lo scoraggiamento provato di fronte ai ripetuti fallimenti e la determinazione che l’hanno spinta ad andare avanti fino a centrare l’obiettivo.

Rispetto ai volumi in testa alle classifiche mondiali come Storie della buonanotte per bambine ribelli 1 e 2, in cui le biografie sono molto sintetiche e poco coinvolgenti, ho apprezzato particolarmente la capacità di presentare la vita di Tu Youyou in forma di “favola”, ma in modo approfondito e completo, pur mantenendo un linguaggio semplice e senza scendere in particolari che avrebbero potuto appesantire la lettura per un bambino.

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L’erba magica di Tu Youyou
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