Prosegue la saga di Rin e del Nikan, confermandosi un fantasy coinvolgente e ben scritto

Dopo aver apprezzato La guerra dei papaveri, primo volume della saga fantasy scritta da Rebecca F. Kuang pubblicato da Mondadori nel 2020, non potevo non leggere anche il secondo volume della trilogia, La repubblica del drago (2021).

repubblica del drago_coverLa storia continua a girare intorno al personaggio di Rin, che ritroviamo in tutta la sua complessità. Logorata dalla dipendenza dall’oppio, tormentata dagli incubi e dai sensi di colpa, dilaniata dalla rabbia e dal desiderio di vendetta, ha un solo obiettivo: vendicarsi dell’Imperatrice, che ha tradito la sua patria accordandosi  con i nemici. Per farlo è disposta a tutto, anche ad allearsi con il signore di Long, discendente dell’ultimo Imperatore Drago e padre di Nezha, suo compagno ai tempi in cui frequentava l’Accademia Sinegard, deciso a conquistare il Nikan, a deporre l’Imperatrice e a instaurare una repubblica. Ma anche lui si rivelerà essere diverso da ciò che sembra e Rin non potrà fare altro che ricorrere ancora al potere distruttivo della Fenice.

Ancora una volta il personaggio di Rin provoca reazioni contrastanti nel lettore. Collerica, irosa, incontenibile, è difficile provare empatia nei suoi confronti. Ma a tenere incollati alle pagine è la storia, che anche in questo secondo capitolo risulta magistralmente costruita. Intrighi, strategie, scontri, conditi da elementi sovrannaturali, la rendono avvincente e mai scontata.

Inoltre, La repubblica del drago risulta molto più coerente rispetto al primo volume. Mentre La guerra dei papaveri presenta una netta cesura tra la prima parte in cui Rin frequenta l’Accademia Sinegard e la seconda in cui è la guerra a dominare la scena, La repubblica del drago ha una trama unitaria, che non crea disorientamento in chi legge.

La guerra per il dominio del Nikan è il tema centrale, le ambientazioni in cui si svolge l’azione sono ben costruite, i personaggi che abbiamo conosciuto nel primo volume tornano ritagliandosi maggiore spazio.

Oltre alla guerra, altro filone molto importante nel libro riguarda lo sciamanesimo. Rin ha assunto il comando dei guerrieri sciamani, i cike, sente il peso di questo ruolo, non è in grado di sostenerlo. Una condizione aggravata dal fatto che gli sciamani sono visti come una minaccia per il popolo del Nikan.

Il loro potere è incontrollabile e incomprensibile. Finiscono per essere oggetto di esperimenti scientifici che si traducono in violenze e abusi fisici, perpetrati in modo crudele e sistematico.

Con il procedere della storia, pezzo dopo pezzo, Rin comprende la situazione che la circonda e prende consapevolezza di se stessa.

Più ci pensava, meglio capiva che la cosa veramente costante per lei poteva essere solo la guerra. Le era impossibile immaginarsi in un’altra realtà in cui non fosse stata una soldatessa.

E il finale de La repubblica del drago lascia presagire che nel terzo volume della trilogia, La dea in fiamme (Mondadori, 2021) si arriverà allo scontro decisivo. Quale sarà l’esito difficile prevederlo. Rebecca F. Kuang, infatti, ci ha abituati a colpi di scena e sviluppi assolutamente inattesi, quindi come si concluderà la saga di Rin è tutto da scoprire.

 

Sommario
Data
Titolo
La repubblica del drago di Rebecca F. Kuang
Valutazione
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