Hong Ying racconta una storia in cui intreccia sapientemente elementi autobiografici e storici, drammi individuali e collettivi

I tormenti sentimentali, i segreti del passato e le contraddizioni della Cina contemporanea. Sono molteplici i filoni narrativi che si intrecciano nel romanzo Gli amanti del tempio, scritto da Hong Ying nel 2003, tradotto in italiano da Stefania Cerchi e pubblicato da Garzanti nel 2008.

amanti del tempio_coverProtagonista è Liu, un’affermata ricercatrice genetica, che conduce una vita all’apparenza perfetta. Una carriera prestigiosa, un marito importante, nominato capo responsabile del progetto della diga delle Tre Gole, una bella casa e una vita agiata. Ma la sua routine viene spezzata da una telefonata misteriosa e un regalo inatteso, che insinua in lei il sospetto del tradimento, complice soprattutto la distanza tra lei e suo marito Li. Liu decide, quindi, di raggiungerlo sulle rive del fiume Yangtze, cogliendo così l’occasione per tornare nella remota contea di Liang, dove è nata.

Una volta arrivata lì si renderà conto che nulla è come lei pensa. Dal passato dei suoi genitori, che nasconde molti lati oscuri di cui lei non è a conoscenza, al controverso progetto della Diga delle Tre Gole di cui si occupa il marito. Il ritorno alle sue origini sarà per Liu un viaggio nel tempo che si concluderà con il raggiungimento di una maggiore consapevolezza di sé, del suo rapporto con il marito, del suo lavoro e della realtà che la circonda.

Il viaggio di Liu la porta a scoprire un volto della Cina, passata e presente, che la sconvolge. Dalla Rivoluzione Culturale, che con i suoi orrori ha travolto le esistenze di milioni di cinesi, compresa quella dei suoi genitori e la sua, alla costruzione della Diga delle Tre Gole, che seppure con modalità e conseguenze diverse sta facendo altrettanto, tra case demolite, persone evacuate e gestione poco chiara del fondo per il loro reinsediamento. Eventi distanti nel tempo, ma uniti da un minimo comune denominatore: il ruolo del governo cinese e del Partito comunista e la loro ingerenza nella vita dei cinesi.

Come scrive Hong Ying nella prefazione del libro:

Fin dal 1992, quando il Congresso nazionale del popolo diede il via al progetto della diga delle Tre Gole, sono stata fuori di me dalla preoccupazione. Io sono figlia delle Tre Gole. Scrivere un libro sulla regione è sempre stato uno dei miei desideri più grandi. Questo libro l’ho scritto con il cuore.

E infatti si percepisce in ogni pagina. Hong Ying inserisce in questa storia elementi autobiografici e storici, che danno al romanzo una particolare forza narrativa, coinvolgendo il lettore nella sofferenza raccontata e nel percorso di scoperta e consapevolezza intrapreso dalla protagonista. Oltre a un dramma individuale, Hong Ying racconta il dramma collettivo vissuto da molti in seguito alle decisioni imposte da pochi.

Cosa ha significato la costruzione della Diga delle Tre Gole per gli abitanti della remota contea di Liang? Che prezzo sono stati costretti a pagare? Hong Ying risponde a questi interrogativi costruendo dei personaggi che danno voce agli ultimi, a coloro che non hanno potuto far altro che adeguarsi alle decisioni giunte dall’alto. Non è concesso loro esprimere le proprie perplessità, decidere di restare a vivere nei luoghi nativi, difendere le proprie origini. La protagonista, come la scrittrice, entra dentro la loro sofferenza, comprende le loro inquietudini, dà loro voce.

Il risultato è un romanzo che mescola sapientemente introspezione, sentimento e denuncia, animato da personaggi dal forte impatto emotivo, che rendono la storia credibile, portando il lettore a riflettere su aspetti, più o meno noti, della realtà cinese.

 

Sommario
Data
Titolo
Gli amanti del tempio di Hong Ying
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